
Prima dell’arrivo di Disney+, numerose sono state le edizioni speciali o addirittura le riedizioni dei Classici Disney destinatie all’home video, tant’è che in passato venne addirittura coniato un termine apposito per descrivere il fenomeno, “Disney Vault”. Se da un punto di vista di marketing la strategia può essersi rivelata vincente, da un punto di vista meramente fruitivo, lo spettatore è spesso incappato in edizioni DVD o Blu-ray che – quasi sicuramente – non rispecchiavano l’originale versione destinata alle sale.
È da un po’ di tempo che la Disney ha cambiato leggermente la sua politica in materia di riedizioni destinate al mercato home video. Di seguito, attraverso 10 punti, abbiamo provato ad analizzare questo bizzarro fenomeno:
Animazione nitida
Per
cominciare, partiamo da uno dei cambiamenti più ovvi. Ciò riguarda
soprattutto alcuni vecchi classici, come
Biancaneve e i sette nani, Fantasia o anche qualcuno di
relativamente più recente come
La bella e la bestia: a tutti questi titoli –
ma anche ad altri, ovviamente – sono state apportate delle
modifiche invisibile per rendere l’animazione più nitida e pulita.
Certo, la cosa è certamente più evidente nei film in animazione
tradizionale, ma forse neanche così tanto come si potrebbe pensare:
in alcuni casi, infatti, è stato necessario rendere palese il tipo
di operazione, come fece Roy Disney quando realizzò una piccola
introduzione ad una riedizione di Biancaneve proprio in
merito al restauro del film.
Variazioni regionali
Adesso, qualcosa di più evidente nei classici più moderni. Forse non tutti sanno che alcuni film Disney sono stati montati per adattarsi a determinate norme e/o pratiche culturali. In alcuni casi si tratta di qualcosa di molto semplice, come cambiare un’ambientazione o una battuta, altre volta si è trattato, invece, di aggiungere un personaggio completamente nuovo. Gli esempi più importanti in tal senso provengono da Zootropolis e Inside Out. I fan della Pixar sapranno certamente che i broccoli del capolavoro di Pete Docter sono stati cambiati in peperoni verdi per il pubblico asiatico perché sono i primi sono i vegetali che i bambini disprezzano di più in quell’area geografica. Zootropolis, invece, si è spinto addirittura oltre, cambiando la specie di uno dei conduttori del notiziario a seconda dei paesi in cui il film sarebbe stato rilasciato.
Rimasterizzare vecchi capolavori
Alcune copie di classici più vecchi sono state completamente rimasterizzate per le varie edizioni home video. Film come il già citato Biancaneve e i sette nani, Pinocchio e Bambi sono stati sicuramente sottoposti, sin dalla loro prima uscita in sala, ad un gran lavoro di pulizia e ridefinizione. Questo viene fatto essenzialmente per garantire un’adeguata “conservazione” del film stesso, in modo da poter essere apprezzato sempre, da qualsiasi tipo di pubblico e in qualsiasi epoca, non solo in riferimento all’anno di uscita dello stesso. Tuttavia, grazie allo streaming online, si è compiuto un ulteriore passo avanti nel processo volto a mantenere intatto, per sempre, il patrimonio animato…
Realizzare di nuovo intere sequenze
Oltre alle immagini ritoccate e alla copie rimasterizzate, esistono anche intere sequenze nello sconfinato patrimonio artistico della Disney che sono state realizzate di nuovo con l’impiego di tecniche animate avanzante. Ciò è accaduto con diversi titoli, ma il caso più eclatante in tal senso è rappresentato dall’edizione in DVD de Il re leone. Alcuni sostengono che tali sequenze rendano il film migliore, mentre altri sostengono che i difetti di un film fanno parte di ciò che lo rende unico e speciale. Potrebbe essere che la rimozione di questi piccoli errori e il cambio della tecnica animata alterino l’esperienza visiva originale? A voi l’ardua sentenza…
I testi delle canzoni
Questo aspetto potrebbe essere già noto ai fan di lunga data della Disney, ma per tutti i neofiti, sappiate che in passato la Disney ha modificato alcuni testi di alcune canzoni delle più celebri colonne sonore perché ritenuti offensivi. In particolare, è successo ben due volte: dalla canzone d’apertura di Aladdin, “Arabian Nights”, è stato tagliato un verso perché considerato troppo offensivo nei confronti del mondo arabo. Anche una delle canzoni di Pocahontas, “Savages”, ha ricevuto un trattamento simile a causa delle implicazioni razziste.
