Sono state diffuse le prime
immagini di The
Instigators. The
Instigators è un nuovo film thriller diretto da
Doug Liman e interpretato da
Matt Damon,
Casey Affleck e Hong Chau. Entertainment Weekly ha
condiviso le prime immagini del film in uscita ad agosto.
Le immagini, tramite un post di
Discussing Film, sono riportate di seguito:
First look at Doug Liman’s ‘THE
INSTIGIATORS’, starring Matt Damon, Casey Affleck and Hong
Chau.
The heist thriller follows a father who joins an ex-con to pull
off a robbery of the ill-gained earnings of a corrupt
politician.
“Una rapina mal riuscita spinge
due ladri a darsi alla fuga, trascinando con sé uno dei loro
terapisti“, si legge nella sinossi del film. The
Instigators è co-scritto da
Casey Affleck e Chuck Maclean.
Matt Damon produce il film insieme a
Ben Affleck, Jeff Robinov, John Graham e Kevin J.
Walsh.
“Casey Affleck e Chuck MacLean
avevano creato dei personaggi fantastici e un mondo davvero
divertente“, ha dichiarato Damon a Entertainment Weekly.
“Più di ogni altra cosa, era la possibilità di lavorare con
Doug e Casey insieme che mi entusiasmava di più. Ed è sempre bello
tornare a Boston“.
Matt Damon, che non lavora con Liman dai tempi di
The Bourne Identity del 2002, ha aggiunto:
“Adoro lavorare con Doug. Non posso credere che ci siano voluti
20 anni per trovare qualcosa da fare insieme. Doug è una delle
persone più creativamente tenaci che abbia mai conosciuto. Non si
fermerà finché il film non sarà al massimo delle sue possibilità, e
questa è la cosa migliore che si possa sentire da un regista. Mi
fido completamente di lui“.
Casey Affleck ha paragonato il film a Fuga di
mezzanotte del 1988 e a Butch Cassidey and the
Sundance Kid del 1969. Ha anche sottolineato che ha sempre
“voluto fare una commedia d’azione tra
amici“.Il film è interpretato anche da Paul
Walter Hauser, Michael Stuhlbarg, Ving Rhames, Alfred Molina, Ron
Perlman e Jack Harlow.The Instigators
uscirà in sale selezionate degli Stati Uniti il 2 agosto 2024. Poi
inizierà a essere trasmesso in streaming a livello globale su
Apple
TV+ il 9 agosto 2024.
Arriva su Apple TV+
il 9 agosto The Instigators, il nuovo film
diretto da Doug Liman, con protagonisti Matt Damone
Casey Affleck. E deve essere un cineasta con una
volontà di ferro, il regista. Nonostante nel corso degli anni si
sia scontrato in un modo o nell’altro con mezza Hollywood,
raccogliendo in alcuni casi fragorosi insuccessi di pubblico e
critica, continua imperterrito a proporre la sua idea di cinema
mainstream ironica, quasi irriverente.
A poche settimane
dall’uscita di
Road House per Amazon – e ricordiamo che anche in
quell’occasione Liman si è scontrato apertamente con la piattaforma
per aver preferito direttamente la piattaforma dello streaming
all’uscita in sala dell’action con Jake Gyllenhaal
– ecco arrivare The Instigators per Apple
TV+, altra commedia d’azione che vede protagonisti Matt Damon,Casey
Affleck, Hong Chau, Michael Stuhlbarg, Alfred
Molina, Ron Perlman e Toby Jones.
Insomma, un cast di tutto riguardo.
The Instigators, la trama
della commedia d’azione
La vicenda del film ruota
intorno i due criminali da strapazzo Rory (Damon) e Cobby
(Affleck), i quali dopo aver tentato una rapina finita malissimo ai
danni del Sindaco di Boston, si ritrovano inseguiti dalla polizia
dal grilletto facile e da quegli stessi criminali che gli hanno
commissionato il “colpo”. Unica persona che li vuole aiutare è
sorprendentemente Donna (Chau), la psicoterapeuta di Rory…
Come molto spesso accade
nel cinema di Liman, anche in questo caso la sceneggiatura di
The Instigators è poco più che un canovaccio, un
filo di trama che serve per tenere appena insieme scene divertenti
e situazioni in cui i personaggi possono beccarsi a vicenda,
esponendo quelle differenze che al contrario nascondono legami
magari maggiormente profondi. Ecco allora che in mezzo a tale,
evidente pochezza narrativa ci si diverte comunque a vedere
Matt Damone
Casey Affleck che duettano come fossero Jack
Lemmon e Walter Matthau, o meglio una versione decisamente
“proletaria” della coppia/stilema del buddy-movie.
Matt Damon and Hong Chau in “The Instigators,” coming soon to Apple
TV+.
Intrattenimento leggero e
efficace
Quando poi si forma il
trio con l’innesto di Hong Chau, il tono comico di
The Instigators si innalza addirittura di livello,
proponendo al pubblico un intrattenimento senza dubbio leggero ma
non per questo meno efficace. Peccato davvero che la sceneggiatura
si dimentichi quasi completamente di sviluppare i personaggi di
contorno oltre ai tre protagonisti, non soltanto nella definizione
psicologica quanto addirittura nel percorso narrativo. Ecco allora
che il film si perde letteralmente per strada Michael
Stuhlbarg e Alfred Molina, che escono di
scena in punta di piedi dopo essere stati divertentissimi in almeno
un paio di occasioni. Peggio tocca addirittura a Paul
Walter Hauser, il cui personaggio compare praticamente in
una sola sequenza per poi venire ingoiato dall’oblio di uno script
che di senso logico ne offre davvero in minima parte per i circa
100 minuti della durata del film.
Matt Damon e
Casey Affleck di nuovo insieme
Ambientato esclusivamente
nella “loro” Boston, The Instigators merita la
visione quasi esclusivamente per veder recitare di nuovo insieme
Matt Damone
Casey Affleck, i quali dimostrano di conoscere a
meraviglia l’uno i toni e soprattutto i tempi dell’altro. Se
pensiamo che insieme in precedenza avevano realizzato
Gerry di Gus Van Sant, opera
concettuale in cui praticamente non scambiavano o quasi battute,
questa loro nuova avventura cinematografica risulta ancor più
divertente.
Il loro continuo
battibeccare risulta uno strampalato, quasi farsesco guilty
pleasure che benissimo si innesta in un’ambientazione popolare
che rende la messa in scena frizzante. Il resto è, come quasi
sempre quando si tratta di Doug Liman, cinema
sbarazzino che si poggia interamente sul tono e sul ritmo. Una
formula certamente rischiosa in quanto mancante di fondamenta, ma
anche capace in qualche caso di proporre uno spettacolo non
scontato, o meglio non sottomesso ai canoni stabiliti
dell’entertainment hollywoodiano contemporaneo.
Matt Damon and Casey Affleck in “The Instigators,” coming soon to
Apple TV+.
Liman continua a
fregarsene di strutture narrative funzionanti, scegliendo invece di
affidare al montaggio e al tono il fulcro primario dei suoi film.
Formula che, anche quando centra l’obiettivo, non riesce mai a
lavorare in profondità. Ma almeno sa regalare prodotti non scontati
e con una loro vena iconoclasta, oseremmo dire ribelle. The
Instigators, quasi facendosi forza della sua eclatante
fragilità, rientra senz’altro in questo (ristretto) gruppo di
lungometraggi.
The Instigators è l’ultima delle numerose
collaborazioni tra Matt Damon e la famiglia Affleck.
Sebbene Ben Affleck agisca solo come produttore
attraverso Artists Equity, la società che ha fondato insieme a
Damon, suo fratello Casey Affleck condivide
nuovamente lo schermo con Damon dopo averlo fatto in precedenza in
film popolari come Good Will Hunting,
Gerry e la trilogia di
Ocean’s. In questo dramma criminale, il veterano dei
Marines Rory (Damon) e l’ex galeotto alcolizzato Cobby Murphy
(Affleck) sono coinvolti in un’ambiziosa rapina che si rivela
rapidamente disastrosa e li porta a fuggire per tutta Boston con un
esercito di forze dell’ordine alle calcagna. Il viaggio
della coppia si concluderà con il mantenimento della libertà oppure
no?
In “The Instigators”, Matt
Damon e Casey Affleck scappano dalla legge
All’inizio del film, supponendo che
il sindaco corrotto Joseph Miccelli (Ron Perlman)
vincerà ancora una volta la rielezione, i gangster Mr. Besegai
(Michael Stuhlbarg) e Richie Dechico
(Alfred Molina) ingaggiano Rory e Cobby, insieme a
uno dei loro agenti regolari, Scalvo (Jack
Harlow), per rapinare la festa per la rielezione di
Miccelli, durante la quale credono che egli accetterà una grande
quantità di denaro per le tangenti. Rory, che non ha mai commesso
un reato prima d’ora, è deciso a farsi pagare 32.480 dollari
indipendentemente dall’esito della rapina.
Quando il trio trova il luogo della
festa molto più affollato del previsto, e la maggior parte dei
soldi è già stata portata via con un furgone blindato, Scalvo si fa
prendere dal panico e tenta di rapinare direttamente Miccelli e
altri funzionari del governo cittadino, prima di farsi uccidere
insieme al commissario di polizia in uno scontro a fuoco.
Nonostante sia stato colpito alla spalla, Cobby riesce a portare se
stesso e Rory lontano dal locale, dopodiché i due si danno alla
fuga sia dalle forze dell’ordine che da Besegai, il quale manda dei
sicari a cercarli. Con l’aggravarsi delle condizioni di Cobby,
Rory si rivolge alla sua psichiatra, la dottoressa Donna
Rivera (Hong Chau), per un
aiuto medico, che lei accetta di fornire a condizione che i due si
comportino come se lei fosse un loro ostaggio, in modo che
non si senta complice dei loro crimini.
The Instigators umanizza i suoi
personaggi criminali
A metà del loro viaggio, Cobby
chiede a Rory perché insiste tanto per farsi pagare una somma così
specifica. Rory spiega che si tratta dell’esatto importo che deve
alla sua ex moglie per vari tipi di mantenimento e che, una volta
pagato, si sarà guadagnato il diritto di rivedere suo figlio. In un
momento di sentimento non comune, Cobby dice a Rory che ai
bambini interessa di più che i genitori siano presenti piuttosto
che il sostegno materiale che possono o non possono fornire e lo
esorta a vedere suo figlio giocare a hockey se ne ha la
possibilità, indipendentemente dal fatto che riceva o meno i soldi.
Cobby spiega anche la sua storia di tensione con il gruppo di
Besegai. Suo fratello aveva fatto parte della banda, ma era stato
abbandonato per prendersi la colpa di uno dei loro crimini. Cobby
ha invece confessato il crimine, il che ha portato al suo periodo
di detenzione, durante il quale il fratello è morto per overdose.
Il fatto di non averli denunciati gli è valso un certo rispetto da
parte di Besegai e compagnia, anche se Cobby comprensibilmente non
li sopporta.
Alla fine, Cobby si rende conto che
uno dei pochi oggetti che sono riusciti a ottenere durante la
rapina, il braccialetto del sindaco, è contrassegnato dai numeri
che costituiscono la combinazione della cassaforte del suo ufficio
in municipio. Travestiti da vigili del fuoco, i due lanciano
l’allarme per cercare di svuotare l’edificio in modo da poter
svaligiare la cassaforte, ma rimangono intrappolati nell’ufficio
quando arrivano i cecchini della polizia. I due prendono in
ostaggio l’avvocato di Miccelli, Alan (Toby
Jones), poco apprezzato, e gli consegnano un
paio di hard disk contenenti sia le prove della corruzione di
Miccelli che le informazioni su come ottenere 100 milioni di
dollari di valuta irrintracciabile del sindaco.
