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Zuckerberg – Il re del Metaverso: la recensione del documentario di Nick Green

Arriva Zuckerberg – Il re del Metaverso, un documentario Sky Original dedicato alla mente dietro Facebook. Un’opera che andrà in onda in esclusiva a partire da oggi 3 febbraio e che sarà visionabile sul canale Sky Documentaries – oltre che su NOW. Un approfondimento realizzato in occasione dei vent’anni dalla nascita del celebre social network e che, diretto da Nick Green, ne analizza l’ascesa e i momenti bui.

Oggi Facebook connette circa il 49% della popolazione mondiale, 3 milardi di persone. E rappresenta un colosso del valore di 100 miliardi di dollari. Un’impresa datata 4 febbraio 2004.

Zuckerberg – Il re del Metaverso: la trama

Re, genio, principe, dittatore. Questa è solo parte della ricca terminologia con cui nel corso dell’ultimo ventennio si è cercato di definire Mark Zuckerberg. Un uomo che da un’idea ha ricavato un impero e che oggi detiene un potere che solo pochi uomini al mondo possono vantare. Zuckerberg – Il re del Metaverso racconta l’uomo e le sue “divine” aspirazioni, i sogni e le colpe.

Attraverso una narrazione che mescola flashback e linearità, Nick Green si fa strada nel passato dell’imprenditore, ripercorrendone i passi compiuti. Dalla camera dell’università di Harvard, alla Silicon Valley; dal look felpa, jeans e ciabatte, al completo; dai banchi di scuola alle collaborazioni con Sheryl Sandberg, Obama e Trump. Fino agli eventi della Primavera Araba, le accuse di disinformazione, il caso Myanmar, Capitol Hill e il rebranding Meta.

Un vero e proprio viaggio nella mente e nelle ambizioni del creatore di Facebook che passa dal repertorio, ma, in particolar modo, dalle voci di uomini e donne che sono entrati in contatto con lui. Dal giornalista David Kirk Patrick, all’ingegnere informatico Karel Baloun; passando per il redattore capo di Wired Nick Thompson e la coraggiosa Frances Haugen. In un coro polifonico di testimonianze che si sforza di intercettare quella che forse, ancora oggi, rimane un’identità difficilmente incasellabile.

Zuckerberg – Il re del Metaverso: una vecchia storia

La mente corre inevitabilmente all’anno 2010. A quel The Social Network, vincitore di tre premi Oscar, con cui David Fincher e Aaron Sorkin raccontarono per la prima volta la parabola ascendente di uno dei personaggi di maggiore impatto socio-politico della contemporaneità. La mente corre lì, a Jesse Eisenberg e Andrew Garfield, al montaggio serrato di Baxter e Wall, a quel ritmo narrativo incalzante che tentava in ogni modo di restituire almeno parte della frenesia mentale di Mark Zuckerberg – nonché della sua duplice natura di genio informatico e mitomane.

Ed è lì che, ancora inevitabilmente, torna anche Zuckerberg – Il re del Metaverso, docu-film dalla struttura classicheggiante che, a distanza di 14 anni dal capolavoro di Fincher, ricostruisce la prima fase della carriera dell’imprenditore, per spiegare – a partire da essa – le successive derive di Facebook nel corso dell’ultimo decennio.

Connessioni politico-sociali

Attraverso la già citata pluralità di sguardi – e insieme contributi d’archivio – il regista Nick Green sceglie di imbastire un’ampia rete di voci e testimonianze; utilizzando l’incontro tra Zuckerberg e i senatori del Congresso americano (tenutosi a Capitol Hill nel 2018) come perno della narrazione e punto di incontro tra passato e presente.

A dispetto di una dimensione artistica che certo non brilla per originalità di composizione, e che di fatto non riesce – e forse nemmeno vuole – celare la destinazione televisiva del prodotto, il documentario ha un indubbio valore storico-informativo (Il che, considerate le accuse rivolte all’azienda Facebook negli ultimi anni, ha di fatto un che di ironico). E al di là di una sensazione di ridondanza narrativa relativa al “primo atto”, da ricercarsi per l’appunto nella notorietà della crescita del protagonista dovuta al successo del precedente cinematografico, Zuckerberg – Il re del Metaverso gode di una seconda metà di pellicola di notevole interesse.

A colpire, oltre agli approfondimenti di natura politica e commerciale che coinvolgono grandi nomi delle rispettive “scene”, è il progressivo emergere – nelle parole degli intervistati – di una crescente sensazione di dubbio e disagio nei confronti del genio di Harvard. Una sensazione che, oltre a riflettere il cambiamento dell’opinione pubblica negli anni, si serve delle immagini delle trasformazioni globali e locali mostrate a schermo per arrivare, infine, a sollevare diversi quesiti fondamentali. Quanto può essere sacrificato sull’altare del profitto? E fino a che punto è lecito spingersi?

Domande che, tra disinformazione, proliferazione di messaggi d’odio e ipnosi da video non smettono e non devono smettere di risuonare anche oggi. Perché “prima sparo e poi chiedo scusa”; ma qualcuno, prima o poi, dovrà renderne conto.

Zucchero Sugar Fornaciari: recensione del film documentario sul cantante – #RoFF18

La carriera di Zucchero Sugar Fornaciari – pseudonimo di Adelmo Fornaciari – ha fatto da spartiacque tra la musica italiana: c’è solo un dopo Zucchero ed è impossibile stabilirne un prima. Una carriera caratterizzata dall’umiltà e dell’incertezza di non essere mai abbastanza e che viene celebrata nel film documentario – diretto da Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano – attraverso le sue parole e quelle di colleghi e amici come Bono, Sting, Brian May, Paul Young, Andrea Bocelli, Salmo, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Roberto Baggio, Jack Savoretti, Don Was, Randy Jackson e Corrado Rustici.

Un viaggio dell’anima che, grazie a immagini provenienti dagli archivi privati di Zucchero e dal “World Wild Tour”, il suo ultimo e trionfale tour mondiale, va oltre il ritratto di un musicista di successo arrivando fin dentro i dubbi e le fragilità dell’uomo. Zucchero Sugar Fornaciari sarà al cinema il 23, 24 e 25 distribuito da Adler Entertainment.

Zucchero Sugar Fornaciari, la trama

La vita di Zucchero raccontata nel documentario prende vita in modo non lineare, come se fosse un concertino jazz, di quelli che ascolti per strada. Ti lasci trasportare dal ritmo, anche se ogni strumento suona una melodia diversa dall’altra. Il cantante di Roncocesi ha fatto della musica la sua vita e la stessa musica lo ha salvato, come dice lui “prendendomi per i capelli”. La lotta per uscire dalla depressione, il divorzio e tour mondiali sold-out in tutto il mondo tra capitali europee, Nord America, Stati Uniti e anche l’Oceania.

È proprio un viaggio a 360° nella sua musica, nei suoi ricordi, nelle sue influenze musicali visto non solo con gli occhi di Zucchero stesso ma di tutte le persone che ha toccato. Da Bono, con il quale ha scritto diversi pezzi, ad Andrea Bocelli che afferma come la sua carriera sia iniziata grazie a lui. Una vita dedicata alla musica e con la musica, ed è quello che ha voluto dare del suo World Wild Tour 2022-2023 riuscendo a girare per il mondo espandendo così il suo successo.

Zucchero Sugar Fornaciari film recensione
Ph: Matteo Girola

La “voce della tribolazione” come la chiama De Gregori, amico che ha collaborato a Diamante – pezzo dedicato alla nonna che portava questo nome. Sì perché Zucchero è cresciuto in mezzo alla fattoria dei nonni e soprattutto con la nonna passava molto tempo. La vanga, le radici e un cappello e ci troviamo nella Roncocesi degli anni ’50, una città che non è una metropoli e vive solo di quello che ha. Ma Roncocesi per un bambino nato in quegli anni ha tutto ciò che si desidera e se quel bambino è il futuro Zucchero Fornaciari l’essenziale è un organo nella chiesa di fronte casa.

