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Star Wars: gli errori e le occasioni perse della trilogia sequel

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Star Wars: gli errori e le occasioni perse della trilogia sequel

Star Wars: L’Ascesa di Skywalker ha superato il miliardo al box office ma non è stato certo considerato un successo, soprattutto paragonando i suoi incassi con i due film precedenti. C’è da dire che le forti critiche a Gli Ultimi Jedi hanno influenzato il pubblico in maniera decisiva e così in molti sono stati demotivati di fronte alla possibilità di vedere la conclusione della trilogia e dell’intera saga.

Sembra giusto dire che i sequel hanno fatto del loro meglio per cercare di dare continuità alla saga, rendendo comunque omaggio a ciò che era stato prima, ma sembra altrettanto giusto sottolineare che in molte occasioni la trilogia ha perso delle opportunità e ha commesso degli errori. Eccone alcuni:

L’arco narrativo di Finn

Vi ricordate quando Finn era uno Stormtrooper riluttante in forze al Primo Ordine e che poi aveva disertato? Nonostante non desiderasse altro che sfuggire al Capitano Phasma ed essere libero, la sua amicizia con Rey lo ha messo su un percorso eroico che gli è quasi costato la vita per mano di Kylo Ren.

Tuttavia, all’inizio de Gli Ultimi Jedi, Finn era di nuovo un codardo e ha intrapreso lo stesso viaggio, anche se con Rose al suo fianco invece di Rey. L’Ascesa di Skywalker, nel frattempo, ha ignorato tutto ciò, trasformando questo ex Stormtrooper in un eroe generico che si era reso conto di essere sensibile alla Forza completamente di punto in bianco.

Esplorare cosa significasse per Finn essere uno Stormtrooper è stato tristemente trascurato nei sequel, un vero peccato considerando che non avevamo mai avuto la possibilità di conoscere da vicino uno di questi anonimi soldati con una pessima mira. L’episodio IX di Colin Trevorrow avrebbe affrontato questo problema, ma Abrams non lo ha fatto.

Nessun fantasma di Forza per Anakin Skywalker

star warsIl povero Hayden Christensen si è beccato le critiche dei fan per la sua interpretazione ne L’Attacco dei Cloni e ne La Vendetta dei Sith, ma c’è da dire che ha fatto del suo meglio con quello che gli è stato dato, una sceneggiatura davvero povera. Inserito come fantasma di Forza alla fine de Il Ritorno dello Jedi, abbiamo appreso poi che l’ex Signore dei Sith aveva imparato a vivere nella Forza dopo la morte, ma non si spiega la sua totale assenza dalla trilogia sequel.

Un concept art ha confermato che Anakin doveva apparire ne Il Risveglio della Forza, e anche se abbiamo sentito la sua voce ne L’Ascesa di Skywalker, siamo consapevoli del fatto che quella non era l’apparizione che avremmo voluto e che il personaggio avrebbe meritato.

Mentre l’imperatore Palpatine ha rivelato che era stato lui a comunicare con Kylo Ren quando il giovane pensava di parlare con suo nonno, il fatto che Anakin non fosse presente per la caduta di Darth Sidious è davvero una mancanza che è difficile da perdonare.

L’identità del leader supremo Snoke

Il Risveglio della Forza ha lasciato i fan alla disperata ricerca di ulteriori informazioni sul misterioso leader supremo Snoke. Chi era Snoke? L’Imperatore? Un Darth Vader risorto? Darth Plagueis o forse un altro potente nella Forza che aveva tirato i fili di Palpatine?

I romanzi di Tie-in suggerivano che aveva seguito gli eventi da molti anni, rintracciando i resti dell’Impero e trasformandoli nel Primo Ordine prima di sedurre Ben Solo e portandolo al Lato Oscuro. Sfortunatamente, Johnson ha deciso di ucciderlo ne Gli Ultimi Jedi, un momento innegabilmente scioccante, ma che ci ha impedito di sapere di più del personaggio, di conoscerne le motivazioni, un momento che ci ha chiarito che forse non era così tanto potente come si immaginava.

