Notting Hill: recensione del film di Roger Michell

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Notting Hill è il film di enorme successo del 1999 diretto da Roger Michell e con protagonisti Hugh Grant, Julia Roberts, Rhys Ifans, Emma Chambers, Tim McInnerny, Gina McKee, Hugh Bonneville, James Dreyfus, Lorelei King, Julian Rhind-Tutt, John Shrapnel, Alec Baldwin, Richard McCabe, Mischa Barton, Emma Bernard, Dylan Moran, Emily Mortimer.

 

La trama di Notting Hill: William Thacker è il proprietario della Travel Book, una libreria che si trova nel caratteristico quartiere di Londra, Notting Hill. La sua tranquilla routine viene spiazzata dalla visita di una famosa attrice, Anna Scott, che un giorno entra nel negozio per acquistare un libro. Un gesto tanto normale che William razionalizzerà solo in seguito, quando la inviterà a casa dopo un secondo fortuito incontro.

Notting Hill, l’analisi

Chi pensa che Parigi sia l’unica città dell’amore, ormai si sbaglia. Siamo abituati a pensare a Londra definendola La City, la città dell’economia, fredda e piovosa come la gente che la abita. Ma dobbiamo ricrederci perché, come ogni città, nasconde angoli caratteristici e romantici. Basta saperli trovare. Ad aiutarci in questo c’è Hugh Grant (William Thacker), perfetto per il ruolo. Il suo personaggio entra subito in un’ottica quotidiana, a noi familiare, configurandosi come “uomo normale”. Un uomo dedito al suo lavoro, il cui andamento incerto non nasconde la sua timidezza. Fin quando la sua vita entra in un sogno come abbiamo fantasticato noi tante volte. L’incontro con un’attrice (Julia Roberts) non gli sembra neanche reale, per non parlare poi di quel bacio che lei le ruba dopo pochi minuti che si sono conosciuti.

Forse è per la sua sensibilità, forse è perché ha appena divorziato dalla moglie, ma è impossibile far pensare a William di aver elevato la sua vita da anonima a speciale. Prendiamo le sue parti e ci lasciamo cullare dal sogno, anche se le contraddizioni sono sin da subito evidenti. Il mondo dello spettacolo e quello dei “comuni mortali” rivelano le loro differenze: da un lato c’è la genuinità e la dura realtà che significano vita per William e il suo gruppo di eccentrici amici, dall’altro c’è la volontà di fuga da un mondo artificiale e cinico. Sai cosa accade ai mortali che si legano agli dei? La domanda che un amico fa al protagonista troverà risposta solo durante il film.

Lo sceneggiatore Richard Curtis si trova a suo agio con Hugh Grant con cui aveva lavorato per il famoso Quattro matrimoni e un funerale. La storia gli è venuta in mente da un’idea strampalata: si è chiesto come avrebbero reagito i suoi amici se avesse portato a casa un personaggio famoso. Da questo punto di partenza la continuazione è venuta da sé, con poche sbavature e imperfezioni. Forse la storia d’amore tra i due doveva essere approfondita, ma unita alla regia dà un risultato accettabile. Il regista di Persuasione, Roger Michell, è apparso il più adatto per rendere al meglio la verosimiglianza dei personaggi. Notting Hill è diventata una classica commedia romantica, una di quelle che si consigliano ogni San Valentino, da apprezzare proprio per la sua semplicità.

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