Tra l’Emilia e il West

Tra l’Emilia e il West cantava Guccini che usa queste parole per descrivere i viaggi musicali, spirituali e fisici di Zucchero all’interno del film documentario. L’aria di Roncocesi così triste e malinconica lo porteranno in seguito a ricercare questo stesso blues altrove, in America dove si radicata la sua anima capace di mettere insieme l’energia afroamericana e la liricità italiana. Un artista a tutto tondo che cade, e fa fatica ad alzarsi perché come dice Salmo: “Questo è il peso del successo”.

La depressione durata dall’89 al ’95 e che coincide banalmente anche con il periodo di massimo splendore dell’artista che in quegli anni accompagnava Eric Clapton ai concerti. Zucchero racconta dei suoi attacchi di panico e della sua vita nella sua Lunisiana Soul, il luogo che lo ha salvato. Un’oasi in mezzo al nulla, nella cornice naturalistica della Toscana incontaminata. Lì si trova Zucchero Sugar Fornaciari e se tendete l’orecchio al vostro passaggio potrete sentire una chitarra strimpellata.

ZUCCHERO – Sugar Fornaciari presentato in anteprima alla XVIII edizione della Festa del Cinema di Roma

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ZUCCHERO – Sugar Fornaciari di Valentina Zanella e Giangiacomo De Stefano sarà presentato in anteprima sabato 21 ottobre alla diciottesima edizione della Festa del Cinema di Roma, prima di arrivare nei cinema come evento speciale il 23, 24 e 25 ottobre distribuito da Adler Entertainment.

Il film documentario racconta Zucchero Sugar Fornaciari attraverso le sue parole e quelle di colleghi e amici come Bono, Sting, Brian May, Paul Young, Andrea Bocelli, Salmo, Francesco Guccini, Francesco De Gregori, Roberto Baggio, Jack Savoretti, Don Was, Randy Jackson e Corrado Rustici. Un viaggio dell’anima che, grazie a immagini provenienti dagli archivi privati di Zucchero e dal “World Wild Tour”, il suo ultimo e trionfale tour mondiale, va oltre il ritratto di un musicista di successo arrivando fin dentro i dubbi e le fragilità dell’uomo.

Dichiarano i registi: “Zucchero è coerente nelle sue contraddizioni e per questo interessante. È un personaggio vibrante che mette assieme la cultura emiliana, a cui torna anche nelle canzoni che ha scritto in questi anni, e il luogo dove ha iniziato la carriera: la Versilia. L’Emilia è il ponte con gli Stati Uniti, con il blues e con quella cultura contadina che l’emigrazione ha sparso nel nuovo continente e che è tornata a noi e, ovviamente, a Zucchero attraverso la musica. Zucchero ha quindi messo in connessione la cultura rurale con quella nera e americana. Un’operazione rischiosa e dalla bassissima possibilità di successo che invece ha funzionato in tutto il mondo. Zucchero è figlio del ‘900, innovatore musicale del suo secolo e sapiente mescitore del suono delle origini alle tendenze musicali contemporanee”.

Zorro: svelato un primo teaser della serie!

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Mediawan Rights ha svelato il primo teaser dell’atteso reboot della serie Zorro, diretto da Javier Quintas (Money Heist, Sky Rojo) e che sarà presentato in anteprima nella serata di apertura di Mipcom, il 15 ottobre. Prodotto dall’azienda leader spagnola Secuoya Studios, lo serie segna il grande ritorno televisivo dell’IP quasi due decenni dopo il suo ultimo adattamento live-action, The Legend of Zorro, con Antonio Banderas nei panni del celebre spadaccino. Prime Video ha già acquistato Zorro per Stati Uniti, America Latina, Spagna, Andorra e Portogallo. Mediawan Rights distribuirà invece il prodotto su altri territori.

Zorro sottolinea l’ambizione di Mediawan Rights di ampliare il proprio portafoglio di IP di prestigio che vantano un appeal globale attraverso la sua partnership con Entourage Ventures che ha dato alla loro attività di distribuzione una maggiore capacità di investimento. La serie sarà ambientata nel 1834 e vedrà protagonista Miguel Bernardeau, (Elite) nel ruolo omonimo, interpretando una nuova versione di Diego de la Vega. Bernardeau recita al fianco di Renata Notni nel ruolo di Lolita Márquez.

La serie è prodotta da John Gertz, fondatore di Zorro Productions Inc. e produttore dei film La maschera di Zorro e The Legend of Zorro, insieme a David Martínez, David Cotarelo, Sergio Pizzolante e Angela Agudo per Secuoya Studios. Andy Kaplan per KC Global Media e Jesús Torres e Glenda Pacanins presso NoStatusQuo Studios. La serie sarà composta da 10 episodi ed è stata descritta come un “adattamento audace che fornirà a un vasto pubblico un buon mix di azione, avventura e momenti edificanti“. Qui di seguito, il teaser trailer rilasciato:

Zorro: lo sceneggiatore di Game of Thrones per la serie di Disney+

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Secondo Deadline, lo sceneggiatore di Game of Thrones Bryan Cogman è stato scelto per lavorare come showrunner per l’annunciata serie remake di Zorro di Disney+, con Wilmer Valderrama ingaggiato per il ruolo principale. Questo segna l’ultima collaborazione di Cogman con la Disney, poiché attualmente sta anche sviluppando un remake del classico film d’animazione fantasy del 1963 La spada nella roccia.

La serie Zorro sarà prodotta da Wilmer Valderrama mentre interpreta il ruolo di Diego De La Vega. Sarà il nuovo attore ad assumere il ruolo dell’iconico vigilante mascherato, che è stato notoriamente interpretato da Douglas Fairbanks, Guy Williams e Antonio Banderas.

Disney Branded Television sviluppa la serie dal 2021. I produttori esecutivi sono Gary Marsh e John Gertz. Oltre ad essere lo showrunner, Cogman è stato anche scelto per scrivere e produrre esecutivamente il progetto, che viene descritto come un’audace rivisitazione della serie classica della Disney. La serie dovrebbe presentare un’avventura epica radicata nella storia ricca e diversificata della California, piena di umorismo, intrighi sinistri, coinvolgimenti romantici ed emozioni spericolate“, si legge nella sinossi. “Segue il privilegiato caballero Diego De La Vega che torna nella sua città natale di El Pueblo de Los Angeles dopo una tragedia familiare. Lì scopre una cultura della corruzione e dell’ingiustizia che lo porterà ad assumere il ruolo del vigilante mascherato Zorro, il primo vero supereroe d’America.”

Bryan Cogman ha trascorso più di 10 anni e otto stagioni nella serie fantasy di successo della HBO Game of Thrones, terminando il suo impegno come co-produttore esecutivo e scrivendo 11 episodi. Per il suo lavoro in Game of Thrones, Cogman ha ricevuto quattro Emmy Awards, un Hugo Award, un Producer’s Guild of America Award e 7 nomination al Writer’s Guild Award. È stato produttore consulente della prima stagione de Il Signore degli Anelli: Gli anelli del potere di Amazon Prime e ha scritto la sceneggiatura dell’imminente remake della Disney de La spada nella roccia.

Zorro: ecco chi sarà il nuovo giustiziere mascherato

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Risale allo scorso febbraio la notizia che Jonas Cuaron, co-autore della sceneggiatura di Gravity, diretto dal padre Alfonso, si occuperà di scrivere e dirigere il nuovo film dedicato a Zorro, il personaggio creato da Johnston McCulley nel 1919 e oggetto di numerosi adattamenti cinematografici e televisivi.

La notizia di oggi è che sarà l’attore messicano Gael Garcia Bernal, star della serie tv Mozart in the Jungle, ad interpretare il giustiziere mascherato. L’attore era già stato associato al progetto diversi anni fa, quando la pellicola era ancora nota col titolo di Zorro Reborn.

Il film, che dovrebbe intitolarsi semplicemente Z, sarà prodotto da Lantica Media e Sobini Films, che hanno voluto Jonas Cuaron a bordo del progetto dopo aver visto Desierto, il thriller con Gael Garcia Bernal e Jeffrey Dean Morgan presentato con successo allo scorso Toronto International Film Festival Awards. Le riprese del film inizieranno il prossimo autunno e si svolgeranno a Londra e nella Repubblica Dominicana.

