Arrow 6×02 – Dopo aver dato una bella passata di spugna-come il socio in affari The Flash – agli stravolgenti dell’ultimo finale di stagione, le avventure dell’eroe incappucciato sono riprese senza grandi cambiamenti…più o meno.
Trovato l’escamotage per perpetuare i flashback, ormai marchio di fabbrica della serie, in Arrow 6×02 si decide subito di accantonarli provvisoriamente per concentrarsi esclusivamente sul presente.
D’altronde dopo l’inaspettato finale del precedente episodio, sarebbe stato azzardato fare altrimenti: l’identità del Sindaco Oliver Queen (Stephen Amell) come Green Arrow è di nuovo balzata alle cronache, e l’unico obiettivo è smentire.
Arrow 6×02
Arrow 6×02 è
parzialmente un pretesto per permettere agli spettatori di
approfondire i nuovi rapporti formatisi all’interno dello show. Il
protagonista è impegnato a costruire un rapporto con il figlio
(dandogli tra l’altro consigli paterni alquanto discutibili),
John è alle prese con i suoi problemi fisici ed è
restìo a parlarne con Dinah (Juliana
Harkavy), e Felicity
(Emily
Bett Rickards) e Curtis tra una
nerdata e un’altra si ritrovano a parlare di lavoro.
I pochi sussulti, una vecchia conoscenza gettata nella mischia per fare numero e addirittura l’indagine dell’FBI sul nostro protagonista (che troppi patemi non provoca), non riescono a dare molta sostanza a questo secondo episodio che ha come unico merito quello di non annoiare; questa volta i dialoghi sono meno banali del solito e l’insolito rapporto Oliver-figlio riescono perlomeno ad incuriosire ed intrattenere parzialmente gli spettatori.
Non è la prima volta che Green Arrow si trova alle prese col dover difendere la propria identità (successe addirittura nei primi episodi della prima stagione), motivo per cui i più sapranno già quale rilevanza possa ormai avere un evento simile nella serie: tanto rumore per nulla.
Tutto ciò fa di Arrow 6×02 un dimenticabile episodio canonico, che scorre via serenamente in sordina con la speranza che la prossima volta sia quella buona per iniziare a fare sul serio. E’ vero, è solo il secondo episodio, ma non è una buona scusa.