Riti magie nere e segrete orge nel trecento è il film cult del 1973 diretto da Renato Polselli e vede protagonisti nel cast gli attori Rita Calderoli, Mickey Hargiay, Consolata Maschera.
Riti magie nere e segrete orge nel trecento, la trama
A dispetto del titolo, il film non si svolge nel trecento ma nel contesto contemporaneo; nei sotterranei di un castello si compiono numerosi omicidi sacrificali e riti segreti atti a risvegliare la strega Isabella, morta sul rogo secoli prima.
Riti magie nere e segrete orge nel trecento, l’analisi
Polselli, regista prolifero dedito al genere erotico, si prodiga questa volta verso il l’horror, non esente ovviamente da contaminazioni del genere a lui caro; l’elemento “osé” è ora marginale e ora protagonista, in sequenze sminuite da una vena comica-probabilmente attuata per aggirare la censura-e di debole impatto visivo.
Riti magie nere e segrete orge nel trecento, girato nella duecentesca cittadina de L’Aquila, vive delle suggestioni suggerite dalle ambientazioni medievali, che si confanno al classico intreccio che muove il film: streghe e magie tornano dunque a vivere-e morire- all’interno delle mura del castello abruzzese.
Riti magie nere e segrete
orge nel trecento oscilla tra horror ed erotismo: la
chiave del tutto risiede nel “piacere pazzo che uccide”, frase
emblematica(anche se pronunciata in un contesto recitativo
piuttosto scandente), che giustifica la presenza dei due generi di
cui sopra, i quali vanno a compenetrarsi in maniera piuttosto
equilibrata e talvolta seducente.
Nella trama classica, la mancanza del regista, sta nel momento in
cui egli ricade nei cliché del genere: uomini con ridicoli mantelli
e fulmini a ciel sereno imperano all’interno del film, creando
talvolta momenti che sfiorano il ridicolo; a proposito di ciò non
bisogna dimenticare che la tradizionale trama del La maschera del
demonio, non aveva impedito a Mario Bava di costruire un film
assolutamente innovativo, sia nell’eleganza formale sia nelle
tematiche.
Nonostante tutto all’interno del film non mancano sequenze seducenti, come il rogo delle donne da parte degli abitanti del paese, che contribuisce a creare un continuum tra passato e presente; bisogna inoltre riconoscere il fascino del montaggio(merito dello stesso regista), che alterna immagini sacre e profane attuando contrasti visivi suggestivi, sminuiti però dalla ridondanza con cui viene ripetuto ed ostentato e dai colori pop che spesso stonano inesorabilmente con l’ambientazione. Un prodotto tuttavia personale, sicuramente apprezzato dai fautori del genere.
Riti magie nere e segrete orge nel trecento, curiosità
Curiosità: il film è stato realizzato nel 1971, inizialmente con il titolo La reincarnazione; distribuito nelle sale soltanto due anni dopo, pensato per inserirsi nel genere decamerotico che in quegli anni imperava; Polselli si firma con lo pseudonimo Ralph Brown; Riti magie nere e segrete orge nel trecento è conosciuto anche come The Ghastly Orgies of Count Dracul; La reincarnazion; Black Magic Rite:Reincarnations; The Reincarnation of Isabel.