Sostituire il materiale perduto
Gran parte di qualsiasi restauro o conservazione di un film consiste nel sostituire materiale perduto o intere sequenze al di là del loro fine ultimo, che possa essere di reintegrazione all’interno del montaggio o di inclusione come parte dei contenuti extra dell’edizione home video. In quest’ultimo caso, viene concessa al pubblico la possibilità di dare uno sguardo più intimo al processo di realizzazione di quel determinato titoli. In tal senso, però, la Disney è sempre stata lungimirante, anche quando non esistevano ancora i DVD e i Blu-ray: basti pensare al film in tecnica mista Il drago recalcitrante del 1941, che utilizza una storia fittizia come “scusa” per raccontare come funzionava la creazione dei classici animati presso gli studios della Casa di Topolino.
Ridoppiare i dialoghi
Forse non tutti sanno che non è Deems Taylor il “vero” narratore di Fantasia. È ovviamente il celebre compositore che vediamo sullo schermo, la voce non è la sua. Le originali registrazioni vocali del film, infatti, sono andate perse, quindi la Disney ha dovuto trovare un rimpiazzo quando è il film è stato rilasciato in home video. Anche sulla versione VHS negli anni ’90, la voce è quella di Corey Burton, doppiatore e storico collaboratore della Disney. Questo non sminuisce certamente il lavoro di Deems Taylor, né di qualsiasi altro attore coinvolto nel processo di ridoppiaggio. È soltanto una curiosità utile a conoscere maggiormente i retroscena dietro la realizzazione di questo grande capolavoro.
Sequenze o canzoni aggiuntive
C’è stato un tempo in cui la Disney rilasciava alcuni dei suoi film in VHS o DVD pubblicizzandoli come “edizioni speciali”. Film come Biancaneve e i sette nani, La bella e la bestia e Il re leone sono stati rilasciati con un brano o una sequenza aggiuntivi. Queste canzoni non erano incluse nei “contenuti speciali”, ma erano effettivamente parte nel film. Ricordiamo “Human Again” ne La bella e la bestia o “Morning Report” ne Il re leone, spesso al centro di accesi dibattiti per la loro qualità.
Scene tagliate
Parlando di pratiche decisamente bizzarre, sappiate che alcuni film Disney sono stati addirittura rimontati per eliminare alcune scene o personaggi, dal Girasole in Fantasia alla sigaretta di Pecos Bill da Lo scrigno delle sette perle. Alcune modifiche possono essere comprensibili, dal momento che ci sono certe cose che gli spettatori più piccoli non dovrebbero vedere, senza considerare il fatto che la cultura e la società cambiano nel tempo. Caricature razziali e contenuti insensibili sono sicuramente validi motivi, ma quando non ci si rende conto di essersi spinti un tantino oltre? Analizziamo meglio la questione nel prossimo punto (nonché l’ultimo)…
Scene controverse
Alcuni film sono stati modificati semplicemente a causa di polemiche sulla scia di alcune leggende metropolitane. Effettivamente, la Disney lo ha fatto più di una volta. Anche se è vero che ne Le avventure di Bianca e Bernie c’è stata una breve immagine di nudo, alcune cose sono state completamente rimosse senza un reale fondamento, ma soltanto perché alcuni vi avrebbero scovato all’interno dei “messaggi subliminali”, come accaduto per classici quali La sirenetta, Aladdin e Il re leone. È un fenomeno strano e molto peculiare, ma a cui è impossibile non prestare attenzione. Siamo certi che, in futuro, anche alcuni dei film più moderni non sono immuni da cospirazioni e controversie…
Fonte: ScreenRant