Non sono ancora emersi dettagli sulla trama, ma il taglio sarebbe quello di una lettura post-apocalittica del mito di Zorro, ambientata nel prossimo futuro ma che manterrebbe l’idea cardine di un eroe mascherato che combatte i tiranni e i prepotenti.

Fonte

Zorro: al via le riprese del reebot post-apocalittico

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Da anni la 20th Century Fox sta lavorando ad un film che vede catapultato in un futuro tecnologico (con molti meno cavalli e molti più robot) il famoso paladino mascherato. Quello che tuttavia sembrava ormai da tempo un progetto abbandonato (Zorro Reborn), torna ora a far parlare di sé.

ZorroLantica Media (Holy Motors) e Sobini Films (Miles Ahead) hanno affermato di stare collaborando ad un film le cui riprese inizieranno nel marzo 2016. Descritto come “una rivisitazione post-apocalittica del mito di Zorro, ambientato in un prossimo futuro ma che mantiene l’idea di uno sconosciuto mascherato che lotta contro i tiranni”, il progetto riporterà sul grande schermo l’eroe creato da Johnston McCulley nel 1919 e che divenne protagonista di innumerevoli romanzi, film e adattamenti televisivi.

Il CEO della Sobini, Mark Amin, fa sapere: “È stato un viaggio di quindici anni, pieno di alti e bassi, ma è rimasto il mio progetto preferito nel corso del tempo.”
“Ogni generazione ha il suo Zorro e siamo orgogliosi di poter introdurre un nuovo Zorro per questa generazione”, aggiunge Antonio Gennari, CEO di Lantica Media .

In passato si era parlato di Gael Garcia Bernal nel ruolo del protagonista, e di una sceneggiatura firmata da Glenn Gers, Lee Shipman e Brian McGreevy: a tutt’oggi, tuttavia, nessuno di loro sembra confermato. Attualmente la produzione è in cerca di un regista.

Fonte: superherohype

Zorro Reborn: il concept trailer

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Zorro rebornNonostante le notevoli reticenze mostrate dalla 20th Century Fox nel produrre il film, Ricardo de Montreuil ce la sta mettendo tutta per far “rinascere” l’eroe mascherato.

Ecco spuntare allora il concept trailer del film che il regista ha realizzato, in occasione di uno screening test, proprio per riuscire a convincere la casa di produzione statunitense a finanziare la pellicola.

http://videobam.com/hitmD#.UpVECZ8-2Eg.wordpress

 Nel trailer troviamo l’attore Jason Day nei panni di Zorro (ma se la Fox accetterà di produrre il film sembra che sia stato già contattato Gael Garcia Bernal) e Jon Voight come voce fuori campo.

Dalle prime immagini si capisce di trovarsi di fronte a scenari totalmente diversi dall’ultimo film della saga interpretato, in quel caso, da Antonio Banderas. Qui infatti si fa riferimento ad un futuro prossimo dalle atmosfere cupe e desolanti a metà strada tra lo sci-fi e il western.

 La trama prende l’avvio da un meteorite che si schianta contro la Terra distruggendo gran parte della California e del Messico. Quando quello stesso meteorite si scopre essere una fonte suprema di energia, una potente società ne assume immediatamente il controllo. Così le persone, attirate dalle nuove possibilità lavorative, cominciano a trasferirsi nella Nuova San Diego salvo poi rendersi conto dello stato di schiavitù e di oppressione che caratterizza la città. È allora che Alejandro Fox, un discendente di Don Diego de la Vega, l’originale Zorro, emerge come l’eroe che risponderà al grido di giustizia del popolo

Zorro Reborn: De Montreuil in lizza per la regia

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Il regista peruviano Ricardo De Montreuil, fattosi conoscere nell’ambiente hollywoodiano con il corto The Raven (opzionato dalla Universal per

ZORRO con Jean Dujardin in streaming dal 6 dicembre

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Paramount+ ha annunciato che tutti gli episodi dell’attesissima serie originale ZORRO, interpretata dal premio Oscar Jean Dujardin, saranno disponibili in esclusiva su Paramount+ in Italia dal 6 dicembre.  Nel cast internazionale anche l’attore italiano Salvatore Ficarra, oltre a Audrey Dana, André Dussollier, Eric Elmosnino e Grégory Gadebois.

La trama di ZORRO

Nel 1821, Don Diego de la Vega diventa sindaco di Los Angeles per migliorare la sua amata città. Tuttavia, la città si trova in difficoltà finanziarie a causa dell’avidità di un uomo d’affari locale, Don Emmanuel, e i poteri di Diego come sindaco non sono sufficienti per combattere l’ingiustizia. Diego non usa la sua identità di Zorro da 20 anni, ma sembra che non abbia altra scelta che riportare Zorro in vita per il bene comune. Ma Diego lotta per bilanciare la sua doppia identità di Zorro e di sindaco, mettendo a dura prova il suo matrimonio con Gabriella, che è all’oscuro del suo segreto. Riuscirà Diego a salvare il suo matrimonio e la sua sanità mentale in mezzo al caos?

Chi ha creato ZORRO?

Creata da Benjamin Charbit (Sous Contrôle, Gagarine, Notre Dame, Les Sauvages, En Liberté) e Noé Debré (Parlement, Stillwater, Dheepan), la serie Paramount+ Original è prodotta da Le Collectif 64 (Marc Dujardin) e Bien Sûr Productions (Julien Seul) con France Télévisions, e coprodotta da Panache Productions e Le compagnie cinématographique.

Scritta da Benjamin Charbit, Noé Debré e Emmanuel Poulain-Arnaud (Le Test), la serie è diretta da Jean-Baptiste Saurel (Parallèles) e Emilie Noblet (Bis Repetita, Parlement, Les 7 vies de Léa).

 

Zoran il mio nipote scemo: recensione del film

Marco Oletto dirige la sua opera prima, Zoran il mio nipote scemo, sceneggiandola insieme a Daniela Gambaro, Pier Paolo Piciarelli, e Marco Pettenello. La storia seppur abbastanza rivisitata nel cinema, l’uomo burbero e egoista che riscopre i valori della vita, usa il registro della commedia per mostrare la vita di un uomo ben radicato in un territorio, come l’est Italia, per raccontare i lati scuri e anche un po’ grotteschi che può avere il genere quando è ben strutturato.

In Zoran il mio nipote scemo Paolo è uomo cinico, egoista e bugiardo che trascorre le sue giornate in osteria. La sua vita subisce un brusco cambiamento quando la morte di una vecchia parente lo costringe ad accudire un quindicenne sloveno, forbito e perfezionista, col talento per le freccette e che potrebbe portargli la svolta che egli cerca dalla vita.

Zoran il mio nipote scemo, il film

Sin dalle prime inquadrature veniamo trasportati in questo paesino vicino Gorizia, in cui si respira l’atmosfera del piccolo centro, con i suoi ritmi lenti, i suoi volti conosciuti e le abitudini ormai consolidate che sembra che nulla possa ostacolare. Il film seppur ha una struttura estremamente lineare senza troppi artifici  riesce a trovare la giusta profondità per suscitare il coinvolgimento nelle dinamiche della storia, che si innesca non appena Paolo ha la possibilità di recuperare la sua vita attraverso i silenzi del giovane Zoran. Infatti per essere un esordio, il regista impone sin da subito l’abilità con cui riesce a dirigere il personaggio di Giuseppe Battiston, un protagonista intriso di stereotipi viziati dall’alcool e che impongono una visione del mondo incattivita e cinica. Facendo emergere così un personaggio che per una buona prima parte del film tende a distruggere i piaceri o le felicità delle persone che lo circondano e sposarsi all’immagine della sua terra, un paese di frontiera. Questa viene abbattuta non appena Zoran entra nella sua sfera, portando quel giusto bilanciamento alla storia attraverso l’efficace interpretazione di Rok Prašnikar, che ripaga con un ingenuo affetto lì dove viene usato il secondo fine.

