Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio è il film del 2005 diretto da Andrew Adamson e con protagonisti nel cast James Mc Avoy, Tilda Swinton, Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley, Anna Popplewell, Jim Broadbent, Liam Neeson e Omar Sharif (voce di Aslan in inglese e in italiano).
Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio, la trama
Gran Bretagna 1940: i quattro fratelli Peter, Edmund, Susan e Lucy devono lasciare Londra, come tanti altri bambini, e andare a vivere come sfollati nella casa di campagna di un eccentrico professore. Un giorno Lucy scopre in una stanza un vecchio armadio, e nascondendoci dentro si trova catapultata nel mondo di Narnia, terra oppressa da una crudele regina, in cui vengono catapultati anche sua sorella e i suoi fratelli. Con l’aiuto del saggio leone Aslan e delle creature presenti a Narnia, tra animali parlanti, centauri e fauni, riusciranno a sconfiggere la regina e a diventare loro stessi re e regine, governando per anni e anni con saggezza… finché non troveranno un giorno la strada dell’armadio, ritrovandosi bambini.
Le cronache di Narnia: Il leone, la strega e l’armadio, il film
La saga di Narnia, scritta da CS Lewis, amico personale di Tolkien e professore ad Oxford, è considerata un classico della letteratura britannica per bambini e ragazzi, anche se forse può sembrare oggi un po’ datata a causa della forte presenza del messaggio religioso come sottinteso alla vicenda, vista come metafora della Redenzione prima che come avventura fantasy in un universo da fiaba parallelo.
Andrew Adamson adatta il primo romanzo di Narnia, cercando di rendere la vicenda più snella dalle implicazioni religiose, concedendo spazio alla spettacolarità degli effetti speciali che non soverchiano però la trama, costruendo un’avventura che non raggiunge i livelli di successo di Harry Potter e de Il signore degli anelli , ma che rappresenta comunque una buona alternativa, anche se forse più datata, con la partenza di tutto in un’epoca storica in cui si riconoscono i nonni dei giovani spettatori che dovrebbero essere il target del film.
Con una partenza reale in una sequenza particolarmente riuscita a poco fantasy di un bombardamento che rievoca la sanguinosa Battaglia d’Inghilterra, il mondo di Narnia che irrompe da un armadio presenta in pieno un delizioso sense of wonder di fiaba, secondo la migliore tradizione favolistica anglosassone che fa entrare la fantasia dalle cose di tutti i giorni.
Le cronache di Narnia primo capitolo al cinema comunque funziona, con una sequenza tra le più angoscianti tra quelle viste nel cinema di genere negli anni, quella della morte sacrificale di Aslan (emblema, secondo l’autore, di Gesù Cristo) e con un paio di battaglie debitrici a Il signore degli anelli, senza contare il tema tipicamente da fiaba del tempo che scorre in modo diverso qui sulla Terra e là a Narnia, dove si può crescere e essere adulti per poi scoprire che sono passate poche decine di minuti.
Un film fantasy non solo per ragazzi, ma anche per chi è stato ragazzo qualche anno fa, e che ha letto i romanzi di CS Lewis: il risultato complessivo non è niente male, un blockbuster che però è debitore alla letteratura e ad una visione più intellettuale del genere fantasy.