Parasite: 10 ingenuità narrative nel capolavoro di Bong Joon-ho

Nonostante sia riconosciuto come uno dei migliori film del 2019, anche Parasite presenta alcune ingenuità narrative. Scoprite quali sono.

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Parasite è stato universalmente riconosciuto come il miglior film del 2019. Questa intricata black comedy diretta dal visionario regista Bong Joon-ho racconta sostanzialmente della lotta di classe, un tema che non riguarda soltanto la Corea del Sud (il paese originario di Joon-ho), ma che può tranquillamente assumere contorni e sfumature universali.

Nonostante gli innumerevoli pregi del film (candidato a sei premi Oscar), è innegabile che ci siano anche dei piccoli impercettibili difetti, come ad esempio della ingenuità narrative chiaramente visibili nella storia. Abbiamo provato a scovarle e le abbiamo raccolti di seguito, fornendo anche una possibile spiegazione:

1Dong-ik e Yeon-kyo non notano Ki-taek

Uno delle più grandi ingenuità che si possono riscontrare nel film è quando Ki-taek, Ki-woo e Ki-jeong si trovano sotto al tavolo del salotto e devono scappare inosservati dalla casa dei Park. In quello che si rivelerà essere uno dei più grandi momenti tensivi del film, improvvisamente Da-song fa segno ai genitori dal suo tipì per andare a confortarlo, dal momento che il piccolo non riesce a dormire. E proprio allora che Ki-taek – pronto alla fuga – si ferma nel bel mezzo della stanza, sperando di non essere vista dai padroni di casa.

I coniugi Park avrebbero potuto tranquillamente notare Ki-taek, vista anche la luce emanata dalla torcia di Da-song… ma ciò nel film non accade. Com’è possibile che due adulti non si siano accorti della presenza di un uomo disteso sul pavimento della loro abitazione? Una spiegazione plausibile potrebbe essere il tema al centro del film: la classe sociale più agiata che si rifiuta di osservare o prestare attenzione alla classe sociale inferiore, al punto da non accorgersi neanche della sua presenza.

Fonte: ScreenRant

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