The Instigators si conclude con
ottimismo e umorismo
Matt Damon and Casey Affleck in “The Instigators,” coming soon to
Apple
TV+.
Dopo aver intascato le chiavette e
un po’ di denaro, il duo tenta di fuggire, spingendo la cassaforte
fuori dalla finestra, in modo che la folla in attesa si rivolti nel
tentativo di prendere i soldi per sé, prima di fuggire in un camion
dei pompieri rubato. Tuttavia, vengono fermati da Frank Toomey
(Ving Rhames), un agente dell’Unità Operazioni
Speciali della Polizia di Boston, che rifiuta il loro tentativo di
corromperlo con i drive. I ragazzi passano un breve periodo in
prigione, ma quando il successore di Miccelli, Mark Choi
(Ronnie Cho), riceve le prove da uno dei suoi
aiutanti, decide di prendere tranquillamente il denaro non
rintracciabile per sé. In seguito, fa rilasciare Rory e
Cobby con la tacita condizione che mantengano segreta la
loro conoscenza del denaro.
Sebbene non siano più ricchi di
quando hanno iniziato, i due hanno la loro libertà e vanno per la
loro strada dopo qualche ultimo scherzo reciproco. Più tardi, Cobby
viene mostrato seduto sui gradini del palazzo del dottor Rivera.
Durante il loro caotico soggiorno, lui e la dottoressa hanno
sviluppato un’amichevole rivalità basata sulla reciproca presa in
giro, e Cobby ha anche flirtato senza successo con lei. Quando lo
vede, lei nota che sta bighellonando e lui le chiede scherzosamente
se ha intenzione di chiamare la polizia. Il film lascia ambiguo
l’esito della loro conversazione, ma in base a tutto quello che è
successo prima, le due implicazioni più probabili sono che Cobby si
stia rivolgendo alla dottoressa Rivera per avere un aiuto nel
gestire le sue difficoltà mentali o per iniziare una relazione
sentimentale. L’ultima volta che si vede Rory seguire il
consiglio di Cobby e assistere a una partita di hockey del
figlio, facendo sorridere il ragazzo.
Dopo le risoluzioni dei
personaggi principali, il film presenta anche una scena
di mid-credits. Piuttosto che suggerire un sequel o un
collegamento con altri film, come spesso fanno le scene di metà e
fine film, questa scena chiude un filo della trama e dà anche il
via a una delle battute del film. Dopo che la rapina iniziale è
andata male, Besegai è fuggito a Montreal, raggiunto poi da
Dechico. La scena di metà film mostra entrambi gli uomini
morti congelati e la polizia, che trova i loro corpi,
osserva che avrebbero dovuto indossare stivali più adatti al
paesaggio innevato. Nel corso del film, Cobby suggerisce spesso a
lui e a Rory di tentare la fuga a Montreal. Tuttavia, Rory sostiene
sempre che sopravvivere nella natura selvaggia canadese sarebbe
praticamente impossibile senza altre risorse, come un buon paio di
stivali, e che anche nella remota possibilità che riescano a
raggiungere la città, questo non risolverebbe tutti i loro
problemi.
Il regista e sceneggiatore norvegese
Eskil Vogt
torna alla regia con il thriller soprannaturale The
Innocents. Il film è stato presentato per la prima volta
al Festival
di Cannes 2021 e da allora ha ricevuto recensioni estremamente
positive da parte della critica. Gran parte di questo risultato è
dovuto alle straordinarie interpretazioni dei suoi quattro
protagonisti bambini. Tuttavia, data la complessità dei segreti
infantili in gioco e il tono metaforico, il finale di The
Innocents può creare confusione per alcuni.
Si tratta di un altro brillante
esempio di horror o thriller del Nord Europa, che si unisce a
titoli come
Speak No Evil, Hatching
– La forma del male,
Lamb e
Thelma. Tutte opere capaci di affrontare determinate
dinamiche sociali declinandole in chiave orrorifica, spaventando lo
spettatore più per l’atmosfera che si viene a generare che non per
qualcosa di realmente spaventoso che viene mostrata. Ancora inedito
in Italia, The Innocents è dunque un ottimo
esempio di opera di questo genere da scoprire.
In particolare, è un film che farà
la gioia di chi è interessato a tematiche come l’infanzia, la
crescita e la scoperta di bene e male, qui tutte declinate in
chiave soprannaturale. In questo articolo, approfondiamo dunque
alcune delle principali curiosità relative a The
Innocents. Proseguendo qui nella lettura sarà infatti
possibile ritrovare ulteriori dettagli relativi alla
trama, al cast di attori e alla
spiegazione del finale. Infine, si elencheranno
anche le principali piattaforme streaming
contenenti il film nel proprio catalogo.
La trama e il cast di The
Innocents
The Innocents segue
le sorelle Ida e Anna dopo il
trasferimento in un nuovo sobborgo con i genitori durante l’estate.
Fin dall’inizio, il rapporto tra le due è teso a causa dell’autismo
non verbale della sorella maggiore. Ida non sopporta le attenzioni
che Anna riceve dai genitori e si infastidisce facilmente per i
comportamenti ripetitivi della sorella. Tuttavia, non passa molto
tempo prima che Ida incroci la strada di alcuni nuovi ragazzi del
quartiere, Ben e Aisha, che
nascondono entrambi poteri soprannaturali sotto la loro apparenza
innocente. Anche Anna, ben presto, dimostreerà di possedere poteri
telecinetici.
Ad interpretare Ide vi è l’attrice
Rakel Lenora Fløttum, mentre sua sorella Anna è
interpretata da Alva Brynsmo Ramstad. I loro nuovi
amici, Ben e Aisha, sono invece interpretati da Sam
Ashraf e Mina Yasmin Bremseth Asheim.
Ellen Dorrit Petersen, che interpreta la mamma di
Ida, e Rakel Lenora Fløttum, che interpreta Ida, sono madre e
figlia anche nella vita reale. Completano il cast gli attori
Morten Svartveit nel ruolo del padre di Ida e
Anna, Kadra Yusuf è la madre di Aisha e
Lisa Tønne è la madre di Ben.
La spiegazione del finale
Aisha è un’empatica che può
ascoltare i pensieri degli altri e sentire il loro dolore. Sviluppa
rapidamente un rapporto con Anna e, con il tempo, la aiuta a
comunicare con le parole – uno shock per Ida e i suoi genitori.
Ben, invece, rappresenta il totale opposto di Aisha e agisce come
antagonista di The Innocents. I poteri
telecinetici gli permetteno di spostare gli oggetti semplicemente
guardandoli, spezzare le ossa delle persone e persino di stringere
i loro cuori. Inoltre, Ben si rende conto di avere la capacità di
controllare la mente degli altri, che usa per uccidere il suo
bullo. Tuttavia, il suo atto più sinistro è usare la madre di Aisha
per ucciderla dopo che lei ha osato opporsi a lui.
Con la morte di Aisha, Ida non ci
mette molto a capire che Ben intende uccidere anche lei e sua
sorella. Dopo un tentativo fallito di uccidere il ragazzo
spingendolo da un cavalcavia in un’autostrada trafficata, Ida torna
dall’ospedale con una gamba rotta. Rimasta a casa da sola a fare da
babysitter ad Anna, che dopo la morte di Aisha è tornata a non
parlare, Ida – che sembra avere anche lei dei poteri soprannaturali
– si libera del gesso e insegue Anna dopo che questa è fuggita
dall’appartamento per affrontare Ben. Lì, trova Anna e Ben
impegnati in una battaglia mentale. Anna alla fine trionfa con
l’aiuto di Ida, uccidendo Ben e ponendo così fine alla sua furia
violenta.
In superficie, The
Innocents sembra essere una semplice storia di bene contro
male: Anna e Aisha buone, Ben cattivo. Tuttavia, è molto di più. Il
film sfida l’idea che i bambini siano – come suggerisce il titolo –
innocenti e fondamentalmente buoni. A differenza di molti film sui
bambini, i personaggi giovanili di The Innocents
sono complessi quanto gli adulti. Ben può essere l’antagonista, ma
non è necessariamente il cattivo. Sebbene il film non entri troppo
nei dettagli, i lividi di Ben e il disprezzo per la madre
suggeriscono che potrebbe essere vittima di abusi fisici e
abbandono.
Per questo motivo, The
Innocents apre una discussione per un buon vecchio
dibattito tra natura e nutrimento. Ben è nato intrinsecamente
malvagio o è stato vittima della società?Tuttavia, il fulcro del
film è la complicata relazione tra Anna e Ida. A causa
dell’iniziale fastidio e dispiacere di Ida nei confronti della
sorella autistica, Ben crede di aver trovato una partner nella
violenza. Tuttavia, Ida rimane nel mezzo del tema del bene e del
male di The Innocents. Ha una curiosità infantile
per le cose più oscure della vita, ma capisce molto presto – grazie
alla gentilezza di Aisha – che non fa per lei e si lascia alle
spalle Ben.
Grazie alla bontà di Aisha, Ida
impara anche a vedere sua sorella sotto una nuova luce. Invece di
considerarla una seccatura priva di emozioni, Ida si rende conto
che Anna è una persona a sé stante, i cui sentimenti e bisogni sono
altrettanto validi. Questo è simboleggiato dal fatto che Ida prende
la mano di Anna mentre lotta contro Ben. Se Ida sia effettivamente
d’aiuto o meno nel confronto mentale è discutibile; tuttavia, con
il suo sostegno rende Anna più forte. In seguito, il loro rapporto
cambia in meglio. Ida apprezza e comprende meglio la sorella,
indipendentemente dal fatto che Anna possa comunicare a parole o
meno.
The Innocents mette
anche in evidenza come i bambini abbiano spesso problemi unici che
gli adulti non necessariamente comprendono, come i protagonisti
disadattati di It di Stephen King. Questo
è esemplificato quando Ida chiede alla madre un consiglio, ma non
un aiuto. Cerca piuttosto di gestire il problema di Ben da sola. Il
film serve quindi a ricordare al pubblico la magia e la complessità
dell’infanzia. Certo, i bambini non hanno capacità soprannaturali
nel mondo reale, ma sono comunque costretti a destreggiarsi tra le
aree buone, cattive e moralmente grigie della società.
Il trailer del film e dove vederlo
in streaming e in TV
È possibile fruire di The
Innocents grazie alla sua presenza su alcune delle più
popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten
TV,Apple TV e Prime Video. Per vederlo, una volta
scelta la piattaforma di riferimento, basterà noleggiare il singolo
film o sottoscrivere un abbonamento generale. Si avrà così modo di
guardarlo in totale comodità e ad un’ottima qualità video. Il film
è inoltre presente nel palinsesto televisivo di mercoledì
11 settembre alle ore 21:20 sul canale
Rai 4.
Sarà disponibile su Netflix
a partire dal 24 agosto la prima stagione di The
Innocents, serie britannica composta da otto episodi
ideata da Hania Elkington e Simon
Duric. Storia a metà tra il dramma e il soprannaturale, la
serie vede tra i suoi protagonisti Sorcha
Groundsell e
Guy Pearce.
La serie si concentra sulla fuga
d’amore di due adolescenti, June (Sorcha
Groundsell) e Harry (Parcelle Ascott).
Fuggiti dalle loro famiglie repressive, si troveranno però a
doversi scontrare con terribili segreti nascosti loro proprio dai
rispettivi genitori, e con la scoperta da parte di June di
possedere un potere speciale: quello di cambiare forma.
