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Pinocchio di Guillermo del Toro: tutte le canzoni originali del film

Il regista ha affidato la composizione della musica ad Alexandre Desplat. Di seguito, le 10 canzoni della colonna sonora, fra cui una non originale

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Il Pinocchio di Guillermo del Toro è una pellicola in stop-motion piena di magia. La capacità del regista di rendere le storie così autentiche nonostante lo stampo fiabesco, deriva dalla sua abilità a raggiungere il vero cuore dei personaggi, riuscendo a mostrarne le sfaccettature più impercettibili. Nella sua rivisitazione della storia burattino di legno, Del Toro ha voluto far suo il racconto di Carlo Collodi, modificandolo secondo la sua interpretazione e la sua sensibilità, differenziandolo – senza mai stravolgerlo – dall’originale del 1883.

Nonostante il suo Pinocchio scavi molto più a fondo nel background dei personaggi, portando alla luce un’opera molto più realistica e struggente, rispetto ad altre trasposizioni della storia come quella Disney del 1940, il regista non ha comunque voluto rinunciare a quel tocco favolistico della storia disneyana, inserendo all’interno del film nove toccanti canzoni che accompagnano il burattino durante tutto il suo percorso di crescita. In realtà, la colonna sonora di Pinocchio ne elenca dieci, ma fra queste ce n’è una non originale.

La musica all’interno del lungometraggio in stop-motion è affidata ad Alexandre Desplat, uno dei più noti compositori cinematografici che, fra l’altro, ha già condiviso il tavolo da lavoro con il regista, vincendo l’Oscar alla migliore colonna sonora per La forma dell’acqua. Di seguito una guida alle canzoni di Pinocchio, ognuna delle quali affidata agli attori che prestano la voce ai personaggi.

My son

La prima canzone originale di Pinocchio si trova nelle sequenze d’apertura, quando lo spettatore incontra per la prima volta Geppetto insieme al figlio. “My son” è cantata da David Bradley e accompagna con dolcezza le scene le cui immagini presentano la quotidianità del falegname con Carlo, fra lavoro, diletto e chiesa.

My son” prepara all’incidente scatenante della pellicola deltoriana, caratterizzata da un patos estremo che viene accentuato al ricordo della canzone poco prima terminata.

Everything Is New to Me

Quella che segue dopo potrebbe essere considerata la canzone più innocente ma al tempo stesso divertente del film. Principalmente è la voce di Gregory Mann, ossia Pinocchio, a condurre le parole e la musica, con qualche intervento di David Bradley.

È “Everything is New to Me”, ed esprime a pieno la meraviglia del burattino verso ciò che lo circonda e gli è sconosciuto, desideroso di andare quanto prima in esplorazione. In questa scena Pinocchio è talmente euforico da distruggere tutta la casa di Geppetto, mentre intona il motivetto saltellando.

We Were a King Once

Con la canzone “We Were a King Once” si incontra uno dei villain principali di Pinocchio: Conte Volpe. Come lo stesso Del Toro afferma, per dare vita a questo personaggio serviva un attore che fosse in grado di modificare all’improvviso il tono della voce, per dargli il giusto tocco maligno e folle.

Il nome che subito balenò nella mente del regista fu quello di Christoph Waltz e, nella scena della canzone, intona parole in ricordo dei bei tempi andati, quando il suo circo era all’apice del successo e la sua condizione economica migliore. Non appena la musica termina, Conte Volpe incontra Pinocchio, che poi usa per poter tornare in carreggiata con la sua attività.

My Bubblegum

Quando Pinocchio incontra il Conte Volpe, quest’ultimo gli garantisce successo e fama, esattamente come avveniva nel Pinocchio disneyano con Mangiafuoco. Il burattino, dall’animo ancora puro e non consapevole dell’avidità del Conte, si lascia convincere ad esibirsi al suo spettacolo di marionette, firmando con lui lunghissime clausole contrattuali.

Dopo aver lasciato Sebastian il Grillo, Pinocchio è pronto a dare il meglio di sé davanti ad una folla di persone curiose. È qui che Pinocchio, con la voce di Gregory Mann, intona “My Bubblegum”, fra balli, piroette e applausi.

The Late Lamented

A seguito dell’esibizione di Pinocchio, Geppetto riesce a raggiungere il burattino all’entrata del circo per poterlo portare a casa. È qui che il falegname ha un diverbio con il Conte Volpe, terminato con la morte del burattino investito da un’auto.

