Disney+ ha presentato, in occasione di
Berlinale
Series nell’ambito della 73° Berlinale, la
nuova serie originale italiana, The Good
Mothers.
Lo show debutterà il 5 aprile in Europa sulla
piattaforma streaming, con tutti i sei episodi disponibili al
lancio.
La serie targata Disney+, che racconta la
‘ndrangheta interamente dal punto di vista delle donne che hanno
osato sfidarla, è frutto di uno sforzo congiunto tra House
Productions e Wildside, Fremantle company e vede protagoniste
Gaia Girace, Valentina Bellè, Simona Distefano e
Micaela Ramazzotti. A dirigerle, insieme a
Julian Jarrold su sceneggiatura di Stephen
Butchard, c’è Elisa Amoruso.
Basata su una storia
vera, The Good Mothers ripercorre le
vicende di Denise, figlia di Lea Garofalo, Maria Concetta Cacciola
e Giuseppina Pesce, tre donne che osano contrapporsi alla
‘ndrangheta. Ad aiutarle la P.M. Anna Colace che, appena arrivata
in Calabria, ha un’intuizione: per poter abbattere i clan della
‘ndrangheta, è necessario puntare alle donne. È una strategia che
comporta grandi rischi: la ‘ndrangheta è nota e temuta per il suo
pugno di ferro e il potere insidioso. The Good Mothers segue
Denise, Giuseppina e Maria Concetta nel loro tentativo di
affrancarsi dal potere criminale e collaborare con la
giustizia.
The Good Mother è un’opera
corale
Un’opera corale e
sfaccettata che racconta la storia vera di tre donne, cresciute
all’interno dei più feroci e ricchi clan della ‘ndrangheta, che
decidono di collaborare con la magistrata che lavora per
distruggerla dall’interno. Queste donne dovranno quindi combattere
contro le loro stesse famiglie per il diritto di sopravvivere e di
costruire un nuovo futuro per se stesse e per i loro figli.
The Good Mothers è un adattamento dell’omonimo
romanzo bestseller scritto dal giornalista Alex Perry,
premiato dalla Foreign Press Association.
Valentina Bellé,
Gaia Girace, Micaela Ramazzotti, Elisa Amoruso e
Simona Distefano hanno partecipato alla conferenza
stampa di presentazione a Berlino 73, nel corso della quale hanno
commentato non solo il progetto, ma anche il loro approccio a
questa storia di donne che si sono opposte al potere e hanno
tentato di rompere la gabbia a cui erano state destinate sin dalla
nascita.
“Non conoscevo la storia
di questo donne, non conoscevo la storia della ‘ndrangheta – ha
spiegato Valentina Bellè che nella serie è Giuseppina Pesce – Per
me lavorare a questa serie ha significato imparare ad avere a che
fare con una realtà nuova, soprattutto quando sono andata in
Calabria e ho guardato negli occhi le persone che invece sentono
parlare di ‘ndrangheta da tutta la vita. È stato un viaggio
incredibile.”
Ha poi continuato:
“Credo sia interessante il titolo della serie, The Good
Mothers, le buone madri. Ci siamo molto interrogati su cosa volesse
dire esserlo nella realtà, cosa facesse di queste donne delle buone
madri.”
Dismessi i panni di Lila
Cerullo de
L’Amica Geniale, Gaia Girace
torna con un nuovo personaggio, Denise Cosco, una delle donne che
si sono ribellate al potere maschile e violento della mafia
calabrese: “La ‘ndrangheta era sempre stata raccontata da un
punto di vista maschile, si parlava di armi e soldi. Ma questa
volta le protagoniste di questa storia sono le donne che in genere
vengono percepite come delle vittime. Costrette a sposarsi a 16
anni anche con persone che non conoscevano, a piegarsi tutta la
vita, a sottostare a un sistema che veniva accettato come un dato
di fatto, ma alcune si sono ribellate e alcune di queste sono state
uccise. Spero che la serie mandi un messaggio di speranza. Il mio
personaggio ha lottato e cercava giustizia, era l’amore di madre
che la spingeva a combattere.”
Le gabbie delle donne della
‘ndrangheta
Elisa Amoruso sottolinea
questo aspetto e continua: “La prospettiva della serie è
completamente diversa, in genere sono gli uomini a comparire in
questo tipo di racconti, a essere messi a confronto con questo
argomento, perché di solito sono loro ad avere il potere. Noi
abbiamo cercato di rimanere vicini ai personaggi, e di raccontare i
loro veri sentimenti.” Queste donne sono state spesso paragonate ad
animali in gabbia, ed è stata propri la gabbia che l’occhio dei
registi ha voluto restituire con lo sfruttamento di molti interni
stretti, di location davvero difficili. “Gli spazi scelti per le
riprese, in Calabria – spiega Amoruso – sono stati molto stretti e
credo che questo ci abbia aiutato a raccontare le gabbie in cui
queste donne hanno vissuto e vivono.”
La
serie, in esclusiva su Disney+ dal 5 aprile, è interpretata
anche da Barbara
Chichiarelli (Suburra – La
serie, Favolacce) in quelli di Anna
Colace, Francesco
Colella (ZeroZeroZero, Trust) in quelli
di Carlo Cosco, Simona Distefano (Il
Traditore) nel ruolo di Concetta Cacciola, Andrea
Dodero (Non odiare) in quello di Carmine e
con Micaela Ramazzotti (La pazza
gioia, La prima cosa bella) nel ruolo di Lea
Garofalo.