La nuova serie Netflix
è stata definita come un incrocio tra Sense8,
The End of the F***ing World e Stranger
Things, traendo certamente ispirazione da quest’ultimo
per le atmosfere. The Innocents è infatti
ambientata in una realtà cupa, gelida, elementi sottolineati
continuamente dalla fotografia che esalta toni freddi e grigi. Un
vero e proprio clima da thriller, a cui si contrappone il calore
della storia d’amore dei due protagonisti, nella loro reciproca
scoperta sentimentale e fisica. Sono naturalmente loro gli
innocenti del titolo, e che tentano disperatamente di rimanere tali
nonostante le avversità e le rivelazioni più grandi di loro che
incontrano sul cammino.
L’idea su cui si basa la serie si
rivela costruendo in modo intrigante le proprie regole e leggi
interne, supportate da una notevole messa in scena. Tuttavia
un’eccessiva dilatazione del tempo e degli eventi portano ad una
prima metà della stagione piuttosto sottotono, che pur presentando
elementi importanti fatica a decollare, a volte soffermandosi su
avvenimenti poco convincenti. Poco convincenti sono anche gli
sviluppi di alcuni personaggi, che restano poco approfonditi,
mentre per altri si raggiunge un arco narrativo soddisfacente e
calzante con la storia. Alcuni risvolti di trama poco chiari
lasciano invece pensare ad un’iniziale scrittura carente e non
sempre certa della direzione da prendere.
A partire dalla seconda metà della
stagione invece il ritmo non fa che crescere, portando lo
spettatore ad un maggior coinvolgimento, merito anche di una
scrittura più concentrata sul narrare e mostrare solo ciò che è
strettamente funzionale alla storia. La vicenda amorosa si fonde
così sempre più con quella soprannaturale, giungendo così ad un
finale, forse addirittura sbrigativo, che regala una panoramica
parzialmente completa sul mondo di The Innocents,
svelando quanto fino a quel momento era stato mantenuto
criptico.
È così che con la prima stagione di
The InnocentsNetflix regala ai suoi abbonati un nuovo prodotto,
che gestisce bene la sua materie e il genere di appartenenza,
donando momenti di forte suspense e tenerezza, senza mai
allontanarsi dall’elemento fantascientifico che regola il tutto.
Nonostante alcuni classici difetti, la serie saprà trovare il suo
pubblico, specialmente grazie a quegli elementi di novità, visiva e
narrativa, che lo distaccano da quanto già visto fino ad ora sulla
piattaforma streaming.
Portare The
Inhumans sul grande schermo secondo lo stile e la
struttura che ha portato al successo Guardiani della
Galassia. Sembra questo il prossimo passo della
Marvel, stando almeno a quanto
riferisce Collider in merito al
progetto tanto a lungo chiacchierato dei Marvel Studios.
Il blog non riferisce altri
dettagli, nè da conferme ufficiali, ma aspettiamo a breve un
comunicato ufficiale in merito.
Gli Inumani (Inhumans) sono una
specie immaginaria di individui geneticamente superiori agli esseri
umani, nati dalla fantasia di Stan Lee (testi) e Jack Kirby
(disegni) e pubblicati dalla Marvel Comics. Sono apparsi la prima volta
nella collana The Fantastic Four (prima serie) n. 45, nel 1965. La
loro patria, la città di Attilan, è stata citata per la prima volta
nel 1941 in Tuk the Caveboy, realizzato da Jack Kirby e incluso in
Captain America Comics n. 1. In seguito gli Inumani hanno avuto
diverse serie e miniserie dedicate a loro.
Ecco i membri:
Freccia Nera (Blackagar Boltagon): il dio-re, dotato di voce
detonante, volo e forza sovrumana;
Maximus il pazzo: fratello minore di Freccia Nera, super
intelligente, a causa della sua pazzia è spesso stato un nemico per
il resto della Famiglia Reale;
Medusa (Medusalith Amaquelin Boltagon): moglie di Freccia Nera
e dotata di capelli prensili;
Ahura Boltagon: figlio di Medusa e Freccia Nera e futuro erede
al trono di Attilan;
Crystal (Crystalia Amaquelin Maximoff): sorella minore di
Medusa ed ex moglie del mutante Quicksilver, che possiede poteri
sugli elementi;
Luna Maximoff: figlia di Crystal e di Quicksilver
Triton: essere acquatico la cui forza e agilità si manifestano
nel suo elemento;
Karnak: fratello minore di Triton, karateka che focalizza i
suoi colpi sui punti deboli;
Gorgon: simile a un satiro, dotato di zoccoli con cui tira
calci detonanti;
Lockjaw: gigantesco e docile bulldog inumano capace di
teletrasportarsi.
Trama: L’audace esploratore Peter
Quill è inseguito dai cacciatori di taglie per aver rubato una
misteriosa sfera ambita da Ronan, un essere malvagio la cui
sfrenata ambizione minaccia l’intero universo. Per sfuggire
all’ostinato Ronan, Quill è costretto a una scomoda alleanza con
quattro improbabili personaggi: Rocket, un procione armato; Groot,
un umanoide dalle sembianze di un albero; la letale ed enigmatica
Gamora e il vendicativo Drax il Distruttore. Ma quando Quill scopre
il vero potere della sfera e la minaccia che costituisce per il
cosmo, farà di tutto per guidare questa squadra improvvisata in
un’ultima, disperata battaglia per salvare il destino della
galassia.
Nel 2011 la Marvel aveva rivelato che
una pellicola sulla serie a fumetti The
Inhumans era entrata in produzione, e da allora
nessuna novità è trapelata in merito alle sorti del film. In una
recente intervista il guru dei fumetti Stan Lee ha
però chiarito che questo titolo è ancora vivo ed in fase di
sviluppo all’interno degli uffici dei Marvel Studios.
Le persone dellaMarvelstanno guardando alla nostralista di personaggie
chiedendosiqualiabbiamo intenzione diutilizzareper il futuro.
Farannola Pantera
Nera. Userannoil
Dottor Strange. FarannoAnt-Man.Stanno facendo IGuardiani della Galassia.
Poi probabilmente farannogli Inumani.
Non è notose
ilprogetto verrà sviluppatocome parte integrante dellafase tre, cheprenderà
il viacon
Ant-Mannel 2015.Per quanto nesappiamo,non
c’è ancora uno sceneggiatoreo un regista
accostato al progetto The
Inhumans.Laserie a
fumetti,creata daStanLeee Jack
Kirbynel
1960,segueun gruppodi
ibridialieni–umani a cui sono stati
datipoteri specialiattraversoesperimenti condotti
dalKreeche cerceranno di
dare forma alla propria società.
Sembrano quindi non fermarsi i
progetti della Marvel per il futuro
prossimo venturo, confermando che l’universo creato per le pagine
delle proprie serie a fumetti ha ancora molto da dire al pubblico
affamato di nuove avventure cinematografiche.
In arrivo al cinema a partire dal
17 ottobre, il film The Informer – Tre secondi per
sopravvivere è il nuovo lungometraggio internazionale
del regista italiano Andrea Di Stefano,
già autore nel 2014 del film Escobar, con
protagonista il premio Oscar Benicio Del Toro. Il
lungometraggio, basato sul romanzo Tre secondi, di Roslund
& Hellström, segue la vicenda di Pete Koslow, interpretato
dall’attore Joel Kinnaman, ex soldato
specializzato in operazioni speciali, che si trova nella rischiosa
posizione di infiltrato per l’FBI con
il compito di smantellare il traffico di droga della mafia polacca
a New York.
Presentato in anteprima a Roma, il
viene raccontato in conferenza stampa proprio dal regista, che
racconta i retroscena del progetto e i suoi progetti per il
futuro.
“Dopo il successo di Escobar,
– esordisce Andrea Di Stefano – mi sono
stati proposti numerosi progetti legati alle tematiche della
criminalità. Tuttavia non volevo ripetermi senza un valido motivo,
cosa che invece ho trovato leggendo la prima sceneggiatura di
questo film. Sono rimasto affascinato dal debole confine tra bene e
male, e girare per le strade di New York mi avrebbe consentito di
accenturare il tono noir della pellicola.”
Di Stefano si apre poi a parlare
delle influenze rimutuate all’interno del film, ammettendo di non
essere un vero fan del genere. “Ho sempre preferito altri tipi
di storie. La mia prima sceneggiatura era una commedia amara. Sono
cresciuto guardando i film di Monicelli, Risi, e ho lavorato in più
di un’occasione con Bellocchio. Forse è per questo che non è tanto
il thriller in sé ad interessarmi, ma il poter ricercare una
componente umana all’interno di esso.”
“Non volevo affatto realizzare
l’ennessimo thriller con buoni e cattivi, – continua poi il
regista – né tantomeno volevo cadere nei cliché del genere. È
per questo che abbiamo condotto tantissime ricerche prima delle
riprese. Abbiamo visitato i luoghi, abbiamo parlato con le persone.
Ho incontrato numerosi agenti dell’FBI e della polizia di New York.
I racconti più interessanti sono però arrivati nelle conversazioni
con i criminali e i detenuti. Sono loro che mi hanno permesso di
arricchire di dettagli questo film, permettendomi di essere più
sincero e autentico nelle scelte per la messa in
scena.”
Chiamato a parlare del cast di star
a disposizione, Di Stefano esordisce tessendo le lodi del suo
protagonista. “Kinnaman è stato straordinario. Un attore
gentilissimo, generoso. Per il ruolo avevo bisogno di qualcuno che
potesse dar vita tanto alla parte più cruda quanto a quella più
sentimentale del personaggio. Non tutti gli attori sono in grado di
far ciò, ma lui ci è riuscito. Straordinari sono stati anche
Common e Rosamund Pike. Per il
ruolo del detective Grens avevo bisogno qualcuno che avesse il
temperamento del poliziotto, ma che fosse anche in grado di dar
voce alla strada, e Common si è rivelato perfetto per la parte.
Rosamund era invece legata al progetto ben prima del mio arrivo. È
stata sempre molto devota al personaggio, anche nei momenti più
complessi del suo arco narrativo.”
Il regista anticipa poi alcuni dei
suoi progetti per il futuro, rivelando il suo grande sogno. “Mi
piacerebbe realizzare un film in Italia. Sono convinto che le
nostre maestranze siano le migliori al mondo. Negli Stati Uniti ci
sono i professionisti, questo è indubbio, ma credo che qui sia
possibile oltre al professionismo ottenere anche quel pizzico di
sentimento che ti permette davvero di toccare le corde dello
spettatore. Il mio desiderio è poter realizzare un film con queste
premesse. Per il momento tuttavia sono al lavoro sulla prima serie
italiana targata Amazon Prime. Sarà sempre ambientata nel mondo
della criminalità, ma avrà un tono grottesco che spero di riuscire
ad esaltare al meglio. Dal mio punto di vista, puoi essere bravo
nella tecnica quanto vuoi, ma se non riesci a cogliere l’emotività
del momento hai fallito. Questa è una delle lezioni più preziose
che abbia mai appreso.”
The
Informer – Tre Secondi Per Sopravvivere è un
crime thriller ricco d’azione e colpi di scena con una forte
componente emozionale, basato sul romanzo svedese “Tre Sekunder,”
di Roslund & Hellström pubblicato in Svezia nel 2009 e tradotto in
inglese l’anno seguente. Arriva al cinema il 17 ottobre
distribuito da Adler Entertainment.
Sinossi – Pete
Koslow (Joel Kinnaman) è un ex soldato specializzato in operazioni
speciali che lavora come informatore per l’FBI per
smantellare il traffico di droga della mafia polacca a New York.