I due attori scenicamente, già intrisi di una buona componente fumettistica, riescono a trovare la giusta alchimia per dare vita ai toni allegri che la sceneggiatura non tralascia nonostante la grande componente sonora dei Sacri Cuori, la falsa retorica viene lasciata da parte per un finale che arriva in maniera veloce rispetto alle altre vicende, in cui il buonismo fa da cornice portando con sé una sorta di finale dal sorriso amaro, in cui il personaggio rimane comunque stereotipato e si ha un apparente rovescio di ruoli che ci porta dalla visione cinica a quella ingenua, che segna dritto al centro nella storia e propone una commedia diversa, geografica e intima nel panorama cinematografico italiano.

Zoran il mio nipote scemo la conferenza stampa a Roma

Zoran il mio nipote scemoQuesta mattina è stato presentato alla Casa del Cinema a Roma. Zoran il mio nipote scemo. In sala era presente il regista Matteo Oleotto, il protagonista Giuseppe Battiston, gli sceneggiatori  Daniela Gambaro, Pier Paolo Piciarelli, Marco Pettenello, il montatore Giuseppe Trepiccione e il distributore la Tuker Film.

A casa per l’esordio, il territorio, la gente, il confine, l’Italia, la Slovenia e quindi una cultura che si mischia oltre quella del vino, perché questa necessità?

Matteo Oleotto: Ritornare a casa era un po’ un’esigenza per raccontare una storia che partisse da un humus fertile. Ho vissuto lì vent’anni a Gorizia e quindi ho conosciuto un bel po’ di situazioni e avevo voglia e il piacere di raccontarle. Il lavoro che è stato fatto con gli sceneggiatori è stato proprio questo, io che continuavo a portare loro delle esperienze che loro con gran maestria e grande estro hanno cercato di mettere insieme nella formula. Una cosa su cui abbiamo lavorato molto anche in fase di montaggio, è stato costruire un atmosfera prima di tutto, la storia ci interessava però quello che secondo me ha il film come valore aggiunto è l’atmosfera che siamo riusciti a creare, che ci viene fornito dal territorio, dalla provincia. Io sono amante della piccola provincia e credo proprio che nella provincia si nasconde ancora il nostro paese. I grandi centri snaturano, è sempre tutto più confuso e veloce. In provincia, soprattutto nella nostra provincia, che viene definita la “provincia del nord-est” quando in realtà siamo “molto più ad est” è stata un esigenza che nasce nel raccontare una storia che abbia come fulcro, un luogo geografico, in cui abbiamo inserito dentro tante cose, ottenendo questo risultato.

Battiston quale è stato il piacere più grande di aver fatto questo film?
Giuseppe Battiston:
il piacere è stato dividere con Matteo le sue gioie e le sue sofferenze durante i quattro anni, lui ci ha messo qualche anno in più, ma sono stati quattro anni che abbiamo passato insieme, anche con gli sceneggiatori e con le persone che poi hanno contribuito a realizzare il film. Un percorso di gioie e di dolori e anche di tante revisioni della sceneggiatura che personalmente ritengo sia il punto di forza del film, penso che sia una sceneggiatura piuttosto matura, come qualità di scrittura come descrizione dei personaggi, dei luoghi. Lo spirito che ha mosso Matteo è quello che spinto anche me, cioè l’idea di fare un film su un luogo, su un estero che è molto poco conosciuto perché ogni volta che mi sposto e che mi chiedono delle mie origini “vengo da Udine” “ah! Sei Veneto” “No, vengo dal Friuli!!!” per voi resterà sempre Veneto ma in realtà è sempre un po’ più in là. Inoltre adesso non vai neanche più a sbattere contro il confine, la cortina di ferro che c’era e che ci separava dalla Slovenia. In giorno hanno tirato giù quei muri e a venti metri di distanza abbiamo cominciato a vedere della gente che non era poi tanto diversa da noi. Abbiamo scoperto tante cose in comune cose che hanno portato a co-produrre un film, per esempio, questa è una coproduzione Italo-Slovena e la troupe era eterogenea, il macchinista sloveno, il direttore della fotografia spagnolo, l’assistente operatore argentino, il regista goriziano! Insomma multietnica…il montatore è di Napoli!!! c’è anche la quota sud! Non tutti quelli che vengono dal nord sono leghisti! È nato un progetto che ha coinvolto tante persone e l’altro punto di forza è la forza del gruppo che ha creato questo film, tutte le persone che hanno contribuito a renderlo così bello, come piace a noi, questo film ci rappresenta, rappresenta quello che volevamo raccontare. Il percorso di lavoro era di cercare di costruire un ritratto di un luogo non in forma patinata ma con le sue bellezze, se ve ne sono, e le sue “storture”, che ci sono. Soprattutto cercando di costruire dei personaggi assolutamente credibili. Io ho sempre pensato che la riuscita di un film o almeno i film che piacciono a me, in cui i personaggi mi danno qualche cosa per cui spero di ritrovarli una volta uscito dal cinema. Quando un film comincia a vivere di vita propria al di fuori della sala, secondo me ha qualche cosa di particolare, penso a tanti film, magari alcuni di questi hanno condizionato anche gli sceneggiatori, penso al Grande Lebowski. Quindi personaggi veri e credibili di una storia assolutamente verosimile, di un luogo che era confine e non lo è più.

La colonna sonora come è nata?
M.O.:
I Sacri Cuori li ho conosciuti un paio di anni fa, mentre facevo un programma in televisione che si chiama Rocky e Rebibbia su MTV. Era un programma che aveva portato due maestri di musica all’interno del carcere e ogni settimana veniva invitato un ospite, alla fine c’è stato anche un grande concerto. Abbiamo vissuto quattro mesi in carcere, un esperienza molto bella e molto forte, Antonio Carmentieri. Dei Sacri Cuori era stato uno dei due insegnanti e quindi diciamo che la mia emozione forte è stata quando parlando con Antonio, già in fase di preparazione, perché questo film ha avuto una preparazione molto lunga. Io gli ho parlato di quello che mi sarebbe piaciuto sentire come colonna sonora e davanti a me c’era una chitarra, ed è riuscito in maniera assolutamente magica a tradurre in musica i miei aggettivi, quello che io usavo per fargli capire che tipo di impianto sonoro volessi. Quindi diciamo che l’amore è stato folle dall’inizio. Io amo molto i film in cui la musica non è un tappetone ma dove la musica suona.

Sembra esserci una caratteristica che accomuna tutti i personaggi

G.B.: è gente che viaggia con la fantasia e con il pensiero, ma siccome ha una fantasia molto ridotta il nostro Paolo, quando parte resta lì direttamente, manifesta un minimo desiderio di andarsene via da questo posto di “morti” senza dimenticare che lui è il primo ad essere morto. È qualche cosa che appartiene molto a personaggi di questo tipo in una zona d’Italia che ha fatto della migrazione forse il dato più significativo, i friuliani sono conosciuti più come migranti che come abitanti del friuli. Diciamo che è la pragmatizzazione di un desiderio di migliorarsi, in qualche modo, però vedendo il film Paolo non riuscirà mai a migliorarsi, in questo sta la sua bellezza. La forza e la bellezza di queste figure sta ne l fatto di essere puri nella loro miseria, di rimanere tali anche conservandone in qualche modo la dignità

Come è stato montare questo film?

Giuseppe Trepiccione: è stata un’esperienza molto bella, abbiamo pensato per tutto il tempo della lavorazione che era necessario provare a fare un film, non preoccuparsi dell’idea che si trattasse di una commedia, di liberarci di certi pregiudizi per i quali la commedia può essere considerata un genere minore, senza sentire questa paura di essere divertenti e semplici ma allo stesso tempo profondi. Oggi quando guardo il film penso che sia un risultato che abbiamo raggiunto e ne sono molto orgoglioso.

Zootropolis+, il travolgente ritorno alla città di Zootopia!

Sbarca il 9 novembre su Disney+ una delle serie più attese del nuovo corso della piattaforma. Annunciata ormai da diverso tempo, finalmente arriva in streaming Zootropolis+, la serie spin-off dell’omonimo film Disney che ci riporta all’interno della incredibile città in cui gli animali di ogni tipo vivono in armonia. Più o meno.