In una scena di L’Ascesa di Skywalker assolutamente buttata via, breve e poco approfondita, scopriamo che Snoke non era altro che un altro corpo clone usato da Palpatine per manipolare la Galassia. Onestamente, nulla di tutto ciò ha davvero senso, e questo cattivo appena creato e che sembrava così affascinante, si è rivelato una delusione, uno dei peggiori antagonisti della saga di sempre.

Che ne è stato del tempio Jedi?

Il Risveglio della Forza allude al al ruolo del Senato Galattico in una Galassia post Ritorno dello Jedi, ma che dire di Coruscant e del Tempio Jedi? Se Trevorrow avesse fatto il suo dovere, avremmo appreso che il Primo Ordine aveva fatto del pianeta la sua base, mentre gli abitanti del pianeta erano rimasti nascosti pronti a ribellarsi qualora se ne fosse presentata occasione.

Finn avrebbe guidato la carica in quella battaglia, ma la storia non è mai tornata a quel momento in particolare ed è un vero peccato. Questo aspetto ci dà il polso di un problema di questi sequel: la volontà di esplorare nuovi pianeti non ci ha dato la possibilità di capire cosa e come erano cambiate le cose nei luoghi che già conoscevamo dagli altri film.

Invece si è preferito andare su altri pianeti, altri luoghi che tuttavia ricordavano molto da vicino location importantissime per i film originali, ade esempio Jakku (Tatooine) e la base innevata di Starkiller (Hoth).

Trascurare la trilogia Prequel

I prequel di Star Wars non sono stati certo film eccezionali, ma quantomeno hanno raccontato un arco narrativo coerente. La stessa cosa non si può dire dei sequel. Indipendentemente dal fatto che si siano amati o odiati, non è affatto giusto il fatto che la trilogia sequel sembra ignorarli completamente. C’erano una manciata di riferimenti (la creazione di un esercito di cloni, per esempio), ma poco di ciò che è accaduto nei prequel è sembrato importare a questo punto della storia.

Ha senso che negli anni ci sia stato un abbandono del mito dei Jedi, ma il percorso di Kylo Ren e di Rey alla ricerca dei Wayfinder sarebbe potuto essere costellato di incontri di altri pianeti e situazioni in cui si rintracciavano le radici dei prequel.

Non riunire mai Luke, Han e Leia

Star Wars È un miracolo che Abrams sia stato in grado di convincere Harrison Ford a tornare come Han Solo, quindi non gli vogliamo troppo male visto come ha deciso di ucciderlo, poi, anche perché la dinamica è stata gestita bene. Tuttavia, non trovare un modo per riunire l’iconico trio è stato davvero difficile da mandare giù, una vera occasione mancata per questa trilogia del sequel.

Sì, Han ha visto Leia un’ultima volta, e anche Luke ha avuto un momento per separarsi da Leia, ma non è stato lo stesso che vederli tornare nella cabina di pilotaggio del Millennium Falcon.

In tutta onestà, sembrava che fossimo appena stati presi in giro quando Luke si è presentato e non ha detto una parola in Il Risveglio della Forza, e ce lo siamo spiegati soltanto con la volontà di mettere i nuovi attori al centro della scena, tuttavia si poteva trovare un modo per riunire Luke, Han e Leia.

La stirpe di Skywalker

Questi nove film sono anche stati soprannominati “la Saga di Skywalker”, ma grazie alla trilogia dei sequel sappiamo che la famiglia Skywalker era poco più che una nota a piè di pagina nella Storia. Luke Skywalker è morto senza figli per distrarre suo nipote, e Leia Organa è deceduta poco dopo aver usato la Forza per raggiungere suo figlio… nonostante fosse in grado di volare nello spazio nel film precedente.

Le mani di Abrams erano legate al destino di Leia, ovviamente, ma dopo la morte di Ben Solo, la famiglia Skywalker si è estinta. Rey ha preso il nome per sé, ovviamente, è lei l’ultima Skywalker, ma ci arriveremo un po ‘più tardi!