Pinocchio si risveglia in una bara portata sulle spalle dai Conigli Neri. Questi stanno cantando “The Late Lamented”, e la voce è di Tim Blake Nelson.

Ciao Papà

Nel secondo atto, Pinocchio decide di andare in tournée con lo spettacolo del Conte Volpe, per poter pagare i debiti del padre e mandargli la sua percentuale di guadagno. Le immagini scorrono veloci mentre il burattino viaggia da una città all’altra in giro per la penisola. Ad accompagnare queste sequenze c’è la canzone “Ciao Papà” di Gregory Mann, la più struggente e malinconica di tutta la pellicola in stop-motion.

Pregna di tutto l’amore che Pinocchio nutre per Geppetto, “Ciao Papà” esprime il coraggio del burattino nel lasciare la sua casa, per poter permettere a suo padre un futuro migliore. La canzone è cantata anche davanti ad un pubblico entusiasta di vedere Pinocchio sul palco.

Marcia della Patria

Del Toro ha realizzato un’opera antifascista per eccellenza, in cui Pinocchio deve affrontare non solo un’Italia piegata da Benito Mussolini, ma anche una privazione della libertà individuale e di pensiero. Molti sono i personaggi che si muovono con l’obiettivo di compiacere il Duce, o come lo chiama Pinocchio il Dulce, e fra questi c’è il Conte Volpe.

Nella tournée, infatti, Pinocchio canta un’ode all’Italia, o meglio all’ideologia fascista. “Marcia della Patria” di Gregory Mann è la canzone che il burattino si ritrova ad eseguire con fierezza, seppur non sia a conoscenza di cosa realmente significhi.

Marcia del Duce Big Baby II

Il giorno tanto atteso è arrivato, Pinocchio è in Sicilia per esibirsi proprio di fronte a Benito Mussolini. Ma dopo aver assistito alla spiacevole aggressione del Conte Volpe verso Spazzatura, Pinocchio si ribella e decide di provocarlo stravolgendo il testo di “Marcia della Patria”.

Questa è una delle canzoni più emblematiche ed esilaranti, poiché in fondo rappresenta più che la vendetta del burattino, una vera e propria protesta al regime dittatoriale e fascista. La “Marcia del Duce Big Baby II”, nome con cui si intitola il motivo, è cantata proprio davanti a un Duce allibito.

Rataplan Delle Camicie Nere

Nel terzo atto, Pinocchio è preso dal Podestà e inserito insieme al figlio Lucignolo nel Progetto Militare Elitario per la Speciale Gioventù Patriottica, per prepararsi alla guerra. Mentre la macchina da presa mostra la struttura atta ad addestrare i futuri soldati fascisti, Daniele Derra intona “Rataplan Delle Camicie Nere”, canzone del periodo Mussolinano e inno alla guerra da parte dell’Italia. Questa è, fra le dieci, la canzone non originale della pellicola.

Bonus: l’addestramento dei giovani soldati fascisti è stato ripreso dalla vera organizzazione giovanile del Regno d’Italia, chiamata Operazione nazionale Balilla, in cui i bambini – che venivano divisi per sesso, categoria ed età – imparavano o a diventare ottimi soldati fascisti nel caso dei maschi, oppure grandi donne della società fascista nel caso delle femmine, grazie a corsi di cucito, pronto soccorso, ricamo ed economica domestica.

Better Tomorrows

La canzone “Better Tomorrows” è eseguita da Ewan McGregor nei panni di Sebastian il Grillo a conclusione del film Pinocchio. Non appena i titoli di coda scorrono, Sebastian illuminato da luci da palcoscenico la intona poeticamente.

L’intro della canzone inizia nel corso di Pinocchio un paio di volte, quando Sebastian tenta di ritagliarsi uno spazio tutto per sé, ma viene sempre bruscamente interrotto a causa degli spiacevoli eventi che lo coinvolgono.

Valeria Maiolino
Valeria Maiolino
Classe 1996. Laureata in Arti e Scienze dello Spettacolo alla Sapienza, con una tesi su Judy Garland e il cinema classico americano. Articolista su Edipress Srl, per Auto.it, InMoto.it, Corriere dello Sport e Tutto Sport. Approda su Cinefilos.it per continuare la sua carriera nel mondo del cinema e del giornalismo, dove attualmente ricopre il ruolo di redattrice. Nel 2021 pubblica il suo primo libro “Quello che mi lasci di te” e l’anno dopo esce il suo secondo romanzo con la Casa Editrice Another Coffee Stories, “Al di là del mare”.

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