La serie è strutturata in una serie di brevissimi corti che raccontano microstorie che si inseriscono nella continuità del film, alcune ambientate durante i suoi aventi, altre subito dopo, ma tutte meticolosamente curate in ogni particolare, per riportare sugli schermi delle nostre case la ricchezza del mondo proposto al cinema nel 2016. 

Il co-regista, Trent Correy, ha raccontato proprio questo, in conferenza stampa, spiegando quanto la ricchezza del primo film fosse importante e da sfruttare: “Alla Disney vogliono sempre un pitch prima di approvare qualsiasi progetto, ovviamente. E il film che avevamo visto al cinema era così ricco che volevo rivisitare di nuovo quei luoghi. Ho pensato che ci fosse margine per raccontare molte altre storie, tutte le altre che nel film non vediamo, perché lì seguiamo solo la storia di Judy.”

A collaborare con Correy alla regia della serie c’è Josie Trinidad che, oltre a dare il merito al collega per l’intuizione legata al prodotto, ha confermato la volontà condivisa di raccontare i personaggi. “Il passaggio dal film alla serie ha comportato un rimpicciolimento di respiro, perché se nel film abbiamo due ore per sviluppare la storia, qui sono dei piccoli bocconcini di storia. Sono dei cortometraggi e sono tutti divertentissimi.”

Ad aprire la serie c’è il corto che vede protagonista la famiglia di Judy, in particolare i genitori Bonnie e Tue Hopps. La storia è ambientata proprio all’inizio di Zootropolis, quando la coniglietto protagonista prende il treno per andare in città. Nel film seguiamo lei, ma nel primo episodio di Zootropolis+ rimaniamo con Bonnie e Tue che dovranno improvvisarsi eroi action per salvare la situazione. L’episodio è estremamente divertente, e a confermarlo ci sono anche Bonnie Hunt e Don Lake che tornano a dare voce ai due coniglietti. 

Un altro episodio davvero interessante è quello dedicato a Duke Weaselton. Nel film originale il personaggio ha pochissimo screentime ma è molto caratterizzato. Il corto che lo vede protagonista è un piccolo numero musica in cui la donnola immagina una vita diversa e un percorso onesto se avesse fatto altre scelte. Elyssa Samsel e Kate Anderson hanno composto il brano Big Time che fa da colonna sonora al segmento. Per loro è stato interessante perché da una parte hanno potuto collaborare con Michael Giacchino e dall’altra hanno creato una vera e propria storia per il personaggio, che prima non esisteva e lo hanno fatto proprio con il testo della canzone. 

Come si è intuito, Zootropolis+ non è una serie a trama orizzontale, ma una serie antologica, in cui ogni episodio non solo è una storia, ma diventa proprio un genere cinematografico. C’è l’action dell’episodio della famiglia Hopps, il musical per Duke Weaselton, ma abbiamo anche degli episodi in forma di reality per raccontare la preparazione del matrimonio di Fru Fru, che si svolge parallelamente alla storia del film, oppure quelli a tema sportivo, con Clawhauser che vuole a tutti i costi diventare un ballerino del corpo di ballo di Gazelle.

Insomma una pluralità di generi e approccio, non solo di personaggi, fanno di Zootropolis+ una produzione molto ricca, come ha specificato anche il produttore Nathan Curtis. “È stata una produzione varia, ed è stato divertente riportare indietro i personaggi. La collaborazione è stata la chiave del nostro lavoro, abbiamo messo insieme più reparti, non solo persone che hanno lavorato al film, ma anche gente nuova, e questo è stato estremamente produttivo e divertente. Abbiamo lavorato sul divertimento e la collaborazione, perché è quello di cui parla la serie in realtà.”

Il risultato è davvero sorprendente e lo si potrà ammirare dal 9 novembre su Disney+.

Zootropolis: una scena tagliata con Judy e Nick

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Ecco una toccante scena eliminata dal montaggio finale di Zootropolis, il film rivelazione della Disney, campione di incassi in tutto il mondo. La clip vede protagonisti la volpe Nick e la coniglietta Judy.

Leggi la nostra RECENSIONE di Zootropolis

Il film vede nel cast vocale originale Jason BatemanGinnifer Goodwin e Shakira, oltre a Idris Elba, Octavia SpencerJ.K. SimmonsTommy ChongNate Torrence, Jenny SlateAlan TudykRaymond Persi e Bonny Hunt e Don Lake. Trai talent italiani che hanno partecipato al doppiaggio ci sono Massimo Lopez, Frank Matano, Teresa Mannino, Paolo Ruffini e Diego Abatantuono.

zootropolisZootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Zootropolis: una nuova clip in italiano

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Ecco una nuova clip dal film d’animazione Disney Zootropolis in cui vediamo Judy e Nick alle prese con la loro misteriosa indagine. Il film arriverà in sala il prossimo 18 febbraio.

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Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Zootropolis: trama, doppiatori e personaggi del film d’animazione

55° classico Disney, Zootropolis (qui la recensione) è da subito diventato uno dei film d’animazione più apprezzati, acclamati e popolari degli ultimi anni. Co-diretto nel 2016 da Byron Howard, Rich Moore e Jared Bush, il titolo è oggi uno dei più apprezzati recentemente prodotti dallo studios, affermatosi tanto presso un pubblico di piccoli quanto di spettatori più adulti. Ambientato in un mondo di animali antropomorfi, questo trova proprio nei suoi personaggi il suo primo di tanti elementi di attrattiva. Carismatici e divertenti, questi sono da subito divenuti iconici per le loro particolarità e stranezze.

I registi hanno affermato di aver immaginato il film come un omaggio in CGI al classico animato del 1973 Robin Hood. Dopo aver proposto tale progetto al celebre John Lasseter della Pixar, Howard iniziò così ad immaginare un film con animali che si discostasse però da quanto fino a quel momento realizzato a riguardo. Nella sua idea, infatti, i protagonisti vivono in un mondo moderno ideato a misura d’animale. Da qui ha preso sviluppo il film, arrivato poi alla sua forma finale dopo diversi anni di scrittura e realizzazione grafica dei protagonisti. In particolare, in Zootropolis si ritrovano alcune delle ultime novità tecniche nel campo dell’animazione, che hanno permesso di realizzare una realistica pelliccia degli animali.

Arrivato infine in sala, il film si è rivelato come uno dei maggiori incassi della stagione, classificandosi al nono posto tra i film d’animazione di maggiore incasso della storia del cinema. A fronte di un budget di circa 150 milioni di dollari, Zootropolis è infatti stato in grado di incassare oltre un miliardo a livello globale. Ottenuto anche un ottimo apprezzamento da parte della critica, il film è diventato un vero e proprio caso, ottenendo numerosi riconoscimenti nel corso della stagione dei premi. Tra questi si annovera anche il premio Oscar al miglior film d’animazione, vinto sbaragliando la concorrenza.

Zootropolis: la trama del film

Ambientata nella moderna cittadina di Zootropolis, dove animali di ogni specie convivono in modo pacifico, la storia ha per protagonista la piccola ma intraprendente coniglietta Judy Hopps. Dopo essere stata a lungo una poliziotta in zone di campagna, questa vede infine realizzarsi il suo sogno trasferendosi a lavorare proprio nella grande città. Qui però si trova a doversi scontrare con i pregiudizi del suo superiore, il bufalo Bogo. Questi, infatti, dubita che con la sua piccola stazza la coniglietta possa mai essere una buona poliziotta, e decide pertanto di relegarla al ruolo di vigile stradale. Judy però non si abbatte, e determinata a dimostrare il proprio valore decide di svolgere al meglio anche quel primo ruolo.

La grande occasione arriva per lei nel momento in cui si imbatte nella lontra Virna Otterton, la quale denuncia la misteriosa scomparsa di suo marito Emmit. Non si tratta del primo caso simile. Come Bogo spiegherà a Judy, negli ultimi tempi a Zootropolis sono infatti scomparsi senza lasciare traccia ben quattordici predatori. La coniglietta si offre allora di indagare a riguardo, ma il suo superiore le concede soltanto due giorni, dopo i quali in caso di fallimento dovrà rassegnare le dimissioni. Judy è però convinta di poter venire a capo del mistero, ma per riuscire nell’impresa avrà bisogno di un aiuto esterno. Per sua fortuna, si imbatte nella carismatica e truffaldina volpe di nome Nick Wilde, che si offrirà di darle una mano con le indagini.