Quando l’operazione dell’FBI si mette male, con la morte di un
poliziotto del NYPD sotto copertura, Pete è obbligato a tornare a
Bale Hill, la prigione in cui era stato detenuto in passato per
omicidio, per scardinare il cartello dall’interno.
Un genere cinematografico
particolarmente apprezzato e capace di trasmettere forti emozioni è
quello del prison movie (o film carcerario). Ambientati
prevalentemente all’interno di una prigione, questi film trovano in
questo luogo angusto l’occasione per racconti che possono andare
dalla critica sociale fino al dramma più intenso, dal thriller
d’azione fino alla commedia. Titoli particolarmente noti sono
Papillon, Fuga da Alcatraz,
Le ali della libertà e
Escape Plan – Fuga
dall’inferno. Un altro film che recentemente si è
confrontato con questo genere è The Informer – Tre
secondi per sopravvivere (qui la recensione), distribuito
nel 2019 per la regia di Andrea Di Stefano.
Già autore del film Escobar, dedicato al
noto narcotrafficante e con protagonista Benicio Del
Toro, Di Stefano ha con The Informer
realizzato il suo secondo film in lingua inglese, che omaggia i
prison movie degli anni Settanta e Ottanta e punta a
sfatare diversi luoghi comuni di questo genere. Di Stefano, anche
autore della sceneggiatura insieme a Matt Cook e
Rowan Joffe, ha infatti visitato diverse prigioni
e incontrato veri criminali al fine di poter inserire nel film
quanta più verità possibile a riguardo. Il film si caratterizza
inoltre per la presenza di un cast di noti attori, che hanno donato
ulteriore valore al progetto.
Accolto in maniera positiva da
critica e pubblico, The Informer – Tre secondi per
sopravvivere è un ottimo titolo da recuperare se si è
appassionati di questa tipologia di film. Al suo interno infatti si
ritrova non solo una storia particolarmente tesa ma anche tanti
dettagli che ne accentuano il fascino. Prima di intraprendere una
visione del film, però, sarà certamente utile approfondire alcune
delle principali curiosità relative a questo. Proseguendo qui nella
lettura sarà infatti possibile ritrovare ulteriori dettagli
relativi alla trama e al cast di
attori. Infine, si elencheranno anche le principali
piattaforme streaming contenenti il film nel
proprio catalogo.
The Informer – Tre secondi per
sopravvivere: la trama del film
Protagonista del film
è Pete Koslow, un ex criminale ravveduto ed
ora soldato delle forze speciali. Egli sta ora lavorando sotto
copertura per l’FBI per
infiltrarsi nel traffico di droga della malavita polacca a New
York. Deciso a lasciare quel mestiere per poter stare con la sua
famiglia, Koslow deve compiere un’ultima missione: tornare
nell’ultimo posto in cui si vorrebbe essere rinchiusi, la prigione
di Bale Hill. Qui dovrà immischiarsi tra i mafiosi polacchi per
poter sgominare dall’interno il loro traffico. La sua missione
diventa però ben presto una corsa contro il tempo quando, a causa
di un errore, egli rischia di essere individuato come la talpa.
Di conseguenza, anche la sua
famiglia corre un grande pericolo, con i membri mafiosi fuori dalla
prigione pronti alla violenza. L’agente Koslow deve dunque
rivolgersi a Grens, un membro della divisione per
il crimine organizzato del NYPD per garantire la sicurezza dei
propri cari mentre cerca una via di fuga. Più va avanti nella sua
missione, tuttavia, più Pete si renderà conto di quanto vasto sia
il dominio di quel gruppo mafioso. A tal punto da coinvolgere anche
personalità insospettabili e molto vicine alle forze
dell’ordine.
The Informer – Tre secondi per
sopravvivere: il cast e le location del film
Protagonista del film nei panni di
Pete Koslow è l’attore Joel Kinnaman,
celebre per i film RoboCop e Suicide Squad, fortemente voluto dal
regista per la sua capacità di risultare allo stesso tempo
minaccioso e premuroso. Accanto a lui, nel ruolo della moglie Sofia
vi è invece l’attrice Ana de Armas,
oggi celebre per i film Blade Runner 2049 e Cena con
delitto. Rosamund Pike e
Clive Owen
interpretano gli agenti Wilcox e Montgomery, che reclutano Pete per
la rischiosa missione. Common interpreta il
poliziotto Grens, mentre Eugene Lipinski è il
mafioso Klimek, noto come Il Generale.
Per quanto riguarda le location del
film, molti degli ambienti esterni appartengono alla città di New
York. Qui il regista ha potuto dar vita all’atmosfera noir che
desiderava. Per quanto riguarda le scene ambientate all’interno
della prigione di Bale Hill, queste si sono svolte in una vera
prigione abbandonata a Glouchester, nel Regno Unito. Di Stefano ha
raccontato di aver scelto questo luogo poiché permetteva di
ottenere il realismo ricercato, cosa che non sarebbe stata
possibile se si fosse ricorsi a delle ricostruzioni in studio.
The Informer – Tre secondi per
sopravvivere: il trailer e dove vedere il film in streaming e
in TV
È possibile fruire di
The Informer – Tre secondi per
sopravvivere grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete. Questo è
infatti disponibile nei cataloghi di Rakuten TV, Chili
Cinema, Google Play, Apple iTunes, Now, Amazon Prime Video e Tim Vision. Per
vederlo, una volta scelta la piattaforma di riferimento, basterà
noleggiare il singolo film o sottoscrivere un abbonamento generale.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. Il film è inoltre presente nel palinsesto televisivo
di venerdì 28 aprile alle ore
21:20 sul canale Rai 4.
In sala dal 17 ottobre, The
Informer – Tre secondi per sopravvivere segue le vicende
di Pete Koslow (Joel Kinnaman), ex soldato e ora
informatore per l’FBI, con
cui mira a smantellare il traffico di droga della mafia polacca a
New York. Quando l’operazione prende una piega imprevista, Pete
sarà obbligato a tornare nella prigione di Bale Hill, in cui era
stato detenuto in passato, per scardinare il cartello
dall’interno.
The Informer – Tre secondi
per sopravvivere: una messa in scena attenta al
dettaglio
Dal cartello colombiano di Pablo
Escobar a quello della mafia polacca, così il regista
Andrea Di Stefano si sposta su nuovi orizzonti
geografici, culturali e cinematografici. E se nel precedente
lungometraggio aveva scelto un punto di vista originale per
raccontare la storia, altrettanto si ripropone con The
Informer – Tre secondi per sopravvivere. Siamo ora nel
puro thriller, che si ispira in particolare ad un autore come
Sam Peckinpah, che negli anni settanta contribuì a
reinventare il genere. Per non cadere nei classici cliché del caso,
Di Stefano pone grande attenzione nella cura per il dettaglio,
piccoli elementi che possono conferire maggior fascinazione a
quanto accade sullo schermo, facilmente già visto al cinema.
È proprio nella sua ricerca di
realismo che il film porta all’attenzione dello spettatore elementi
in grado di rendere più concreto e minaccioso l’ambiente che
circonda i personaggi, come in particolare nel carcere dove viene
rinchiuso il protagonista. Qui la messa in scena appare costruita
con grande minuzia di particolari, e la regia si costruisce sullo
stesso binario, con fare dinamico e quanto più possibile
partecipativo dell’emotività dei personaggi. Il patrimonio
narrativo e iconografico riguardo le carceri è sconfinato, eppure
si ritrovano qui elementi che riescono a infondere quella giusta
tensione, propria di quando si assiste a qualcosa di cui non si è
già fatta esperienza. Per un thriller di questo tipo tutto si fonda
sulla realizzazione di un adeguato tono, che seppur non
continuamente The Informer – Tre secondi per
sopravvivere di Di Stefano sa trovare, regalando più di
una sequenza ad alto tasso adrenalinico.
Il contenuto non sempre sorregge la
forma
La buona costruzione della messa in
scena non evita tuttavia che il film trovi battute di arresto in
alcuni momenti narrativamente poco originali, ai quali non è stata
infusa la stessa devozione di ben più riuscite sequenze. Eppure il
regista sa riprendersi, assestando alcuni riusciti colpi di scena
che sembrano invertire la direzione del film, riportando il tutto
su binari meno battuti e per questo più capaci di tenere lo
spettatore con il fiato sospeso. Il merito di ciò va in buona parte
assegnato al desiderio di Di Stefano di costruire per il suo film
una grammatica nuova per una storia già assaporata in sfumature
diverse.
The Informer – Tre
secondi per sopravvivere riesce così a sorprendere
per quanto la forma possa avere la meglio sul contenuto. Se
quest’ultimo potrebbe stancare, la dinamicità e il taglio registico
adottato riescono a rendere il tutto sotto una luce diversa, più
cruda, realistica e libera dalla stanchezza di tanti altri film
recenti di questo genere. Contribuisce ad un ulteriore fascinazione
la volontà di non puntare esclusivamente sull’azione ma anche
sull’interiorità dei personaggi, sui loro legami. La presenza
forte, all’interno dell’intreccio, della famiglia del protagonista
rende il tutto più avvincente. Conferisce a Pete Koslow qualcosa di
concreto per cui combattere, e a allo spettatore qualcosa di
altrettanto concreto in cui identificarsi.
Come ormai ampiamente noto,
l’universo cinematografico Marvel
inaugurato nel 2008 dal film Iron Man ha un nome ufficiale, ovvero
The Infinity Saga. A rivelarlo era stato
il presidente dei Marvel
StudiosKevin Feige
in un’intervista rilasciata in occasione dell’uscita del film
Avengers:Endgame.
All’interno della The Infinity Saga sono
racchiuse le prime tre fasi di questo universo cinematografico, per
un totale di ben 22 film. Nel corso di 11 anni
questi hanno non solo permesso ad innumerevoli supereroi di trovare
il proprio spazio all’interno dell’industria cinematografica, ma
hanno anche profondamente cambiato quest’ultima verso direzioni
ancora da comprendere appieno.
Mai prima si era assistito ad un
progetto tanto ambizioso e complesso, che ha richiesto il
coinvolgimento di registi, sceneggiatori e tecnici profondamente
esperti della mezzo ma anche di nuove voci in grado di apportare
quel tocco di originalità e freschezza ad alcuni dei progetti più
delicati. Le prime tre fasi dell’MCU, racchiuse dunque all’interno
della dicitura The Infinity Saga, non
sono certo esenti da problematiche narrative o tecniche, ma hanno
avuto la forza di lasciar finire in secondo piano i difetti
proponendo spesso e volentieri intrattenimento di prima qualità,
riscrivendo i canoni del blockbuster.
Al di là delle opere che compongono
la The Infinity Saga, sono numerosissime
le curiosità e gli
easter egg approfonditi negli anni dai fan. Si può dire che
ognuno dei film che compongono questa prima grande saga
dell’MCU siano stati sviscerati a fondo
più e più volte e i loro segreti portati continuamente alla luce da
più punti di vista. Eppure ci sono alcune cose che è sempre bene
riscoprire e altre, più recenti, che è bene conoscere. Sopratutto
ora che è in corso la The MultiverseSaga, può
essere affascinante guardarsi indietro e ammirare ciò che davvero
la The Infinity Saga rappresenta.
