Joker il film, Joker la maschera, Joker l’origine, Joker il fumetto. Se n’è parlato in tutte le maniere e da tutte le prospettive del film di Todd Philips, con un Joaquin Phoenix in stato di grazia. Un film capace di avere un effetto sulla realtà, un’indagine sociale sui reietti e sulla gestione del potere, anche da parte delle masse arrabbiate e scontente.
Quello che però a volte sfugge è l’estrema bellezza del film, le immagini, le inquadrature, la luce, tutti i dettagli giusti al posto giusto. Infatti, prima di essere un film violento, educativo o ammonitorio, triste, sconvolgente e coinvolgente, importante e (anche) necessario, Joker è un film esteticamente magnifico.
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Di seguito, ecco alcuni scatti dal backstage del film, che ne rimarcano proprio l’aspetto estetico impeccabile:
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Scrivendo il diario. Il semplice atto di scrivere il suo diario, per Arthur, diventa un momento molto doloroso, quasi a livello fisico, perché spinge l’uomo a guardarsi dentro, a pescare dai suoi pensieri, dai suoi sentimenti, dalle sue paure e dalle sue pulsioni. Mettere nero su bianco tutto questo, lo rende inquieto, come se il gesto rendesse più vive le sue inquietudini.