Come rilevato già per La Compagnia dell’Anello, anche l’adattamento de Il Signore degli Anelli: Le Due Torri presenta diverse differenze rispetto al libro di partenza, e in questo caso le differenze sono ancora più profonde, perché se la prima parte della trilogia di Tolkien è strutturata seguendo il viaggio della Compagnia, nella seconda parte la Compagnia si divide e quindi si dividono anche i racconti.
Inizio e film
Come già anticipato nel
pezzo che spiegava le differenze tra libro e
film ne La Compagnia dell’Anello, Le due Torri ha un inizio ed
una fine che non corrispondono alla suddivisione dei libri di
Tolkien. Le Due Torri (libro) comincia con la morte e il funerale
di Boromir, e con Frodo e Sam alle prese con
Gollum; finisce con l’esercito di Theoden che arriva a
Isengard allagata, dopo la battaglia al fosso di Helm, e con il
racconto di Merry e Pipino dell’attacco degli Ent alla fortezza di
Saruman. Intanto, sempre nel finale del libro, Frodo e Sam sono
stati separati: Frodo è prigioniero di Shelob e Sam, con Anello e
Pungolo, è solo e disperato ai margini di Mordor.
Il film ci presenta un finale meno sospeso: abbiamo Aragorn, Legolas, Gimli e Gandalf, con l’esercito di Theoden, sopravvissuti vittoriosi alla battaglia al fosso di Helm, che guardano all’orizzonte mentre le fiamme del Monte Fato divampano; Pipino e Merry sono con gli Ent a Isengard allagata: Sam e Frodo sono appena stati lasciati liberi da Faramir e su di loro incombe la minaccia di Gollum che bisbiglia qualcosa di misterioso su una certa “lei”, riferendosi ovviamente al suo intento di portare gli hobbit tra le grinfie di Shelob.
La struttura narrativa
Come accennato, Le Due
Torri film cambia radicalmente la struttura narrativa del romanzo.
Tolkien dedica la prima parte del libro ad Aragorn, Legoals, Gimbli
e Gandalf, alle loro vicende, relegando al finale e attraverso un
lungo racconto le vicende che hanno coinvolto Merry e Pipino
durante l’attacco a Isengard. La seconda parte del libro, invece, è
dedicata a Sam, Frodo e
Gollum e alla loro avventura nelle terre dell’Est.
Per Peter Jackson era più funzionale, ovviamente, portare avanti parallelamente i due racconti, in modo tale che lo spettatore non perdesse di vista per troppo tempo nessuno dei tre gruppi. Per Tolkien, invece, si è rivelato più comodo o funzionale raccontare la storia a blocchi.
Eomer
Delle new entry che incontriamo ne Le Due Torri, il personaggio di Eomer è senza dubbio uno dei più affascinanti, perché, nelle intenzioni di Tolkien, si tratta della summa delle virtù guerriere, una sorta di Achille medievale che nella lotta e nella battaglia trova la sua gioia. Nel film, Eomer viene bandito all’inizio della storia per ordine di Vermilinguo, che avvelena la mente di re Theoden. Dopo il bando, lo incontriamo nelle terre del Mark, insieme ai suoi uomini. Prima attacca gli Uruk-Hai che tengono prigionieri Merry e Pipino (che scappano dentro Fangorn), poi incontrano Aragorn, Gimli e Legolas, verso i quali nutre diffidenza. Nonostante questo decide di lasciarli andare dando loro due cavalli, solo dopo si rinsalderà la loro amicizia.
Nel libro, invece, Eomer non viene affatto bandito ed è a capo di un esercito che protegge le terre esterne di Rohan. Inoltre, importante è la differenza del suo incontro con Aragorn e gli altri. Come sappiamo, nei libri Aragorn parte da Gran Burrone con Anduril al suo fianco, la spada che lo identifica come erede di Isildur, la cui presenza, durante l’incontro con Eomer, cambia subito l’ordine delle cose. Il figlio di Rohan riconosce in Aragorn il suo Re e lo spinge a schierarsi subito dalla sua parte.
Gandalf il bianco
Sia nel libro che nel
film c’è un po’ di mistero legato alla figura di Gandalf il Bianco
(Ian
McKellen), prima che egli stesso si palesi come lo
stesso Gandalf, più o meno, che è partito da Gran Burrone con la
compagnia. Prima di tutto, il prologo del film ci mostra la lotta
con il Balrog, che invece nei libri viene raccontata da Gandalf
stesso. In secondo luogo, il suo personaggio non si incontra mai
con Merry e Pipino a Fangorn, ma solo con il terzetto di
cacciatori.
Nel libro, Aragorn e gli altri si fermano una notte ai margini della foresta di Fangorn, lì vengono osservati da una presenza misteriosa che li spinge ad addentrarsi nella foresta. Solo dopo un breve inseguimento, la figura misteriosa si rivela essere Gandalf il Bianco, che si unisce a loro e li accompagna a Edoras.
Eowyn
Insieme a Eomer, ne
Il Signore degli Anelli: Le Due Torri
incontriamo per la prima volta Eowyn, uno dei tre personaggi
femminili “parlanti” della storia tokieniana. Come accaduto per
Arwen, anche il personaggio di Eowyn viene leggermente apliato
e strutturato. Nel film la incontriamo al capezzale del cugino
morente, ai piedi del trono del re impotente, e negli sguardi
lascivi di Vermilinguo. Inoltre la vediamo confrontarsi subito con
Aragorn e i nuovi arrivati e la vediamo guidare il popolo di Edoras
al sicuro nelle miniere del fosse di Helm.