The Infinity Saga:
l’ordine cronologico di tutti i film
Della The Infinity
Saga esiste un ordine di uscita dei film al cinema e
un ordine cronologico degli eventi narrati in essi. Le due linee
temporali non sempre corrispondono, in quanto alcuni dei progetti
hanno storie ambientate anche diversi anni prima rispetto a titoli
usciti magari prima al cinema con racconti successivi in ordine
cronologico. Fare ordine non è sempre semplice, ma è ormai chiaro
quale dovrebbe essere l’ordine di visione se si vuole partire dal
film con l’ambientazione più lontana nel passato fino a quello con
la storia più contemporanea. Ecco dunque di seguito l’ordine
cronologico dei film della The Infinity Saga:
The Infinity Saga: ecco
quali sono i fumetti di riferimento
Ovviamente, essendo i personaggi
protagonisti di tali film tratti dai fumetti della Marvel Comics, anche le storie che li
raccontano al cinema hanno tratto ispirazione da quelle dei
fumetti, in modo più o meno diretto. Se è vero che per ognuno dei
personaggi dei vari film si possono ritrovare delle basi nei
fumetti a loro dedicati, per la The Infinity
Saganella sua totalità il
riferimento è certamente a Il guanto dell’infinito, una
miniserie a fumetti composta di sei albi, pubblicata negli Stati
Uniti d’America dalla Marvel Comics da luglio a dicembre 1991. La
saga è stata scritta da Jim Starlin e disegnata da
George Pérez e Ron Lim ed è
incentrata sui personaggi di Adam Warlock,
Silver Surfer e Thanos. Come
noto, però, al cinema è stato raccontato solo quest’ultimo.
Come si può intuire, dunque pur
ispirandosi a quella miniserie, la The Infinity
Saga presenta numerose differenze, a partire dai
personaggi coinvolti. Tra le maggiori differenze vi è certamente il
ruolo che ha Nebula nei film e nei
fumetti. Mentre nei primi contribuisce solamente alla sconfitta di
Thanos, nei fumetti è lei ad indossare il
guanto dell’infinito per annullare ciò che il padre aveva compiuto
con esso. La stessa ricerca delle gemme è nei fumetti molto più
semplice, in quanto
Thanos le localizza subito tutte e sei e in breve tempo le
ottiene, senza dover fronteggiare gli
Avengers come avviene nei film. Lo schiocco di dita con cui il
Titano cancella metà della vita nell’universo avviene dunque
all’inizio della miniserie, senza che nulla si opponga a tale
evento.
Ulteriori differenze si ritrovano
anche nelle motivazioni dietro la volontà di Thanos di eliminare
così tanti esseri viventi. Nei film tale azione è spiegata con la
rabbia di Thanos nell’aver visto il suo pianeta sopraffatto dalla
sovrappopolazione. Nella miniserie a fumetti, invece, il Titano
compie tale azione nel tentativo di impressionare Lady
Morte, di cui è follemente innamorato. Differente, infine,
è anche il finale della storia. Rispetto a quanto visto nei film,
nei fumetti Thanos è ormai divenuto un essere dal potere
ineguagliato e sottomette alla sua volontà ogni entità che osa
sfidarlo. Alla fine egli abbandona il suo corpo per diventare
l’incarnazione vivente dell’Universo. Anche dopo che gli eventi
dello schiocco vengono annullati, egli viene lasciato in vita,
poiché ritiratosi spontaneamente in esilio dopo aver conosciuto il
più grande dei poteri.
The Infinity Saga: il box set per l’home video
A conclusione della
TheInfinity Saga, i
Marvel Studios hanno rilasciato un
box set per l’Home Video contenente l’intera avventura
cinematografica. Si tratta di una special edition in vendita negli
USA a partire dal 15 novembre 2019 alla straordinaria cifra di
549,99 dollari. il box contiene tutti i 23 film
Marvel
Cinematic Universe su 4K UHD e Blu-ray, una lettera
firmata da Kevin
Feige, una litografia di Matt
Ferguson, confezione esclusiva firmata da Chris Evans, Robert Downey Jr., Chris Hemsworth, Scarlett Johansson, Mark Ruffalo e Jeremy Renner,
e un disco bonus con scene cancellate ed estese mai viste prima. Si
tratta di una meraviglia che tutti i fan della Marvel desidererebbero possedere,
ma che ad oggi risulta difficilmente ritrovabile in rete.
The Infinity Saga: esiste
un fan-film con tutti i lungometraggi
Come anticipato, proprio perché la
The Infinity Saga si è conclusa c’è ora
la possibilità di riguardare tale epica collezione di film con
occhi nuovi, focalizzati più sul progetto d’insieme che non sul
singolo titolo. Questo è proprio quello che un accanito fan
dell’MCU ha voluto fare, dando vita ad
un’opera altrettanto ambiziosa e complessa. L’utente di Reddit
Pizzabryon, di
professione montatore e cameraman, ha infatti affermato di aver
realizzato un rimontaggio di tutti i film posizionando in ordine
cronologico tutte le scene presenti in esso. Si tratta di un
rimontaggio che complessivamente supera le 50 e, stando a quanto
affermato dall’autore, potrebbe essere aggiornato con nuovi
contenuti.
Tale progetto è stato reso
possibile dalla timeline in ordine
cronologicodegli eventi della The Infinity
Saga pubblicata nel 2020. Proprio vedendo quel
lunghissimo elenco di eventi classificati in ordine cronologico
Pizzabryon ha deciso di recuperare una per una queste scene per dar
vita a tale colossale progetto. Pur essendo un progetto realizzato
senza alcun fine specifico, questo fan-film ha il merito di dare
nuova vita e forma ai lungometraggi delle prime tre fasi
dell’MCU, svelando quelle connessioni e
riferimenti che Kevin Feige, presidente dei
Marvel Studios, ha
iniziato a disseminare tra di essi sin dal 2008.
Come confermato nei mesi scorsi,
l’universo cinematografico Marvel
inaugurato nel 2008 da Iron Man ha ora un nome
ufficiale che riunisce insieme le prime tre fasi (di cui Avengers:
Endgame è stato il culmine narrativo), ovvero
The Infinity Saga. A rivelarlo era stato il
presidente dei Marvel StudiosKevin Feige in
un’intervista concessa a Empire in occasione dell’uscita del film
evento dei Vendicatori.
22 film, 11 franchise lanciati per
introdurre altrettanti supereroi dei fumetti al cinema, e poi le
serie tv (Agents of SHIELD, Agent
Carter, Inhumans), con l’esperimento di
Netflix di Daredevil,
Jessica Jones, Luke Cage e
Iron Fist e molto altro ancora rendono il progetto
degli studios una delle più grandi e memorabili imprese produttive
e creative della storia, riassunto in questo emozionante trailer
che trovate qui sopra.
“Volevamo portare a termine una
serie di film in un modo che non era mai stato provato prima“,
aveva spiegato Feige. “La saga di Harry Potter ha avuto il suo
finale perché c’era la conclusione dei libri, come anche il Signore
degli Anelli. Quindi abbiamo pensato, dopo ventidue film
realizzati, che non sarebbe stato male mettere un punto alla
trama“.
Prima di questo annuncio, i Marvel Studios avevano raggruppato
i cinecomic in tre fasi separate: la Fase 1 andava da Iron
Man fino a The Avengers del 2012; la Fase
2 da Iron
Man 3 ad Ant-Man; la Fase 3 da
Captain America: Civil
War all’imminente Avengers: Endgame.
I Marvel Studios hanno da poco distribuito il
cofanetto dedicato a tutti i film della The Infinity
Saga, la grande saga iniziata nel 2008 con Iron Man e
conclusasi lo scorso anno con Avengers:
Endgame (più Spider-Man: Far From
Home in coda), e nell’edizione speciale sono state incluse
anche tantissime scene eliminate dalle prime tre fasi del MCU, tra cui finali alternativi e
sequenze mai viste al cinema.
Qui sotto trovate la descrizione di
ogni singola scena:
Il finale alternativo di The Dark
World
Alla fine di Thor: The Dark World, il dio del tuono torna
ad Asgard e rifiuta di salire al trono. È allora che apprendiamo
che Loki sta impersonando Odino, mentre in una scena post credits
vediamo insieme Thor e Jane
Foster. Il finale alternativo invece avrebbe visto
l’eroina interpretata da Natalie Portman dire a Thor che non poteva
vivere con lui ad Asgard perché non avrebbe avuto uno scopo.
Il lato oscuro di Zemo
In
Captain America: Civil WarZemo
riesce a rubare il libretto di parole in codice usato per
controllare il Soldato d’Inverno, tuttavia la versione originale di
quella scena era molto più dark e avrebbe rivelato un lato ancora
più minaccioso del personaggio. Lì Zemo sarebbe stato impegnato con
un’asta al mercato nero per ottenere armi illegali e avrebbe usato
un gas per uccidere tutti i presenti.
Hela arriva a New York
Una delle scena scartate da
Thor:
Ragnarok vedeva Hela (Cate
Blanchett) arrivare sulla Terra, e precisamente a New
York, proprio quando Thor e Loki si trovavano nella grande mela per
trovare Odino. La dea della morte avrebbe poi distrutto il Mjolnir
(come nel film definitivo) mentre Loki chiamava a sè il
Bifrost.
Captain Marvel si unisce ai
Vendicatori
Captain Marvel doveva
debuttare nel corso di Avengers: Age of Ultron, una decisione che è
stata rivista da Kevin Feige e dai Marvel Studios per lavorare allo
standalone uscito lo scorso marzo con protagonista Brie Larson. Per il
regista Joss Whedon, Carol Danvers avrebbe
avuto un “debutto” simile a
quello di Scarlet Witch, comparendo con il costume nella scena
finale.
Hulkbuster
Le promo art e i giocattoli hanno
confermato che il piano originale di
Avengers: Infinity War prevedeva l’utilizzo
della Hulkbuster con Bruce Banner che avrebbe
superato il trauma della trasformazione e combattuto insieme agli
altri eroi. A ribadirlo è una scena tratta dai provini in VFX in
cui Cull Obsidian veniva affrontato da Hulk nel Wakanda.
I Vendicatori incontrano Smart
Hulk
Di nuovo Hulk
al centro di un’altra scena eliminata in cui i Vendicatori
avrebbero fatto la conoscenza della sua versione smart (perfetta
fusione tra Bruce Banner e il gigante di giada) prima dell’arrivo
di Thanos. Falcon avrebbe suggerito a Vedova Nera di cantare una
ninna nanna salvo poi scoprire che non ce ne sarebbe stato
bisogno.
Captain Marvel si confronta con la
vera Intelligenza Suprema
In una scena tagliata e fedele ai
fumetti, Captain Marvel avrebbe affrontato
l’Intelligenza Suprema vedendo finalmente la sua reale forma
(invece che una proiezione della sua mentore Mar-Vell). E proprio
come nei fumetti, si trattava di un enorme mostro tentacolare.
Uno sguardo al Granmaestro
Nella scena post credits di
Thor:
Ragnarok, vediamo il Granmaestro
circondato dai suoi non tanto fedeli servi, fedeli, ma all’appello
manca il momento in cui il personaggio insegue gli eroi del film su
una nave prima di schiantarsi e atterrare su una montagna di
rifiuti.
Le origini di Ghost
Ant-Man And
The Wasp ci ha rivelato un dettaglio del
passato di Hank Pym, che anni prima screditò il padre di
Ghost portandolo a sperimentare la tecnologia
responsabile della trasformazione di sua figlia. Una scena
cancellata ci avrebbe però raccontato il coinvolgimento di Hank e
Janet Van Dyne in quell’incidente e reso ancora più personale il
rapporto tra i personali e la villain.
Il bacio tra Thor e Valchiria
Si è parlato spesso di questa scena
dopo l’uscita di Avengers: Endgame, e finalmente potremo
vederla nel cofanetto: ci troviamo alla fine del film, con
Thor che parla con Valchiria
della nuova Asgard, ed è allora che il dio del tuono prova a
baciare la guerriera venendo simpaticamente respinto.
