
Come rilevato già per La Compagnia dell’Anello, anche l’adattamento de Il Signore degli Anelli: Le Due Torri presenta diverse differenze rispetto al libro di partenza, e in questo caso le differenze sono ancora più profonde, perché se la prima parte della trilogia di Tolkien è strutturata seguendo il viaggio della Compagnia, nella seconda parte la Compagnia si divide e quindi si dividono anche i racconti.
Inizio e film

Il film ci presenta un finale meno sospeso: abbiamo Aragorn, Legolas, Gimli e Gandalf, con l’esercito di Theoden, sopravvissuti vittoriosi alla battaglia al fosso di Helm, che guardano all’orizzonte mentre le fiamme del Monte Fato divampano; Pipino e Merry sono con gli Ent a Isengard allagata: Sam e Frodo sono appena stati lasciati liberi da Faramir e su di loro incombe la minaccia di Gollum che bisbiglia qualcosa di misterioso su una certa “lei”, riferendosi ovviamente al suo intento di portare gli hobbit tra le grinfie di Shelob.
La struttura narrativa

Per Peter Jackson era più funzionale, ovviamente, portare avanti parallelamente i due racconti, in modo tale che lo spettatore non perdesse di vista per troppo tempo nessuno dei tre gruppi. Per Tolkien, invece, si è rivelato più comodo o funzionale raccontare la storia a blocchi.
Eomer
Delle new entry che incontriamo ne Le Due Torri, il personaggio di Eomer è senza dubbio uno dei più affascinanti, perché, nelle intenzioni di Tolkien, si tratta della summa delle virtù guerriere, una sorta di Achille medievale che nella lotta e nella battaglia trova la sua gioia. Nel film, Eomer viene bandito all’inizio della storia per ordine di Vermilinguo, che avvelena la mente di re Theoden. Dopo il bando, lo incontriamo nelle terre del Mark, insieme ai suoi uomini. Prima attacca gli Uruk-Hai che tengono prigionieri Merry e Pipino (che scappano dentro Fangorn), poi incontrano Aragorn, Gimli e Legolas, verso i quali nutre diffidenza. Nonostante questo decide di lasciarli andare dando loro due cavalli, solo dopo si rinsalderà la loro amicizia.
Nel libro, invece, Eomer non viene affatto bandito ed è a capo di un esercito che protegge le terre esterne di Rohan. Inoltre, importante è la differenza del suo incontro con Aragorn e gli altri. Come sappiamo, nei libri Aragorn parte da Gran Burrone con Anduril al suo fianco, la spada che lo identifica come erede di Isildur, la cui presenza, durante l’incontro con Eomer, cambia subito l’ordine delle cose. Il figlio di Rohan riconosce in Aragorn il suo Re e lo spinge a schierarsi subito dalla sua parte.
Gandalf il bianco

Nel libro, Aragorn e gli altri si fermano una notte ai margini della foresta di Fangorn, lì vengono osservati da una presenza misteriosa che li spinge ad addentrarsi nella foresta. Solo dopo un breve inseguimento, la figura misteriosa si rivela essere Gandalf il Bianco, che si unisce a loro e li accompagna a Edoras.
Eowyn

La sua conversazione con Aragorn, inoltre, funge da ponte per far comparire di nuovo Arwen. Si forma qui un accenno di un goffo triangolo amoroso in cui Eowyn chiede ad Aragorn della sua bella (La donna che ti ha regalato quel gioiello). Questo ci porta indietro, nelle memorie di Aragorn e nella decisione molto combattuta di Arwen di abbandonarlo per seguire gli Elfi ai Porti Grigi (cosa che verrà poi rettificata nel terzo film).
Nel libro, il ruolo di Eowyn è relegato a quello di custode di Edoras, mentre il re va in battaglia. La donna non è presente al fosso di Helm e non prende quasi mai la parola. Sappiamo poi che il suo personaggio avrà più spazio nel terzo libro (e film).
La decisione di Theoden

Nel film, sappiamo che Theoden è impaurito, quasi pavido, e prende subito la decisione di ritirarsi al fosso di Helm, con la popolazione ed Eowyn a proteggerla e incoraggiarla. L’imboscata dei mannari, nel film, “serve” in qualche modo ad allontanare Aragorn dal gruppo e a farlo diventare l’ambasciatore della potenza dell’esercito di Saruman.
La battaglia al fosso di Helm

Altro elemento di differenza è Gandalf. Nel film, lo stregone lascia l’esercito prima che si metta in marcia verso il fosso, alla ricerca di Eomer esiliato con il suo esercito. Nel libro, Gandalf si separa dagli altri solo quando si decide per ritirarsi al fosso, e compare in battaglia insieme a Erkenbrand, un altro guerriero del Mark, e al suo esercito. Questi personaggi sono stati eliminati dal film.
Merry e Pipino

Nel film, Barbalbero aiuta i due hobbit a sfuggire all’orco e dubita della loro natura, credendoli piccoli orchi. Inoltre, sono proprio Merry e Pipino che, “come sassolini che generano una valanga”, convincono gli Ent a scendere in battaglia. La loro riunione con gli altri membri della Compagnia è rinviata alla prima parte de Il Ritorno del Re.
Frodo, Sam e Gollum

Le paludi morte, l’incontro con i Nazgul con le ali, il cancello nero, la scoperta di un’altra via. Fa eccezione l’incontro con Faramir, il cui personaggio è molto diverso tra libro e film.
Faramir

Nel film, invece, il personaggio è molto più simile al defunto fratello Boromir. Cattura gli hobbit, scopre qual è la loro missione e scopre l’Anello, li tiene prigionieri e li porta a Osgiliath, verso Gondor, per offrire l’Unico a suo padre. Ma l’attacco dei Nazgul alla cittadina sul fiume fa capire a Faramir che la scelta giusta, che forse gli costerà la vita per le leggi della città, è quella di lasciare libero Frodo e permettergli di proseguire il suo cammino. In una scena tagliata dalla versione cinematografica e presente nella extended version, Faramir minaccia Gollum, avendo intuito le sue cattive intenzioni. Non servirà.
Come per Aragorn, anche Faramir è stato reso più complesso e articolato nei film, rispetto al fulgido esempio di rettitudine che vediamo sulle pagine del romanzo.
