Brivido: recensione del film di Stephen King

Brivido recensione film Stephen King

Brivido è il film del 1986 diretto da Stephen King con protagonisti Emilio Estevez, Pat Hingle, Yeardley Smith.

 

La trama di Brivido

Quando la Terra si trova nella scia di una cometa, si verifica una  ribellione di massa da parte di qualsiasi meccanismo creato dall’uomo, dagli elettrodomestici da cucina  agli aerei (con la notabile eccezione delle auto); seguiamo così le vicende di un variegato gruppo di personaggi, che dopo essersi rifugiati in una stazione di servizio, partiranno alla ricerca di una via di fuga.

Re Mida dei cui successi letterari si da al cinema

E’ il 1986, e Stephen King è all’apice della notorietà, un Re Mida i cui successi letterari si replicano puntualmente quando portati sul grande schermo;  tuttavia anche i più grandi prima o poi prendono una cantonata, e per King questo momento arriva quando ha la malaugurata idea di accettare la proposta di mettersi egli stesso dietro la macchina da presa, per adattare, ampliandolo, il racconto Trucks (in italiano Camion, inserito nella raccolta A volte ritornano).

Il film partirebbe anche bene: la parte iniziale  ci mostra di volta in volta vari episodi della rivolta delle macchine contro gli umani, non senza trovate ironiche anche divertenti (in apertura c’è un cameo dello stesso King, nel ruolo del cliente di uno sportello bancomat che viene riempito di insulti dalla macchina) ; tuttavia, quando si passa ai personaggi in carne ed ossa, King mostra di non saper bene dove portare il film, che diventa una scialba variazione sul tema del gruppo di persone che cercano di sopravvivere alla minaccia incombente. La storia mostra poi una serie di incongruenze, a partire dal dubbio irrisolto: “perché i camion si e le auto no?”, mentre  una postilla finale ribalta completamente le premesse del film, aggiungendo confusione più che spiegare.

Scarso il contributo offerto dal cast: Emilio Estevez, dopo i discreti corali Breakfast Club e I fuochi di Sant’Elmo, si trova a dover reggere quasi da solo un’opera mediocre, non avendone il carisma; il ruolo del tipico cattivo ‘kinghiano’ disposto a tutto pur di trarre benefici anche dalle situazioni più disperate è affidato allo storico caratterista Pat Hingle, la cui esperienza non basta però a salvare il film; degna di nota la presenza di Yeardley Smith, in seguito divenuta la voce originale di Lisa Simpson.

Il disastro è completato da una serie di incidenti che finisce per gettare una luce sinistra sul progetto, culminata con quello occorso al direttore della fotografia, l’italiano Armando Nannuzzi, che ci rimise un occhio; da dimenticare anche l’aspetto commerciale, con gli incassi rimasti ben al di sotto dei costi. Unica vera nota positiva del film, l’eccellente colonna sonora firmata AC/DC.

Visto oggi Brivido (inspiegabile traduzione italiana, dell’originale  Maximum Overdrive), come all’epoca,  strappa  risate più che a impaurire, un fantasma pronto ad animare le sue notti insonni di Stephen King, indicato solo ai fan dello scrittore.

- Pubblicità -