In fin dei conti, non abbiamo nessun problema con il fatto che sia Rey a sconfiggere l’Imperatore e a proseguire l’Ordine, tuttavia la sua impresa sembra togliere significato a ciò che hanno compiuto Darth Vader, con il suo sacrificio, e Luke Skywalker con il suo coraggio. Si potrebbe sostenere che avevano un ruolo da svolgere in un quadro molto più grande, ma gli Skywalker alla fine non erano così importanti.

Battaglie nello spazio profondo

Uno dei punti di maggiore forza dei prequel, sono state sicuramente le battaglie nello spazio. La Vendetta dei Sith, in particolare, ha davvero alzato l’asticella in questo frangente, anche se non bisogna dimenticare il potenziale dei combattimenti spaziali della trilogia originale.

Nei sequel, la scena più vicina ad una vera e propria battaglia spaziale è quella alla fine di Episodio IX, ma la scena è stata un vero e proprio pasticcio confuso in cui Abrams ha provato a portare nel film il maggior numero possibile di navi.

Sfruttare le battaglie nello spazio con la tecnologia IMAX sarebbe stato uno spettacolo incredibile per gli occhi, tuttavia, visti i nuovi elementi come i Ribelli a cavallo o i nuovi Sith Troopers, lo scenario era per forza differente rispetto alle location introdotti casualmente e membri della Resistenza cavalcando cavalli vestiti per assomigliare ad alieni, non si distingueva esattamente come uno spazio classico battaglia in questo franchise. Per fortuna, almeno le battaglie a suoi di spade laser sono state fatte abbastanza bene.

Tentazione del Lato Oscuro di Luke Skywalker

lukeL’arco narrativo di Luke Skywalker ne Gli Ultimi Jedi è stato controverso per i fan, e Mark Hamill stesso sembra non essere stato d’accordo con le decisioni creative prese in quel film. Nonostante ciò, non si può criticare Johnson per aver provato a fare qualcosa di audace con il Cavaliere Jedi, soprattutto perché ha fornito così una spiegazione adeguata all’allontanamento di Luke dalla società.

Il fatto che sia stato tentato dal Lato Oscuro ad uccidere suo nipote per fare la “cosa giusta” (cosa che non era poi così diversa da quanto fatto da Anakin che ha abbattuto Mace Windu per salvare Padme) è affascinante, ma non era qualcosa che era stato esplorato adeguatamente prima della morte di Luke. A parte la sua sensazione di fallimento, è difficile credere che Luke avrebbe mai voltato le spalle alla Resistenza.

Hamill crede che Luke avrebbe dovuto rivolgersi al Lato Oscuro, ed è un peccato che questi sequel non abbiano avuto il coraggio di percorrere quella strada. Invece, è stato solo afflitto dal sentimento di fallimento, nascondendosi da tutti e lasciando che i suoi amici e la sua famiglia soffrissero.

Il ritorno dell’Imperatore Palpatine

Riportare indietro l’Imperatore Palpatine non è stata la peggiore delle idee, e se si guardano quelle scene avulse dal contesto, sono abbastanza buone. Non è difficile credere che abbia trasferito la sua essenza in un corpo clone incapace di trattenere il suo spirito malvagio o che abbia fondato una specie di culto composto da lealisti Sith. Sfortunatamente, il film ha affrontato a malapena tutto questo, tanto che lo abbiamo scoperto solo nei romanzi tie-in.

Non aiuta il fatto che sia Episodio VII che Episodio VIII non abbiano nemmeno accennato al ritorno di Palpatine, e quando l’Imperatore si ripresenta, il suo ritorno è forzato e sembra casuale. Con una costruzione corretta, questa scelta sarebbe potuta essere veramente epica.

La sua morte, causata da un suo fulmine rimbalzato su Rey, è una fine abbastanza sciocca a pensarci bene. Non c’è niente di male nel voler riportare in vita il cattivo più iconico della Saga per concluderla in grande stile, solo che Abrams e Terrio avrebbero dovuto costruire meglio il suo ritorno.