Zootropolis cast

Zootropolis: i doppiatori dei personaggi

Come sempre la Disney si è rivolta a noti interpreti di Hollywood per dar voce ai personaggi del film. È così che a dare voce alla coniglietta Judy vi è l’attrice Ginnifer Goodwin, celebre per aver interpretato Biancaneve nella serie C’era una volta. L’attrice è stata scelta per la sua capacità di dar vita a personaggi estremamente dolci e con un grande senso dello humor. Jason Bateman, attualmente noto per la serie Ozark, è invece la voce della volpe Nick Wilde. Questi a sua volta è stato scelto per conferire al personaggio un carattere divertente ma anche sfumature più emotive. Accanto a loro si ritrovano poi noti attori come Idris Elba nei panni del bufalo Bogo, J. K. Simmons in quelli del sindaco Lionheart, e Octavia Spencer per la lontra Virna Otterton.

Per il doppiaggio italiano del film, allo stesso modo, i ruoli sono stati affidati a note personalità dello spettacolo. Ilaria Latini, nota per essere la doppiatrice di Katie Holmes, dà qui voce a Judy, mentre Alessandro Quarta, voce italiana di Jeremy Renner, è la voce Nick. Il comico Paolo Ruffini dà voce allo yak Yax, mentre Massimo Lopez è il sindaco Lionheart, il quale ha naturalmente le sembianze di un leone. Sono poi presenti Frank Matano nei panni della donnola Duke, e la celebre Ilaria Stagni, voce di Bart Simpson, che interpreta qui Gazelle la gazzella. Leo Gullotta, noto per il doppiaggio del mammut Manny in L’era glaciale, dà voce al malavitoso toporagno Mr. Big. Infine, Diego Abatantuono recita nei panni di Finnick, volpe del deserto, mentre la comica Teresa Mannino è Fru Fru, figlia di Mr. Big.

Zootropolis: il sequel, il trailer e dove vedere il film in streaming e in TV

Dato lo straordinario successo del film e dei suoi personaggi, era lecito aspettarsi che la Disney ponesse in lavorazione dei sequel per il grande schermo. Già nel 2016, infatti, i registi avevano confessato che molto materiale ideato per Zootropolis era stato scartato dalla versione finale, con la possibilità però di riutilizzarlo per futuri film. Nel 2019 viene poi rilasciata la notizia secondo cui lo studios starebbe attualmente lavorando a ben due sequel, con l’intenzione dunque di dar vita ad una trilogia. Prima di poter vedere il primo di questi seguiti al cinema bisognerà però attendere un tempo ancora indefinito. La Disney sembra infatti puntare molto sul film, con il desiderio di avvalersi per questo di tutti i più recenti progressi nel campo dell’animazione. Non c’è però dubbio che sarà possibile rivedere Judy e Nick presto in nuove avventure.

Nell’attesa di questo momento, gli appassionati del film possono fruirne grazie alla sua presenza su alcune delle più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Zootropolis è infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes, Tim Vision, Amazon Prime Video e Disney+. Per vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della qualità video. Il film verrà inoltre trasmesso in televisione sabato 8 gennaio alle ore 21:20 sul canale Italia 1.

Fonte: IMDb

 

Zootropolis: teaser trailer del film Disney

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Arriverà nelle sale italiane il 25 febbraio 2016 la nuova divertente avventura d’animazione Disney Zootropolis. Di seguito teaser trailer in italiano:

Diretto da Byron Howard (Rapunzel – L’Intreccio della Torre, Bolt) e Rich Moore (Ralph Spaccatutto, I Simpson – Il Film) e prodotto da Clark Spencer (I Robinson – Una Famiglia Spaziale, Ralph Spaccatutto), Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Il nuovo film d’animazione Disney Zootropolis arriverà nelle sale italiane il 25 febbraio e trasporterà il pubblico in una nuova avventura ricca di divertenti situazioni in cui ciascuno ritroverà la propria vita di tutti i giorni.

Zootropolis: Shakira, Jason Bateman e kristen Bell alla premiere [Foto]

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Si è tenuta a Los Angeles la premiere mondiale di Zootropolis, il nuovo film d’animazione Disney da oggi anche nelle sale italiane. Alla premire presenti il cast delle voci composto da Jason Bateman, kristen Bell, Shakira e molti altri.

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ZootropolisLa trama di Zootropolis è la seguente: nella città di Zootopia, dove la volpe dalla lingua sciolta Nick Wilde sta organizzando grandi cose, deve fuggire quando viene incastrato per un crimine che non ha commesso. Il miglior poliziotto di Zootopia, il coniglio moralista Judy Hopps, è sulle sue tracce, ma quando entrambi diventano bersaglio di una cospirazione, saranno costretti a collaborare insieme.

Zootropolis arriverà al cinema dal 18 Febbraio 2016.

Zootropolis Diretto da Byron Howard (Rapunzel, Bolt) e Rich Moore (Ralph Spaccatutto) e co-diretto da Jared Bush, Zootopia arriverà al cinema il 4 marzo 2016.

Zootropolis: protagonisti vocali del film Disney campione di incassi

Zootropolis ha incassato oltre 800 milioni in tutto il mondo, e con l’uscita in home video e il merchandise a marchio Disney porterà sicuramente a casa un incasso stratosferico. La fortuna del film è ovviamente nella qualità e nella cura dei dettagli che la Wald Disney ha messo in ogni momento del film, apartire dal casting vocale. Di seguito potete vedere i volti di attori e doppiatori che hanno prestato le loro voci al film Disney:

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Il film vede nel cast vocale originale Jason BatemanGinnifer Goodwin e Shakira, oltre a Idris Elba, Octavia SpencerJ.K. SimmonsTommy ChongNate Torrence, Jenny SlateAlan TudykRaymond Persi e Bonny Hunt e Don Lake. Trai talent italiani che hanno partecipato al doppiaggio ci sono Massimo Lopez, Frank Matano, Teresa Mannino, Paolo Ruffini e Diego Abatantuono.

Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Zootropolis: nuovo record per il classico Disney campione di incassi

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Sembra inarrestabile il successo di Zootropolis, anche a diversi mesi dal suo arrivo nelle sale. Il 55° classico Disney, dopo aver incassato quasi un miliardo di dollari in tutto il mondo, ha infatti stabilito un nuovo record.

Secono quanto riportato dalla celebre rivista Forbes, il piccolo capolavoro di Byron Howard e Rich Moore è stato ufficialmente eletto il secondo miglior film originale (dopo Avatar di James Cameron) di maggior successo di tutti i tempi, dove per “film originale” si intende una sceneggiatura basata su materiale inedito.

Zootropolis è attualmente l’undicesimo film con il maggiore incasso nella storia della Disney ed il quarto film d’animazione più visto di sempre a livello di incassi globali, dietro solo a Toy Story 3, Minions e Frozen Il Regno di Ghiaccio (un sequel, uno spin off e un adattamento).

Grazie al successo di Zootropolis e a quello di Captain America Civil War, la Disney ha già incassato più di 4 miliardi di dollari quest’anno attraverso la sola vendita dei biglietti.

Zootropolis

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Il film vede nel cast vocale originale Jason BatemanGinnifer Goodwin e Shakira, oltre a Idris Elba, Octavia SpencerJ.K. SimmonsTommy ChongNate Torrence, Jenny SlateAlan TudykRaymond Persi e Bonny Hunt e Don Lake. Trai talent italiani che hanno partecipato al doppiaggio ci sono Massimo Lopez, Frank Matano, Teresa Mannino, Paolo Ruffini e Diego Abatantuono.

Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Fonte: CB

Zootropolis: la prima clip in italiano dal film Disney

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Ecco la prima clip in italiano di Zootropolis, il nuovo film Disney diretto da Byron Howard (Rapunzel – L’Intreccio della Torre, Bolt) e Rich Moore (Ralph Spaccatutto, I Simpson – Il Film) e prodotto da Clark Spencer (I Robinson – Una Famiglia Spaziale, Ralph Spaccatutto).

