Parasite: 10 ingenuità narrative nel capolavoro di Bong Joon-ho

Nonostante sia riconosciuto come uno dei migliori film del 2019, anche Parasite presenta alcune ingenuità narrative. Scoprite quali sono.

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Parasite è stato universalmente riconosciuto come il miglior film del 2019. Questa intricata black comedy diretta dal visionario regista Bong Joon-ho racconta sostanzialmente della lotta di classe, un tema che non riguarda soltanto la Corea del Sud (il paese originario di Joon-ho), ma che può tranquillamente assumere contorni e sfumature universali.

Nonostante gli innumerevoli pregi del film (candidato a sei premi Oscar), è innegabile che ci siano anche dei piccoli impercettibili difetti, come ad esempio della ingenuità narrative chiaramente visibili nella storia. Abbiamo provato a scovarle e le abbiamo raccolti di seguito, fornendo anche una possibile spiegazione:

4I Parks e il processo ai danni dei Kim

L’ultima volta che vediamo i Park nel film è proprio durante la sanguinosa sequenza della festa di compleanno: settimane dopo essere stato colpito, Ki-woo si risveglia dal coma e viene condannato, insieme alla madre, a libertà vigilata per frode; Ki-jeong, invece, è morta dopo essere stata pugnalata da Geun-se.

È interessante notare come il film non mostri cosa sia successo ai restanti membri della famiglia Park dopo i terribili fatti accaduti nel giardino della loro abitazione: probabilmente, spinti dalla matriarca Yeong-gyo, la famiglia ha deciso di allontanarsi dal luogo del delitto e di non voler essere coinvolta nel processo riguardante Ki-woo e sua madre.