La forma astrale di Doctor
Strange
In un’immagine leak di
Infinity War avevamo visto Dottor
Strange istruire Spider-Man per salvare i Guardiani prima
della battaglia su Titano. Lo Stregone Supremo, nella sua forma
astrale, avrebbe mostrato a Peter come comportarsi nella situazione
più estrema durante lo scontro.
Il messaggio di Howard Stark
Avevamo già parlato di una scena
eliminata di Iron Man in cui Nick Fury faceva riferimento a
personaggi come Spider-Man e gli X-Men), mentre per quanto riguarda
Iron Man 2, è saltata fuori questa sequenza del
messaggio di Howard Stark in cui il personaggio
avrebbe dialogato con il figlio dando spessore al loro complicato
rapporto.
Il nuovo
progetto di Richard Linklater, The
Incredible Mr. Limpet, sta prendendo forma e il film,
che fino ad ora sembrava un progetto oscuro, sta acquistando luce
anche grazie al numero di interessanti talenti che si stanno unendo
al cast. The Warp ha riportato che Josh Gad, Jon Hamm,
Kevin Hart, Danny McBride, Sarah Silverman e Key & Peele
sono tutti stati scelti per partecipare alla commedia targata
Warner Bros.
Remake del film del 1964 di
Don Knotts, a sua volta basato sul romanzo di
Theodore Pratt, The Incredible Mr.
Limpet segue le vicende del timido Henry Limpet che
vede avverarsi il suo più arente desiderio e si trasforma in un
pesce. La nuova versione del film prevede Zach
Galifianakis che interpreta il protagonista alle prese con
la missione di salvare la popolazione di pesci di una piccola
cittadina sul mare.
Jon Hamm
interpreterà un uomo d’affari senza scrupoli, Danny
McBride e Sarah Silverman saranno
probabilmente personaggi in carne e ossa, mentre gli altri attori
potrebbero prestare la voce a personaggi animati.
Linklater si baserà su una sua
sceneggiatura e utilizzerà la tecnica rotoscopica per
l’animazione.
È stato diffuso il trailer onesto di
The Incredible Hulk, e il canale di Screen Junkies ha
giocato su uno degli elementi più divertenti del film, ovvero il
fatto che pur essendo all’interno del Marvel Cinematic Universe,
il film è considerato, per qualche ragione, fuori dal canone.
The Incredible
Hulk – il trailer onesto
Il film vedeva Edward
Norton interpretare Bruce Banner/Hulk, elemento presto
modificato a causa dei problemi che l’attore ha avuto con la
produzione. In seguito è stato introdotto, in The
Avengers, Mark Ruffalo, che ha preso il
posto del collega ed è diventato subito l’interprete preferito dal
pubblico nel ruolo del Gigante di Giada.
Anthony e Joe
Russo dirigono il film, che è prodotto da
Kevin Feige. Louis D’Esposito, Victoria
Alonso, Michael Grillo e Stan Lee sono
produttori esecutivi. Christopher Markus & Stephen
McFeely hanno scritto la sceneggiatura. Avengers:
Infinity War è al cinema dal 25 aprile.
Ecco le foto dell’incredibile fan art di Hulk ad opera
di BanHunLek, artista della Thailandia
che si diverte a fare sculture di personaggi dalla cultura pop
con rottami metallici. La sua ultima opera è sul personaggio
MarvelThe
Incredible Hulk:
[nggallery id=1106]
Hulk (The
Hulk, pronunciato /hʌlk/), il cui vero nome è Robert
Bruce Banner, è un personaggio dei fumetti creato
nel 1962 da Stan Lee e Jack Kirby,
pubblicato dalla Marvel Comics. La sua prima apparizione è
in The Incredible Hulk (Vol.1) n. 1
(maggio 1962), che venne tradotto su Il Mitico
Thor (Editoriale Corno) n. 5 (5 giugno 1971).
Nel 2008, la
rivista Wizard classificò Hulk come settimo
miglior personaggio Marvel Comics. Empire lo
posizionò come il quattordicesimo miglior personaggio dei fumetti
in generale, e il quinto dei personaggi Marvel.
Hulk è il lato più emotivo ed
impulsivo del timido e riservato scienziato Bruce Banner,
il suo alter ego. Hulk appare poco dopo che Banner
viene esposto per errore all’esplosione provocata dalla detonazione
di una bomba a raggi gamma che lui stesso ha inventato.
In seguito, Banner si trasformerà involontariamente in Hulk,
presentato come un gigantesco e furioso mostro umanoide alto tre
metri, il quale porterà grandi problemi nella vita del dottor
Banner. Il suo creatore Stan Lee ha detto che venne
ispirato dalla combinazione di Lo strano caso del dottor
Jekyll e del signor
Hyde e Frankenstein per la creazione di
Hulk[4].
Sebbene il colore dell’epidermide
di Hulk sia cambiato nel corso degli anni, il verde è il colore più
rappresentativo per il personaggio. Come Hulk, Banner possiede
forza sovrumana, che aumenta in maniera esponenziale in proporzione
alla rabbia provata dal personaggio. Una frase celebre che
definisce questo lato del personaggio è «The madder Hulk gets, the
stronger Hulk gets!» (in lingua italiana: «Più Hulk è
arrabbiato, più Hulk diventa forte!»). Il primo Hulk era
originariamente di colore grigio ma, per via di problemi nella fase
di stampa delle sue storie (dove ci si rese conto che il colore non
rendeva pienamente), si cambiò il suo colore in verde; i produttori
della serie TV dedicata a questo personaggio volevano riprodurlo
con il suo colore originario, ma Stan Lee si rifiutò decisamente.
Forti emozioni come rabbia, terrore e dolore possono provocare la
trasformazione. Un tema comune delle storie legate al personaggio è
il costante inseguimento delle autorità statunitensi nei confronti
di Bruce Banner/Hulk, dovuto alla distruzione causata quando Banner
si trasforma.
Attenzione ai nerd quando sono
arrabbiati. Gira intorno a questo spunto il cortometraggio creato
da un fan di Hulk, Ari Fararooy. Nel breve filmato, il protagonista
trova un paio di mani giocattolo di Hulk, che sembrano avere dei
veri poteri, dubito dopo essere stato picchiato da una banda
di bulli. Probabilmente si può intuire quello che
succederà dopo. Ecco il trailer del cortometraggio, intitolato
The Incredible Hulk Hands:
Come molti sanno, le mani di Hulk
sono guanti giocattolo di schiuma rigida, simili a guantoni da
boxe, che vengono modellati secondo la forma delle mani di Hulk,
che apparirà anche nel prossimo film MarvelThe
Avengers Age of Ultron.
EFD Films ha pubblicato online il
primo trailer del film The Inbetweeners
2, il seguito della commedia inglese che in Italia è
arrivata con il titolo di Finalmente
Maggiorenni. Ve lo mostriamo:
La pellicola sarà
diretta da Damon Beesley e Iain
Morris e racconta il viaggio di Jay, Neil e Simon
alla conquista dell’Australia, da loro considerata la “capitale
mondiale del sesso”.
Nel cast ci sono
Simon Bird, James Buckley, Blake Harrison, Joe Thomas,
Daisy Ridley, Emily Berrington, Freddie Stroma e
David Field. Il film sarà nelle sale britanniche
dal 6 agosto.
Il primo film del franchise, The
Inbetweeners Movie, è la storia di quattro
ragazzi che vanno in vacanza a Malta, Creta, senza genitori, senza
professori, senza soldi e senza molto successo con le
ragazze.
Con The
Impossible, J.A. Bayona, regista che ha
segnato il suo esordio al cinema con The Orphanage, raccontala storia di
una di quelle famiglie che si ritrovò travolta da quella terribile
onda e da quella straordinaria catastrofe naturale, la più grande
che quella regione ricordi. Ma se la storia raccontataci dal
regista spagnolo ha dell’incredibile, la storia vera, da cui il
film prende spunto, è letteralmente ‘impossibile’.
Nel 2004, il 26 dicembre, il più
grande tsunami che la storia ricordi devastò il sud-est asiatico,
distruggendo chilometri di costa e portando via la vita a più di
cinquemila persone solo i Tailandia.
In The Impossible
Maria e Henry Bennet sono una coppia felice con tre figli alle
prese con i comuni problemi che la famiglia comprende: il lavoro, i
piccoli screzi trai tre bambini, il rapporto di coppia. I Bennet
decidono di trascorrere le vacanze di Natale in Tailandia, senza
sapere che quel viaggio diventerà un vero e proprio spartiacque che
cambierà per sempre la loro vita.
Il regista Bayona ha dimostrato di
saperci fare bene con il linguaggio cinematografico e soprattutto
con l’horror, suo genere d’esordio. Con The
Impossible realizza un film molto lineare, che tende al
drammatico, genere connaturato al tipo di storia che si vuole
raccontare, ma che tuttavia viene declinato con uno stile registico
che si avvicina molto a quello dell’horror. I meccanismi, i tempi e
soprattutto il montaggio sonoro del film mirano a costruire una
tensione così palpabile che sembra davvero di assistere ad un film
dell’orrore. Tale accostamento non è difficile da immaginare né
tantomeno fuori luogo dal momento che la situazione che si sono
trovati a vivere i sopravvissuti alla terribile onda distruttrice
ha senza dubbio rasentato l’incubo più nero.
Protagonista del film è Lucas,
figlio maggiore della famiglia Bennet e interpretato dal bravissimo
Tom
Holland, che si assume la responsabilità di salvare la
madre, ma anche di fare qualcosa per l’umanità martoriata e ferita
dalla furia della natura. Ad interpretare la coppia invece sono
stati chiamati Ewan McGregor e Naomi Watts. Entrambi genitori, i due attori
hanno reso benissimo la naturale tenerezza di una coppia sposata e
soprattutto la grande sofferenza che si prova nel perdere i propri
figli, così come l’innato istinto di protezione verso gli stessi.
In particolare la Watts è stata nominata agli ultimi premi Oscar
per la sua interpretazione da migliore protagonista, nomination che
si accoppia con quella, meno prestigiosa ma ugualmente apprezzata,
ai Golden Globe. In realtà l’attrice per quanto sempre molto brava,
non sembra aver dato particolare prova di sé, semplicemente perché
per la metà del film è costretta a letto ricoperta da uno spesso
strato di trucco che ne imita le tumefazioni.
The Impossible
potrebbe essere dantescamente definita una commedia, per un finale
disteso e colmo di speranza, nel quale però si trascina,
nell’ultima dolorosa inquadratura, il ricordo dell’umanità ferita
da una natura che non saremo mai in grado di governare
completamente.
Nel corso della sua storia il cinema
si è sempre rivelato il mezzo prediletto per raccontare eventi
realmente accaduti, riuscendo a trasmettere tutta una varietà di
emozioni e sensazioni altrimenti irraggiungibili. È esattamente ciò
che accade con il film The Impossible
(qui la recensione), diretto nel
2012 dallo spagnolo Juan Antonio Bayona, e
incentrato sulla vera storia di una famiglia colpita, divisa e
messa a dura prova dallo tsunami abbattutosi da uno tsunami sulle
spiagge della Thailandia. Un film catastrofiche ripercorre quelle
drammatiche ore con quanto più realismo possibile, coinvolgendo lo
spettatore in una vera e propria prova di resistenza.
Per raccontare un dramma universale
di questo genere, il regista sceglie di non affidarsi ciecamente
agli effetti speciali di computer grafica, aspirando invece a
girare le complesse sequenze in un set con vera acqua. La grande
sfida fu dunque quella di ricostruire uno tsunami in miniatura,
attraverso il quale poter aiutare anche gli stessi interpreti nella
loro performance. La ricerca di realismo ha così portato il film ad
ottenere quei sentimenti e quella verità necessarie per
appassionare e commuovere un vasto pubblico.
