La città incantata è il capolavoro di Hayao Miyazaki. Per quanto ci possano essere tanti altri film, della filmografia del grande maestro giapponese che rientrano trai nostri preferiti, il film del 2001 è sicuramente il più complesso, riuscito, compiuto.
Da poche settimane, insieme a molta altra produzione dello studio Ghibli, La città incantata è disponibile su Netflix e si conferma uno dei film più visti degli ultimi giorni, complice anche la clausura necessaria a contrastare l’imperversare del coronavirus su territorio nazionale (mondiale!).
Proprio per questo, per apprezzare ancora di più il film e per carpirne qualche segreto nascosto, ecco quello che forse non sai su La città incantata:
2Record e Oscar
La città incantata è il primo anime ad essere nominato per un Oscar e a vincerlo. È anche il film più lungo di qualsiasi altro nominato o vincente nella categoria dedicata all’animazione (125 minuti). Ad oggi è l’unico film straniero, di produzione non anglofona, ad aver vinto per miglior film d’animazione ed è, infine, l’unico film d’animazione tradizionale a vincere l’Oscar di categoria, visto che gli altri vincitori, dal 2001 (anno in cui è stato istituito l’Oscar) a oggi, sono stato tutti film in CGI.
(L’immagine si riferisce al premio Oscar alla carriera assegnato a Hayao Miyazaki nel 2015).
Il gioco di parole nel titolo
Il titolo originale del
film è Sen to Chihiro no kamikakushi che
contiene un gioco di parole. L’inizio del titolo “sen to” (che
significa “mille e”), se letto tutto attaccato, “sento”, in
giapponese indica lo stabilimento balneare, location principale in
cui è ambientato il film.