
“Devi solo toglierti la mascherina e mostrarci chi sei veramente”. Le parole pronunciate dal Joker ne Il Cavaliere Oscuro racchiudono una delle più grandi crisi che Batman ha dovuto affrontare: il mondo che scopre la sua identità. Nel corso degli anni, le diverse iterazioni cinematografiche di Batman hanno enfatizzato (a vari livelli) l’importanza che Bruce Wayne attribuisce alla sua maschera, al suo simbolismo e alla protezione che offre agli altri.
Ci sono stati diversi casi nei film in cui l’identità di Bruce è stata rivelata, sia per scelta che contro la sua volontà. Smascherare il cavaliere oscuro offre alle storie che vengono raccontate un potente strumento per incorporazione al loro interno sia il conflitto che la catarsi…
Vicki Vale – Batman
Batman
di Tim
Burton non è stato di certo esente da polemiche, dal cambiare
l’origine di Batman alla dimostrazione della sua volontà di
uccidere. Anche i fan di lunga data sono rimasti comprensibilmente
perplessi quando hanno visto Alfred, il fidato maggiordomo di
Bruce, che ha lasciato volontariamente Vicki Vale nella
Batcaverna.
Il co-sceneggiatore Sam Hamm ha spiegato che non è stata una sua scelta inserire la scena nel film, sostenendo che “quello è l’ultimo giorno di lavoro di Alfred a Villa Wayne”, ma che il serrato programma di produzione ha reso necessaria quell’aggiunta. La scena segue i precedenti tentativi di Bruce di confessare a Vicki di essere Batman, e avrebbe avuto più peso se Vicki fosse apparsa nel sequel, dove la rivelazione avrebbe potuto incorporare qualche conflitto nella storia. Ciò non è mai accaduto, lasciando il momento come una sfortunata macchia nera sul curriculum di Alfred.
Coleman Reese – Il Cavaliere Oscuro

Il dipendente dell’azienda Coleman Reese finisce per fare questa deduzione e porta le sue scoperte a Lucius Fox. Minaccia di ricattare Bruce e la Wayne Enterprises, cosa che Lucius sottolinea in modo esilarante, rendendola una mossa imprudente. Con calma ricorda a Reese che l’uomo che sta accusando – ammesso che le sue accuse siano fondate – è uno degli uomini più potenti del mondo che passa le notti a ridurre i criminali in poltiglia. Reese ritrae saggiamente la sua proposta di ricatto e se ne va, soltanto per azzardare poi una mossa ancora più sciocca mettendosi nel mirino del Joker.
Lucius Fox – Batman Begins

Sapendo che il suo coinvolgimento potrebbe implicare la colpevolezza, Lucius implora Bruce di non dirgli cosa sta pianificando in modo da poter mantenere una negazione plausibile, ma avverte Bruce di non considerarlo un idiota. Bruce è d’accordo e la coppia forma una partnership rispettosa per tutta la trilogia de Il Cavaliere Oscuro, rendendo pragmatica e necessaria la deduzione di Lucius sugli sforzi di Bruce per espandere la storia.
John Blake – Il Cavaliere Oscuro: Il ritorno

Blake paragona il nascondere la sua rabbia dietro un sorriso all’indossare una maschera, esplorando ulteriormente il concetto della maschera come un simbolo, cosa che il film approfondisce abbastanza. Nel corso del tempo, Bruce impara a vedere l’idealismo in Blake, qualcosa che una volta possedeva, e tenta di guidarlo lungo la strada sull’importanza di proteggere i propri cari mantenendo la segretezza.
Barry Allen – Justice League

Mentre Bruce esamina il nascondiglio di Barry, quest’ultimo tenta di deviare le domande di Bruce sui suoi superpoteri, aggirando in punta di piedi tutto, dai sospetti di Bruce sulle sue capacità alle indagini sul vestito di Flash. All’improvviso, Bruce sferza un Batarang verso Barry e Barry passa immediatamente alla sua modalità fulminea. Fissa il Batarang mentre gli passa accanto, poi guarda Bruce incredulo: lo prende ed esclama la sua eccitazione nell’apprendere che Bruce è Batman.
Bane – Il Cavaliere Oscuro: Il ritorno

Quando Bane saluta Batman nelle fogne di Gotham con l’agghiacciante “Non facciamo cerimonie qui, signor Wayne”, improvvisamente non era solo il sé fisico di Batman a preoccupare i fan. Avendo già visto le capacità distruttive di Bane, le implicazioni del caos che Bane avrebbe potuto raccogliere sulla vita e la reputazione di Bruce erano sicuramente presenti nella mente di molte persone nel momento in cui ha rivelato la sua conoscenza dell’identità di Bruce.
Rachel Dawes – Batman Begins
Rachel Dawes rappresenta
per Bruce molto di più di un semplice interesse amoroso; è la sua
coscienza emotiva e il legame con la sua infanzia, la quale gli
spiega che lui è molto di più dell’essere solo un vigilante.
Dopo che Bruce torna a Gotham e assume il ruolo di Batman, vede Rachel per la prima volta dopo diversi anni. Guardando la sua macchina sportiva e la sua vita privata, Rachel presume che non sia altro che una ricca e viziata persona mondana. Lui cerca di spiegare che è più di quello che vede, e lei risponde che non è chi è interiormente, ma è quello che fa che lo definisce. Bruce le racconta questa lezione come Batman più avanti nel film, dimostrando la cura e il rispetto che ha per lei.
Selina Kyle – Batman: Il ritorno

Dopo aver litigato per via del desiderio di Selina di uccidere Max, Bruce tenta di calmarla e la coppia ripete le frasi che si erano detti l’un l’altro in precedenza come Batman e Catwoman. Dopo aver realizzato che c’è di più nella loro relazione di quanto sapessero in precedenza, si fissano increduli negli occhi finché non decidono che è meglio lasciare la festa verso un esito incerto.
Jim Gordon – Il Cavaliere Oscuro: Il ritorno

Gordon è sbalordito mentre ricorda il momento in cui ha incontrato Bruce. Considerando che il loro rapporto professionale è iniziato con Gordon che vuole conoscere l’identità di Batman, il cerchio si chiude quando Blake si commisererà con Gordon, alla fine, che i cittadini di Gotham non sapranno mai chi ha salvato la loro città. Gordon sorride e risponde con: “Lo sanno. Era Batman”.