Fu così che al momento del suo
arrivo in sala The Impossible si affermò come un grande
successo al box office. A fronte di un budget di circa 45 milioni
di dollari, questo arrivò ad incassarne oltre 198 in tutto il
mondo. Allo stesso tempo, il film ricevette ottime considerazioni
da parte della critica, partecipando e vincendo in diverse
competizioni cinematografiche, tra cui i prestigiosi premi Goya,
considerati gli Oscar spagnoli. Prima di vedere il film può
certamente essere utile essere a conoscenza della vera storia a cui
questo si ispira, e che si potrà ritrovare di seguito insieme anche
ad altre curiosità.
The Impossible: la trama
del film
Protagonista del film è la famiglia
Bennett, composta da Maria,
Henry, Lucas,
Simon e Thomas. Questi si recano
in un resort thailandese per trascorrere insieme le vacanza
natalizie. Tutto sembra procedere per il meglio, fino a quando la
mattina del 26 dicembre un violentissimo tsunami travolge l’intera
isola, distruggendo il villaggio e sperdendo quanti vi si trovavano
dentro. Maria e il figlio maggiore Lucas vengono brutalmente
separati dagli altri tre membri della famiglia, per i quali temono
ora il peggio. Divisi dalla devastazione e dalla morte, ha così
inizio per i membri della famiglia un vero e proprio calvario,
durante il quale cercheranno disperatamente di non soccombere ma
affermare il proprio desiderio di sopravvivenza. Sarà questo e
l’amore reciproco a permettere loro di potersi ricongiungere.
The Impossible: il cast
del film
Nel raccontare la storia dei reali
sopravvissuti allo tsunami, il regista decide di non voler
assegnare una chiara nazionalità ai protagonisti, permettendo così
al film di poter avere carattere universale. Per tale motivo si
decise allora di ricorrere ad alcuni noti interpreti di Hollywood,
grazie ai quali il film avrebbe potuto raccogliere ulteriori
attenzioni. Nel ruolo di Maria Bennett, dunque, si trova l’attrice
Naomi
Watts, candidata al premio Oscar come miglior attrice
per la sua interpretazione. La Watts ha raccontato di essersi
preparata a lungo per dar vita al suo personaggio, incontrando
anche la vera donna a cui questo si ispira. Nel ruolo del marito
Henry Bennett vi è invece l’attore Ewan
McGregor, il quale a sua volta ha dovuto prepararsi
fisicamente per poter sostenere quanto richiesto per il
personaggio.
Ad interpretare il figlio maggiore
Lucas c’è l’attore Tom
Holland. Oggi estremamente popolare grazie al ruolo di
Spider-Man, The Impossible fu il primo film per il cinema
per lui, dove dimostrò un talento naturale per la recitazione. Nel
ruolo di Thomas Bennett vi è invece Samuel Joslin,
mentre il piccolo Simon Bennett è interpretato da Oaklee
Pendergast. Molti degli altri ruoli secondari presenti nel
film sono interpretati dai veri superstiti dell’evento, i quali
accettarono di partecipare per contribuire a portare nel film
ulteriore realismo. L’intero cast dovette prepararsi al film
trascorrendo molto tempo a contatto con l’acqua, raggiungendo così
la forma fisica e psicologica per poter rendere credibile l’evento
catastrofico al centro del film. Tale preparazione è stata poi da
loro descritta come particolarmente logorante.
The Impossible: la vera
storia dietro al film
I veri protagonisti della vicenda
narrata nel film sono i coniugi spagnoli María Belón e Enrique
Álvarez. Questi si trovavano in un resort thailandese per
trascorrere le vacanze natalizie con i tre figli di 10, 8 e 5 anni.
La mattina del 26 dicembre un violento tsunami si abbatte però su
di loro, travolgendoli e portando distruzione ovunque. María
fortunatamente riuscì a mettersi in salvo aggrappandosi ad un
albero, per poi individuare suo figlio maggiore poco distante da
lei e raggiungerlo a nuoto. Durante tale impresa la donna finì però
con il rimanere gravemente ferita a causa delle macerie. Con il
placarsi della situazione, la donna ebbe così modo di
ricongiungersi con il figlio, accorgendosi però della profonda
ferita riportata alla gamba. I due venero poi tratti in salvo e
portati in ospedale, dove ricevettero le cure adeguate.
Nel frattempo, suo marito Enrique
era riuscito a ricongiungersi con i figli più piccoli. Dopo averli
lasciati al sicuro iniziò a ricercare sua moglie e il primogenito
girando tutti gli ospedali del luogo. L’uomo, che iniziava a temere
di averli persi per sempre, riuscì infine a ritrovarli e
ricongiungersi con loro. Quando le condizioni di María si
stabilizzarono la donna venne trasferita altrove, per poi essere
dimessa e pronta per tornare a casa. Ancora oggi la famiglia si
ritiene incredibilmente fortunata per essere riuscita a ritrovarsi
senza aver perso nessuno dei suoi membri. Lo tsunami di quel
giorno, infatti, ebbe degli esiti devastanti. In un solo colpo
persero la vita oltre 200 mila persone tra la Thailandia,
l’Indonesia, lo Sri Lanka e molti altri paesi del sud-est
asiatico.
The Impossible: il trailer
e dove vedere il film in streaming e in TV
Per gli appassionati del film è
possibile fruire di questo grazie alla sua presenza su alcune delle
più popolari piattaforme streaming presenti oggi in rete.
The Impossible è infatti disponibile nel
catalogo di Chili Cinema, Google Play, Apple iTunes,
Netflix e Amazon Prime Video. Per vederlo, basterà
sottoscrivere un abbonamento generale o noleggiare il singolo film.
Si avrà così modo di guardarlo in totale comodità e al meglio della
qualità video. È bene notare che in caso di noleggio si ha soltanto
un determinato periodo di tempo entro cui vedere il titolo. Il film
sarà inoltre trasmesso in televisione il giorno 24
aprile alle ore 21:15 sul canale
Cielo.
The
Imperfects è una serie televisiva
americanadi fantascienza Originale Netflix creata
daDennis Heatone Shelley Eriksen. Promossa come una storia di
“arrivo della rabbia” (un gioco di parole sul coming of-of-
age story ), segue tre giovani adulti che inseguono lo scienziato
pazzo che ha manomesso il loro DNA, ottenendo superpoteri
dirompenti.
The Imperfects: uscita e dove
vederla in streaming
The Imperfects è
uscita in anteprima e in esclusival’8 settembre
2022 su su Netflix.
La trama di The
Imperfects
Tre adulti con sede a Seattle ,
Abbi, uno scienziato, Juan, un artista di fumetti, e Tilda, una
cantante, vengono trasformati in mostri dopo aver subito una
terapia genica sperimentale. Il trio decide successivamente di dare
la caccia allo scienziato responsabile della loro trasformazione,
il dottor Alex Sarkov, e costringerlo a renderli di nuovo umani.
Sono raggiunti dal dottor Sydney Burke, uno scienziato che li
assiste nella loro ricerca
Il cast di The
Imperfects
Nel cast della serie
tv protagonisti sono Italia
Ricci nel ruolo del dottor Sydney Burke, uno
scienziato e l’ex partner separato del dottor Sarkov; i due
hanno lavorato insieme a un progetto di cellule staminali
sintetiche.Morgan Taylor Campbell
nei panni di Tilda Weber, la cantante di
un gruppo punk rock che
sviluppa un udito migliorato e i poteri di
una bansheeattraverso le urla
sonore. Rhianna Jagpal nei panni
di Abbi Singh, una studentessa
di genetica che sviluppa i
poteri di una succubeattraverso
feromoni che fanno sì che le persone siano incontrollabilmente
attratte e facilmente influenzabili da
lei. Iñaki Godoy nei panni di
Juan Ruiz, un fumettista che
sviluppa i poteri di
un chupacabra mutaforma temporaneamente .Kyra Zagorsky neipanni di
Isabel Finch, una donna misteriosa con rancore nei confronti del
dottor Sarkov Jedidiah Goodacre
nei panni di PJ, il chitarrista solista della band punk rock di
Tilda e il suo fidanzatoRhys Nicholsonnei panni del dottor Alex Sarkov, uno scienziato canaglia che
ha sperimentato in modo non etico sui suoi pazienti la terapia con
cellule staminali sintetiche, portando molti di loro a sviluppare
poteri come effetti
collaterali. Nicolson interpreta anche
il dottor Hallenbeck, una figura misteriosa collegata al dottor
Sarkov.Celina Martin nei panni di
Hannah Moore, una baristaed ex
“esperimento fallito” del dottor Sarkov che non ha sviluppato
poteri come gli altri pazienti.
Nei ruoli ricorrenti troviamo
invece Junnicia Lagoutin nel ruolo di
Darcy Cobourg, la ragazza di Juan,Ron
Selmour nei panni di Jim Sponson, un agente di alto rango
per Flux incaricato di dare la caccia agli ex pazienti di Sarkov
eRekha Sharmanei panni della
dottoressa Dominique Crain, responsabile scientifico
dell’organizzazione governativa segreta nota come Flux.
The Imperfects 2
stagione, ci sarà?
Nonostante il discreto seguito che
la serie ha avuto nel novembre 2022, Netflix
ha deciso di non rinnovare lo show, quindi la serie è stata
cancellata, dopo una sola stagione.
I fan attendono con impazienza il
prossimo film di Cillian Murphy, che lo riporterà al suo ruolo più
iconico di Thomas Shelby dopo aver vinto un Oscar per
Il discorso del re. Per ordine di Netflix, i fan stanno ricevendo il tanto atteso film
Peaky BlindersThe
Immortal Man, che riunisce l’attore
preferito dai fan con il collaboratore di lunga data Steven
Knight e una sfilza di volti nuovi nel cast. Il film è al
centro dell’attenzione e sembra che Netflix stia sfruttando al
massimo l’hype dando a un lungometraggio un’uscita nelle sale.
Knight, che sta attualmente
promuovendo il suo nuovo spettacolo A Thousand Blows,
ha parlato con The Playlist e ha rivelato che l’uscita nelle sale è
in programma per il prossimo film. Il regista ha riflettuto sulla
popolarità del programma nei suoi primi giorni e su come ora voglia
offrire ai fan un’esperienza di comunità nei cinema. “Non è mai
stato promosso in modo massiccio, ma la gente lo ha semplicemente
scoperto e se ne è parlata”.
Ha inoltre aggiunto che spera di
offrire la giusta esperienza cinematografica ai fan: “E visto
quanto sono appassionati, voglio davvero che guardino tutto questo
insieme in un unico edificio perché la comunicazione è stata tutta
virtuale, il che va bene. Ma voglio che questo sia nei cinema,
in modo che le persone possano sedersi lì insieme e guardare ciò
che accade”. Quando gli è stato chiesto se il film uscirà nelle
sale, ha rivelato:
“Sì. Beh, l’ho appena
annunciato. Quindi sì.”
Chi recita in “Peaky
Blinders”?
Il film ha aggiunto una serie di
volti nuovi, tra cui Rebecca Ferguson, Barry
Keoghan, Tim
Roth e altri ancora. I fan hanno visto le prime
immagini del set che li hanno entusiasti: “Abbiamo, credo, i
migliori talenti della recitazione britannica tutti insieme”, ha
detto Knight parlando di quella schiera di attori. Il cast di
The Immortal Man è completato anche da Paul Anderson,
Sophie Rundle, Ned Dennehy, Packy Lee, Ian
Peckand e Stephen Graham. Il creatore ha anche rivelato
di aver visto le prime montature e che le performance lo hanno
impressionato: “È incredibilmente bello”.