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Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Il nuovo film d’animazione Disney Zootropolis arriverà nelle sale italiane il 25 febbraio e trasporterà il pubblico in una nuova avventura ricca di divertenti situazioni in cui ciascuno ritroverà la propria vita di tutti i giorni.

Zootropolis: la Disney non è solo principesse

Da qualche anno un fenomeno abbastanza preoccupante sta investendo la produzione Disney: la genderizzazione dei suoi prodotti. Non parlo solo della rigorosa suddivisione degli scaffali dei Disney Store, con Frozen da una parte e i supereroi Marvel sul lato opposto; parlo proprio dei film stessi.

Tra gli ingredienti della ricetta quasi secolare del buon film Disney c’è proprio l’obiettivo di creare un prodotto per tutti. Idealmente il pubblico di riferimento sono le famiglie, ma questo non significa attirare principalmente i bambini e fare in modo che i genitori tollerino a malincuore le due ore di visione per far contenti i pargoli. Significa invece, e questo gli artisti lo sanno benissimo, creare storie “a strati”, su vari livelli di comprensione, pensate per essere universali. In questo modo ognuno, a prescindere dalla sua età, dal suo essere maschio o femmina, dalla sua cultura etc. potrà trovare il suo personale motivo per apprezzare un film Disney. Che sia riconoscersi in determinati valori, che sia l’amore per la musica o che sia banalmente l’apprezzare l’animazione come arte, potenzialmente ogni tipo di spettatore può trovare una ragione per uscire soddisfatto dalla sala del cinema. Non è un processo di costruzione scontato, e non tutti gli studi lo applicano… ma del resto Walt era un genio.

Per questo è decisamente preoccupante ciò che sta avvenendo da qualche anno a questa parte, cioè da quando i film Disney si sono (volutamente?) divisi in due filoni: il “princess movie” e quello che porta l’orribile dicitura di “boy movie”, ovvero ciò che è “altro”, categoria che solitamente comprende le storie originali. Di fatto non è cambiato proprio un bel niente: gli artisti continuano a lavorare con la stessa formula e i loro film continuano a piacere proprio a tutti, ma la Disney è ormai una multinazionale e questo fa sì che la creatività e la tradizione debbano spesso sottomettersi al volere del marketing. E così i prodotti di Frozen si rivolgono esclusivamente alle bambine, mentre Ralph Spaccatutto cerca di incontrare il favore dei maschietti appassionati di videogame. Questa era una distinzione totalmente inesistente fino a pochi anni fa. Definireste forse Il Re Leone o Lilli e il Vagabondo film “per maschi” solo perché non c’è una principessa? Ovviamente no.

ZootropolisQualcosa potrebbe cambiare, però, con l’arrivo al cinema di Zootropolis. L’ultimo lungometraggio dei Walt Disney Animation Studios nasce dall’incontro tra due menti brillanti che hanno firmato due grandi successi degli ultimi anni: Byron Howard, regista di Rapunzel, film che ha riportato la Disney sotto le luci della ribalta dopo molti anni di crisi, e Rich Moore, autore di Ralph Spaccatutto, quella che per me è la pellicola migliore realizzata da casa Disney negli ultimi anni. Sia Howard che Moore hanno messo la loro esperienza al servizio di Zootropolis creando di fatto una situazione anomala in tutto il discorso che abbiamo fatto finora. Perché Zootropolis è forse il primo film che dopo tanto tempo viene davvero presentato in modo genuino per quello che è: un film per tutti.

Zootropolis prende il meglio di Howard e di Moore, e dunque il meglio di entrambi i mondi. C’è il coloratissimo universo immaginario tutto da esplorare, un po’ alla Ralph o alla San Fransokyo di Big Hero 6. Ci sono i temi del pregiudizio, dell’outsider, della ricerca di sé stessi e dell’autodeterminazione che avevamo già trovato in Ralph. E allo stesso tempo c’è una protagonista femminile che non ha assolutamente nulla da invidiare a una principessa, che è determinata, crede nei suoi sogni, qualche volta si demoralizza, ha i suoi alti e bassi e ha persino una sorta di “I want song” che serve a esternare i suoi pensieri, i suoi desideri e le sue ambizioni.

Unendo il meglio dei due filoni e utilizzando come protagonisti gli animali, che hanno alle spalle una tradizione che può risalire fino a Topolino, Zootropolis è forse il miglior esempio degli ultimi anni per comprendere qual è la formula Disney. Dopo il boom di Frozen, tale formula viene spesso associata a “fiabe e principesse canterine”. I protagonisti del film, la volpe Nick e la coniglietta Judy, fortunatamente, ci ricordano che c’è anche molto altro. Ci sono innanzitutto storie senza tempo, ma anche senza genere e senza età. Storie semplici su valori condivisi: l’amore, l’amicizia, il coraggio, l’uguaglianza, l’umiltà. Soprattutto, storie che vogliono ispirare ad adottare quella precisa visione del mondo, dell’arte e del futuro. Dopotutto, quella Disney è una formula, ma è anche una filosofia.

A questo punto sarà curioso vedere come si muoverà il marketing e come reagirà il pubblico quando nel 2018 uscirà Gigantic, il film che potrebbe davvero fare la differenza, essendo una fiaba… senza principessa protagonista.

Fonte concept

Zootropolis: la coniglietta Judy arriva in città nella nuova clip

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Ecco una nuova clip di Zootropolis in cui vediamo la protagonista, la coniglietta Judy, arrivare in città piena di speranza e meraviglia. In sottofondo la voce di Shakira che canta Try Everything, il main theme del film.

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Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Il nuovo film d’animazione Disney Zootropolis arriverà nelle sale italiane il 25 febbraio e trasporterà il pubblico in una nuova avventura ricca di divertenti situazioni in cui ciascuno ritroverà la propria vita di tutti i giorni.

Zootropolis: intervista ai registi Byron Howard e Rich Moore e al produttore Clark Spencer

Abbiamo incontrato a Roma i registi di Zootropolis, Byron Howard e Rich Moore, e il produttore del film, Clark Spencer. Ecco cosa ci hanno raccontato sulla scelta di Shakira come interprete per il brano musicale principale del film e su una citazione molto particolare presente nel film da una delle serie tv più amate degliultimi anni.

https://www.youtube.com/watch?v=dpsy0EXT3a0

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Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Il nuovo film d’animazione Disney Zootropolis arriverà nelle sale italiane il 25 febbraio e trasporterà il pubblico in una nuova avventura ricca di divertenti situazioni in cui ciascuno ritroverà la propria vita di tutti i giorni.

Zootropolis: il trailer onesto del film Disney campione di incassi

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Screen Junkies ha pubblicato un video dedicato al trailer onesto di Zootropolis, il film d’animazione della Disney che ha sbancato i box office mondiali.

Ecco l’esilarante video:

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Il film vede nel cast vocale originale Jason BatemanGinnifer Goodwin e Shakira, oltre a Idris Elba, Octavia SpencerJ.K. SimmonsTommy ChongNate Torrence, Jenny SlateAlan TudykRaymond Persi e Bonny Hunt e Don Lake. Trai talent italiani che hanno partecipato al doppiaggio ci sono Massimo Lopez, Frank Matano, Teresa Mannino, Paolo Ruffini e Diego Abatantuono.

zootropolisZootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Zootropolis: il trailer italiano e la canzone di Shakira Try Everything

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Ecco il nuovo trailer italiano di Zootropolis e a seguire il brano Try Everything cantato da Shakira per il nuovo film Disney.

https://youtu.be/6cu-G2g44aE

Diretto da Byron Howard (Rapunzel – L’Intreccio della Torre, Bolt) e Rich Moore (Ralph Spaccatutto, I Simpson – Il Film) e prodotto da Clark Spencer (I Robinson – Una Famiglia Spaziale, Ralph Spaccatutto), Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Il nuovo film d’animazione Disney Zootropolis arriverà nelle sale italiane il 25 febbraio e trasporterà il pubblico in una nuova avventura ricca di divertenti situazioni in cui ciascuno ritroverà la propria vita di tutti i giorni.