La sua conversazione con Aragorn, inoltre, funge da ponte per far comparire di nuovo Arwen. Si forma qui un accenno di un goffo triangolo amoroso in cui Eowyn chiede ad Aragorn della sua bella (La donna che ti ha regalato quel gioiello). Questo ci porta indietro, nelle memorie di Aragorn e nella decisione molto combattuta di Arwen di abbandonarlo per seguire gli Elfi ai Porti Grigi (cosa che verrà poi rettificata nel terzo film).
Nel libro, il ruolo di Eowyn è relegato a quello di custode di Edoras, mentre il re va in battaglia. La donna non è presente al fosso di Helm e non prende quasi mai la parola. Sappiamo poi che il suo personaggio avrà più spazio nel terzo libro (e film).
La decisione di Theoden
L’arrivo di Gandalf e i
suoi a Edoras “sveglia” il re. Tuttavia, il personaggio è
leggermente diverso tra film e libro, e anche le sue decisioni
variano leggermente. Nel romanzo, il Theoden di nuovo in possesso
della sua mente, ordina gli Eorlingas di scendere in campo contro
Saruman; durante la marcia verso Isengard, una vedetta li informa
che l’esercito dello stregone è troppo grande per essere affrontato
in campo aperto, così Theoden ripiega sul fosso di Helm.
Nel film, sappiamo che Theoden è impaurito, quasi pavido, e prende subito la decisione di ritirarsi al fosso di Helm, con la popolazione ed Eowyn a proteggerla e incoraggiarla. L’imboscata dei mannari, nel film, “serve” in qualche modo ad allontanare Aragorn dal gruppo e a farlo diventare l’ambasciatore della potenza dell’esercito di Saruman.
La battaglia al fosso di Helm
La macrosequenza del fosso
di Helm è molto fedele al romanzo, salvo due differenze importanti.
La prima riguarda la presenza degli elfi, che nel romanzo sono
assenti, mentre nel film fanno la loro comparsa direttamente da
Gran Burrone e Lothlorien.
Altro elemento di differenza è Gandalf. Nel film, lo stregone lascia l’esercito prima che si metta in marcia verso il fosso, alla ricerca di Eomer esiliato con il suo esercito. Nel libro, Gandalf si separa dagli altri solo quando si decide per ritirarsi al fosso, e compare in battaglia insieme a Erkenbrand, un altro guerriero del Mark, e al suo esercito. Questi personaggi sono stati eliminati dal film.
Merry e Pipino
Il viaggio di Merry e
Pipino ne Il Signore degli Anelli: Le Due Torri è
molto avventuroso e li vedrà cambiare profondamente. Nel libro, i
due hobbit scappano nella foresta di Fangorn, seminano gli orchi e
incontrano Barbalbero, restano con lui e con Sveltolampo, assistono
all’Entaconsulta e marciano con gli Ent alla volta di Isengard.
Alla fine della battaglia del fosso di Helm, Aragorn, Gimli,
Legolas e Gandalf, che con l’esercito di Theoden, sono arrivati ai
piedi di Orthanc, li ritrovano a Isengard e qui i due hobbit
raccontano la loro avventura.
Nel film, Barbalbero aiuta i due hobbit a sfuggire all’orco e dubita della loro natura, credendoli piccoli orchi. Inoltre, sono proprio Merry e Pipino che, “come sassolini che generano una valanga”, convincono gli Ent a scendere in battaglia. La loro riunione con gli altri membri della Compagnia è rinviata alla prima parte de Il Ritorno del Re.
Frodo, Sam e Gollum
A parte la grande
differenza legata alla scena della tana di Shelob, nel film
presente ne Il Ritorno del Re e nel libro invece ultimo capitolo de
Le Due Torri, il percorso di Sam e Frodo, con la guida di Gollum, è
più o meno fedele al romanzo.
Le paludi morte, l’incontro con i Nazgul con le ali, il cancello nero, la scoperta di un’altra via. Fa eccezione l’incontro con Faramir, il cui personaggio è molto diverso tra libro e film.
Faramir
Fratello minore di Boromir,
Faramir è uno degli uomini più nobili della trilogia di Tolkien,
secondo forse solo ad Aragorn. Nel romanzo, lo incontriamo
nell’Ithilien, dove pattuglia il confine di Gondor per conto del
sovrintendente, suo padre, Denethor. Quando incontra Frodo e Sam,
capisce immediatamente la natura della loro missione e il loro
scopo, li assiste, li protegge, li ospita e li mette in guardia
contro Gollum, che di lì a poco li avrebbe condotti nella tana di
Shelob, infatti.
Nel film, invece, il personaggio è molto più simile al defunto fratello Boromir. Cattura gli hobbit, scopre qual è la loro missione e scopre l’Anello, li tiene prigionieri e li porta a Osgiliath, verso Gondor, per offrire l’Unico a suo padre. Ma l’attacco dei Nazgul alla cittadina sul fiume fa capire a Faramir che la scelta giusta, che forse gli costerà la vita per le leggi della città, è quella di lasciare libero Frodo e permettergli di proseguire il suo cammino. In una scena tagliata dalla versione cinematografica e presente nella extended version, Faramir minaccia Gollum, avendo intuito le sue cattive intenzioni. Non servirà.
Come per Aragorn, anche Faramir è stato reso più complesso e articolato nei film, rispetto al fulgido esempio di rettitudine che vediamo sulle pagine del romanzo.