Mentre la fine della sesta stagione
della serie Peaky Blinders nell’aprile 2022 sembrava
definitiva, il film in uscita è destinato a costituire un epilogo
della serie. Vedremo la storia familiare spostarsi nella seconda
guerra mondiale e delineare come una guerra globale può
influenzare la scena del crimine clandestino.
Presentato in concorso all’ultimo
Festival
di Cannes, The Immigrant è un melodramma
struggente scritto, prodotto e diretto da James Gray. Sogni,
speranze, inevitabili illusioni e poi corruzione, immigrazione,
gelosia, prostituzione: l’opera di James Gray
ambisce a una rappresentazione universale di una spirale di
sofferenza umana che ha radici storiche tramite il dolente ritratto
di una figura femminile che lotta per sopravvivere.
In The
Immigrant Ewa e Magda sono due sorelle polacche
appena giunte a New York dopo essere fuggite dalla miseria della
patria devastata dalla guerra. In cerca di fortuna, le due donne
vengono immediatamente separate: Magda è affetta da tubercolosi ed
è messa in quarantena a Ellis Island, mentre Ewa è abbandonata a se
stessa. Sola e disperata, la donna viene introdotta illegalmente
grazie all’intervento di Bruno Weiss, uomo misterioso che la
accoglie nel suo locale di spettacoli. Ma la sopravvivenza di Ewa e
la necessità di provvedere alle cure della sorella malata si pagano
a caro prezzo, quando Bruno costringe Ewa a prostituirsi. Finché
l’affascinante mago Orlando pare l’unico a poter aiutare Ewa a
fuggire dall’incubo in cui si è tramutato un sogno americano ormai
corrotto…
The Immigrant, il film
Marion Cotillard offre una splendida interpretazione,
rivelando tutta la fragilità e al contempo la risolutezza di una
donna costretta a scendere a compromessi pur di provvedere a se
stessa e alla sorella. Figura centrale dell’opera di Gray, la
Cotillard è contesa dai due personaggi maschili del film.
Se da un lato Jeremy Renner è convincente quanto basta nei panni del
mago che si innamora della donna, benché il suo ruolo sia un po’
sacrificato dalla sceneggiatura, soltanto un fuoriclasse come
Joaquin Phoenix, qui alla sua quarta collaborazione con
il regista, avrebbe potuto regalarci tutta la complessità di un
personaggio come Bruno: ambiguo, timoroso, ma anche risoluto, folle
e tormentato. Non si tratta del classico ruolo negativo
bidimensionale, bensì di una figura complessa e contraddittoria che
acquisisce una certa centralità nella storia. Ed è soprattutto nel
confronto finale tra Bruno ed Ewa che Phoenix sfodera la potenza
emotiva di cui è sempre straordinario interprete.
Il trio di attori ben diretti è
decisamente il cuore del film, con momenti semplicemente toccanti,
come la confessione di Ewa origliata da Bruno. La calda e splendida
fotografia, l’ottima cura nella ricostruzione storica, le
drammatiche note della colonna sonora (insieme alle incursioni del
Funeral Canticle di John Tavener che rievoca l’intimità di
The Tree of Life di Malick) costituiscono
ulteriori elementi di forza della pellicola, sublimata nella
ricerca del perdono e della redenzione di personaggi che non
riescono a fuggire dal loro inferno personale.
Se la sceneggiatura cede forse il
ritmo nella seconda parte prima di risollevarsi con una svolta
tutt’altro che prevedibile, The Immigrant è
comunque in grado di emozionare soprattutto grazie
all’interpretazione dei protagonisti e alla regia che li accompagna
con discrezione. Memorabili il fotogramma di chiusura, curato come
un dipinto, intimo, evocativo e bilanciato nella sua doppia
rappresentazione, e l’inquadratura con cui si apre il film: la
Statua della Libertà ripresa di spalle, che si carica di tutto il
significato dell’opera di Gray, ossia quel sogno americano che ha
illuso diverse generazioni ed etnie, quale promessa di speranza e
accoglienza, rivelandosi invece un beffardo abbaglio che condanna
alla solitudine. Ma se il sogno non esita a voltare le spalle, ecco
una nuova illusione pronta a prendere il suo posto: il viaggio che
conduce a ovest.
In attesa di un trailer
promozionale, The Immigrant si svela
nelle prime locandine ufficiali, che mostrano i tre protagonisti
del film di James Gray: Marion Cotillard, Joaquin Phoenix e Jeremy
Renner.
Ecco il trailer italiano di
The
Imitation Game, film che si presenta già come uno dei maggiori
contendenti nella prossima stagione dei premi a Hollywood.
Protagonista del film diretto da Morten Tyldum è
Benedict Cumberbatch che ha avuto il difficile
compito di dare anima a corpo a Alan Turing, uomo
che decifrò il codice Enigma e permise agli Alleati di vincere la
Seconda Guerra Mondiale.
Durante l’inverno del 1952, le
autorità britanniche entrarono nella casa del matematico,
criptoanalista ed eroe di guerra Alan Turing
(Benedict Cumberbatch) per indagare su una
segnalazione di furto con scasso. Finirono invece per arrestare lo
stesso Turing con l’accusa di “atti osceni”, incriminazione che lo
avrebbe portato alla devastante condanna per il reato di
omosessualità. Le autorità non sapevano che stavano arrestando il
pioniere della moderna informatica. Noto leader di un gruppo
eterogeneo di studiosi, linguisti, campioni di scacchi e agenti dei
servizi segreti, ha avuto il merito di aver decifrato i cosiddetti
codici indecifrabili della macchina tedesca Enigma durante la II
Guerra Mondiale. Ritratto intenso e inquietante di un brillante e
complesso uomo, The Imitation Game mostra
un genio che sotto una pressione angosciante ha contribuito a
ridurre la durata della guerra e, quindi, a salvare milioni di
vite.
Arriva online, grazie a Weinstein
Company, il primo trailer per The Imitation
Game, il film di Morten Tyldum
(Headhunters) che racconta la storia di
Alan Turing (Benedict Cumberbatch) durante la
seconda guerra mondiale, quando aiutò gli alleati a decifrare il
codice enigma. Nel cast di The Imitation Game, oltre a Cumberbatch,
troviamo Keira Knightley, Mark
Strong e Matthew Goode.
The Imitation Game, il film
The
Imitation Game è diretto da Morten
Tyldum, e vede nel cast accanto a
Benedict Cumberbatch, anche
Keira
Knightley, Charles Dance, Matthew
Goode, Mark
Strong, Rory Kinnear, Tuppence Middleton, Allen Leech, Steven
Waddington, Tom Goodman-Hill, Matthew Beard, James
NorthcoteIl film racconterà del lavoro di Turing
durante la Seconda Guerra Mondiale al servizio dell’Impero
Britannico per decifrare il codice Enigma e avere così una marcia
in più sull’esercito tedesco.The
Imitation Game non ha ancora una data d’uscita qui in
Italia.
Oggi, alle 18:30 (ora
italiana), sarà possibile seguire
in streaming il red
carpet della première europea del
film The Imitation Game dal BFI London
Festival.
Vi ricordo che THE IMITATION
GAME, film di Morten
Tyldum con Benedict Cumberbatch e Keira
Knightley, si è aggiudicato il Grolsch
People’s Choice Award e arriverà in sala, in Italia,
il 1° gennaio 2015 con Videa.
Durante l’inverno del 1952, le
autorità britanniche entrarono nella casa del matematico,
criptoanalista ed eroe di guerra Alan Turing
(Benedict Cumberbatch) per indagare su una
segnalazione di furto con scasso. Finirono invece per arrestare lo
stesso Turing con l’accusa di “atti osceni”, incriminazione che lo
avrebbe portato alla devastante condanna per il reato di
omosessualità. Le autorità non sapevano che stavano arrestando il
pioniere della moderna informatica. Noto leader di un gruppo
eterogeneo di studiosi, linguisti, campioni di scacchi e agenti dei
servizi segreti, ha avuto il merito di aver decifrato i cosiddetti
codici indecifrabili della macchina tedesca Enigma durante la II
Guerra Mondiale. Ritratto intenso e inquietante di un brillante e
complesso uomo, The Imitation Game mostra
un genio che sotto una pressione angosciante ha contribuito a
ridurre la durata della guerra e, quindi, a salvare milioni di
vite.
The Imitation
Game, diretto da Morte
Tyldum, è uno dei film più attesi dell’anno per aver
conquistato il Toronto Film Festival e
per il grande cast che ha dato vita a uno dei migliori biopic
finora adattati sul grande schermo.
In The Imitation
Game 1952, le autorità britanniche entrarono nella
casa del matematico Alan Turing per indagare su una segnalazione di
furto con scasso, alla fine delle indagini lo arresteranno per il
reato di omosessualità. Le autorità non sapranno di aver
incriminato il pioniere dell’informatica e leader di un gruppo
eterogeneo di studiosi che hanno avuto il merito di aver decifrato
i temuti codici tedeschi della macchina Enigma durante la Seconda
Guerra Mondiale.
The Imitation Game, il film
La sceneggiatura,
di Graham Moore, si svolge attraverso
un’intricata linea temporale in cui il presente fa da cornice agli
anni della guerra (1939-1943) e all’infanzia del giovane Turing
(1928). Struttura che se all’inizio mostra il classico racconto
della nascita e le difficoltà di un genio rivoluzionario, con il
trascorrere del tempo, il biopic pian piano spazia tra il resoconto
storico e la politica sociale, che diventa il fulcro principale per
dare corda alle più diverse emozioni di cui al centro ruota la
controversa figura del matematico. Di conseguenza la regia dimostra
di avere una lucida ed intelligente prospettiva su come vuole
mostrare gli elementi chiave della storia, le voci fuori campo
nonché i dialoghi veloci e diretti incarnano i diversi punti di
vista dei protagonisti che condizionano e valorizzano il mondo di
Turing fornendo le giuste emozioni che si evolvono e si collegano
tra di loro ogni volta che si passa da un registro temporale
all’altro. Al centro di tutto rimangono i pensieri e i segreti, del
singolo e del gruppo, che diventano l’interessante filo conduttore
per avvicinarsi alla vita in cui lo stesso Turing né è il massimo
giocatore ma anche la vittima, come appunto sottolinea il titolo
tratto dall’omonimo libro.
Il film perciò vive il suo
ritmo naturale grazie al cast: BenedictCumberbatch è a suo
completo agio nel ritrarre la sensibile, rivoluzionaria e non
convenzionale mentalità del genio, ruolo che non si allontana dalle
sue interpretazioni più note, ma che viene valorizzata da
un’inedita sfaccettatura drammatica. Non da meno sono i comprimari,
Matthew Goode nel ruolo dell’accattivante e
intelligente leader del gruppo di studiosi, Mark Strong in quello dell’eminenza grigia che
tira i fili della politica internazionale e Charles
Dance nell’integerrimo comandante inglese restio al freddo
e poco dinamico lavoro degli studiosi. Chi invece passa in secondo
piano è Keira Knightley che entra nelle corde
dell’ennesimo personaggio storico senza però evidenziarne realmente
le doti e perciò oscurata dalla bravura degli altri attori,
compresi Rory Kinnear, Allen Leech,
Matthew Beard e il giovane Alex
Lawther.
The Imitation Game
è un ottimo film che riesce a confondere nel biopic tradizionale, i
ritmi del thriller e le emozioni di un racconto drammatico. Ripreso
e montato con una meticolosa visione che, come una delle macchine
amate dal matematico, riesce a lavorare contemporaneamente con una
lucida perfezione su tutti i temi narrativi restituendo così, una
coinvolgente e cruda visione sulla vita di Alan Turing.