Parasite: 10 ingenuità narrative nel capolavoro di Bong Joon-ho

Nonostante sia riconosciuto come uno dei migliori film del 2019, anche Parasite presenta alcune ingenuità narrative. Scoprite quali sono.

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Parasite è stato universalmente riconosciuto come il miglior film del 2019. Questa intricata black comedy diretta dal visionario regista Bong Joon-ho racconta sostanzialmente della lotta di classe, un tema che non riguarda soltanto la Corea del Sud (il paese originario di Joon-ho), ma che può tranquillamente assumere contorni e sfumature universali.

Nonostante gli innumerevoli pregi del film (candidato a sei premi Oscar), è innegabile che ci siano anche dei piccoli impercettibili difetti, come ad esempio della ingenuità narrative chiaramente visibili nella storia. Abbiamo provato a scovarle e le abbiamo raccolti di seguito, fornendo anche una possibile spiegazione:

7Ki-Taek prova ad inviare un messaggio in codice

parasite Lee Sun-kyun

Nel sanguinoso climax sul finale del film, dopo aver pugnalato Dong-ik e aver realizzato le conseguenze delle sue azioni, Ki-taek si ritira nel bunker segreto per nascondersi, esattamente come aveva fatto Geun-sae. Una volta che la villa viene acquistata da una famiglia tedesca, Ki-taek segue le orme di Geun-sae e prova a premere gli interruttori della luce per inviare un messaggio in codice attraverso l’alfabeto Morse Morse, nella speranza che Ki-woo possa accorgesse.

Prima dei tragici eventi durante la festa di compleanno, i Park (ad eccezione di Da-song) sembrano non curarsi dei repentini sbalzi elettrici, con Dong-ik che pensa possa trattarsi di un controllo da parte di qualche AI. Anche i nuovi residenti sembrano non accorgersi degli sbalzi elettrici: d’altronde, anche loro potrebbero essere ignari di ciò che accade nel bunker segreto, esattamente come lo erano i Park.