I Bambini ci Guardano, il film diretto da Vittorio De Sica

I Bambini ci Guardano film

I Bambini ci Guardano è il film del 1943 diretto da Vittorio De Sica e con nel cast Emilio Cigoli, Luciano De Ambrosis, Isa Pola e Adriano Rimoldi.

 

Andrea e Nina sono una coppia sposata medio-borghese. Lei però vede clandestinamente Roberto, una vecchia fiamma che non vuole spegnersi. Il loro rapporto coniugale è così funestato da addii e ritorni, rancori e perdoni.

A farne le spese di questo matrimonio infelice il piccolo Pricò, 7 anni, il loro figlioletto che assiste con i suoi occhi innocenti, e spesso lacrimanti, ai peccati della madre. Finché tragedia non li separa. In questo film, Vittorio De Sica traspone il romanzo di C.G. Viola Pricò del 1924, incentrando tutta la storia proprio sul piccolo Pricò, che paga sulla propria pelle le colpe della madre e assorbe tutte le sofferenze e i tormenti del padre.

I Bambini ci GuardanoDiverse le scene toccanti, sebbene quella che tocca più di tutte le corde emotive sia proprio quella finale. De Sica ha spesso riservato spazi nei suoi lungometraggi ai bambini, ma questo film è completamente dedicato a loro (tanto quanto Sciuscià) e alle sciagure cui vanno incontro già in tenera età a causa degli egoismi degli adulti. Ancor più grave se a farli soffrire sono i loro stessi genitori. La pellicola è stata giudicata tra i precursori del neorealismo.

Tra gli attori protagonisti, è giusto dedicare qualche riga al piccolo Luciano De Ambrosis, che interpreta il triste e malinconico bimbo Pricò. Figlio di un operaio della Fiat di Torino, scelto dopo una lunghissima selezione fra centinaia di bimbi, Luciano esordisce all’età di sei anni in questo film. Considerato unanimemente, con Cesarino Barbetti, uno dei migliori attori-bambini del periodo bellico, come il suo giovanissimo collega percorre vie artistiche parallele costruendosi una discreta carriera in teatro, in televisione e soprattutto nel doppiaggio, senza accedere comunque mai alla notorietà divistica.

Dopo I Bambini ci Guardano  di De Sica, il piccolo attore partecipa ad alcuni film girati durante il periodo della Repubblica Sociale di Salò tra cui il dittico diretto da Giorgio Ferroni Senza famiglia dove è un intenso e angosciato Rémy. Dopo altri due film nel periodo postbellico con il “suo” scopritore De Sica, che non lo dirige ma gli è accanto come attore, Luciano De Ambrosis, già adolescente, preferisce ritirarsi dagli schermi cinematografici percorrendo la via più sicura e più gratificante del teatro. È accanto a Olga Villi, Ivo Garrani e Luca Ronconi nella prima, splendida edizione di Tè e simpatia di Robert Anderson nel ruolo di Ralph, il ragazzo sportivo che si diverte a tormentare il sensibile protagonista. L’anno successivo fa parte della formazione Carli-Villa recitando nella commedia di Noel Coward Week-end. Dopo il teatro, è il doppiaggio ad assorbirlo completamente ed ad assicurargli una continuità nel campo artistico.

Fra i tanti attori stranieri cui presta la voce, uno è Yorgo Voyagis, il Giuseppe di Gesù di Nazareth di Zeffirelli, poi attori americani come Burt Reynolds, Robert Mitchum, Tommy Lee Jones, il James Caan di Misery non deve morire, l’Andy Griffith della serie-tv Matlock e parecchi altri.

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