Fonte: ID

Zootropolis: il nuovo poster italiano del film Disney

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Arriverà nelle sale italiane il 25 febbraio 2016 la nuova divertente avventura d’animazione Disney Zootropolis.

GUARDA IL TRAILER DEL FILM

Di seguito potte vedere il nuovo poster italiano del film:

zootropolisDiretto da Byron Howard (Rapunzel – L’Intreccio della Torre, Bolt) e Rich Moore (Ralph Spaccatutto, I Simpson – Il Film) e prodotto da Clark Spencer (I Robinson – Una Famiglia Spaziale, Ralph Spaccatutto), Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Il nuovo film d’animazione Disney Zootropolis arriverà nelle sale italiane il 25 febbraio e trasporterà il pubblico in una nuova avventura ricca di divertenti situazioni in cui ciascuno ritroverà la propria vita di tutti i giorni.

Zootropolis: Idris Elba in sala doppiaggio [VIDEO]

Disney Pictures ha diffuso un nuovo video dal backstage di Zootropolis. Protagonista Idris Elba, intento al doppiaggio. Ricordiamo che l’attore darà la voce al Direttore Bogo. Ecco il video:

https://www.youtube.com/watch?v=k7g2ausSw7Y

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Il film vede nel cast vocale originale Jason BatemanGinnifer Goodwin e Shakira, oltre a Idris Elba, Octavia SpencerJ.K. SimmonsTommy ChongNate Torrence,Jenny SlateAlan TudykRaymond Persi e Bonny Hunt e Don Lake. Trai talent italiani che hanno partecipato al doppiaggio ci sono Massimo Lopez, Frank Matano, Teresa Mannino, Paolo Ruffini e Diego Abatantuono.

Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.

Zootropolis: i registi e il produttore a Roma per il nuovo film Disney

Dopo Ralph Spaccatutto e Rapunzel, Byron Howard e Rich Moore uniscono le loro forze per le strade di Zootropolis, la nuova metropoli animalesca in cui tutti possono essere ciò che vogliono. A sostenere il loro lavoro creativo c’è Clark Spencer, produttore alla Disney e terzo ospite, con Howard e Moore, a presenziare a Roma la premiare italiana del film, al cinema dal 18 febbraio.

“L’idea originale del film è stata di Byron – esordisce Moore – voleva portare al cinema un film Disney che unisse l’appeal dei classici con gli animali parlanti e in linguaggio moderno con la CGI, il design, l’animazione. Una fusione tra contemporaneo e classico. L’ispirazione ovviamente è arrivata da Robin Hood, dal Re Leone e da Il Libro della Giungla. Oltre ad aver toccato un argomento attuale.”

Secondo Howard, ideatore del concept, Zootropolis è una perfetta analogia del mondo degli uomini: “Una volta che si capisce quest’analogia, comincia la parte divertente. Questi animali si vestono come noi, hanno cellulari, utilizzano la tecnologia, vanno a lavoro e molto del loro comportamento e del loro portamento viene dai comportamenti umani ma allo stesso tempo non smettono di essere animali. Ad esempio la scena dei bradipi è illuminante. Negli Stati Uniti l’ufficio della motorizzazione è di una lentezza spaventosa e ci sembrava interessante rappresentarlo come una realtà gestita da un animale altrettanto lento. Mi sembra che anche in Italia la burocrazia sia piuttosto lenta!”

Oltre ad essere un film con animali parlanti, Zootropolis è anche e forse prima di tutto un poliziesco. E proprio alla grande tradizione del noir e del buddy movie si sono ispirati i registi per realizzare la storia.

Rich Moore: “Abbiamo rivisto molti film noir, come Chinatown o LA Confidential. Ma anche tanti buddy movie tipici degli anni ’80. Abbiamo fatto un sacco di compiti per cercare il meglio che l’economia della storia potesse avere. Si tratta del primo poliziesco dell’Era moderna della Disney. Inoltre il capo degli storyboard artists ci ha illuminati sul fatto che poteva essere il primo poliziesco per molti bambini, così ci siamo impegnati anche di più se possibile, affinché potesse essere un’esperienza davvero unica.”

Il produttore Clark Spencer, in forze alla Disney da Lilo e Stitch (2002), ha attraversato anche, 10 anni fa, l’avvento di John Lasseter, che ha completamente modificato il metodo di lavoro della produzione di un film Disney. “L’ingresso di Lasseter ha completamente cambiato l’idea di lavorazione – ha dichiarato Spencer – Fino a quel momento i film li facevano gli executive. Adesso invece i film sonos tati rimessi nelle mani dei registi e tutti lavorano con grande apertura al progetto. Tutti dicono la loro, quindi tutti siamo stati spinti a impegnarci di più, perché il lavoro è in funzione della migliore riuscita del progetto. Tutto è per fare la versione migliore del film possibile. Credo che la Disney a Hollywood sia l’unico studio con questo tipo di collaborazione, siamo una vera e propria famiglia piuttosto che una squadra.”

E chissà quante notti di riunioni e discussioni hanno portato alla nascita del design della città di Zootropolis, un luogo che ricorda molti posti nel mondo ma che non ne rappresenta nessuno in particolare, come ci tiene a specificare Howrad: “Abbiamo guardato a molte città. Quello che abbiamo cercato di fare è stato fare in modo che Zootropolis non fosse una sola città. Lavoriamo con 800 persone da tutto il mondo così abbiamo pensato di far apparire un po’ di ogni città. Abbiamo preso spunto da Shanghai, Tokyo, Barcellona, Roma Parigi, e da un po’ di città americane, ci sono anche molti quartieri come per New York. Il nostro obbiettivo era quello di conferire alla città un aspetto con cui tutti potessero connettersi.”

“La prima volta che vediamo la città è attraverso gli occhi di Judy che pensa che tutti possono essere ciò che vogliono in quel luogo – ha aggiunto Moore – Per noi è anche una storia di maturazione, perché la protagonista diventa una migliore versione di se stessa. Non cambia ma migliora, e così può aiutare il mondo. Il mondo non è perfetto e come cittadino del mondo lei impara che non puoi cambiarlo da solo ma cercando di migliorare se stessi si cambia il mondo, è questo il messaggio.”

Zootropolis: i poster dedicati ai film dell’anno

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In attesa di scoprire quali saranno i trionfatori dell’annuale notte degli Oscar, qualche giorno fa vi avevamo presentato un nuovo spot tv di Zootropolis che di fatto rendeva omaggio ai film dell’anno cinematografico appena trascorso.

Ebbene ora è giunto il momento di mostrarvi i poster realizzati appositamente per l’occasione e che, di fatto, scimmiottano alcuni dei film più attesi alla prova dell’Oscar.

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GUARDA LA NOSTRA INTERVISTA VIDEO AI REGISTI E AL PRODUTTORE DEL FILM

Il film vede nel cast vocale originale Jason BatemanGinnifer Goodwin e Shakira, oltre a Idris Elba, Octavia SpencerJ.K. SimmonsTommy ChongNate Torrence, Jenny SlateAlan TudykRaymond Persi e Bonny Hunt e Don Lake. Trai talent italiani che hanno partecipato al doppiaggio ci sono Massimo Lopez, Frank Matano, Teresa Mannino, Paolo Ruffini e Diego Abatantuono.

Zootropolis è ambientato nell’omonima città, una moderna metropoli molto diversa da qualsiasi altro luogo.

Composta da quartieri differenti tra di loro come l’elegante Sahara Square e la gelida Tundratown, Zootropolis accoglie animali di ogni tipo. Dal gigantesco elefante al minuscolo toporagno, in questa città tutti vivono insieme serenamente, a prescindere dalla razza a cui appartengono. Ma al suo arrivo in città, la simpatica e gentile agente Judy Hopps, scopre che la vita di una coniglietta all’interno di un corpo di polizia dominato da animali grandi e grossi, non è affatto facile. Decisa comunque a dimostrare il suo valore, Judy si lancia nella risoluzione di un caso misterioso per cui dovrà lavorare al fianco di una volpe loquace e truffaldina di nome Nick Wilde.