Christian: recensione della serie Sky Original con Edoardo Pesce

Christian recensione serie tv

Si chiama Christian, ha le stimmate e un potere che non capisce, forse non accetta, sicuramente teme. È il protagonista della nuova serie Sky Original, in onda su Sky Atlantic dal 28 gennaio e disponibile on demand su Sky e NOW. Nata da un’idea di  , la serie è diretta dallo stesso Cinardi con Stefano Lodovichi e vede splendere con bagliori di neon un inedito Edoardo Pesce, alla sua prima prova seriale e da protagonista assoluto. 

 

La storia di Christian

La storia è proprio quella di Christian, picchiatore del boss di quartiere, che d’improvviso si ritrova con un dono che non capisce e che non è certo di volere. Lui che le mani le ha sempre usate solo per rompere le ossa agli altri, ora le ha ferite e insanguinate, gli spuntano le stimmate e comincia a fare miracoli. Non passa molto tempo che sulle sue tracce si mette Matteo (Claudio Santamaria), un postulatole che sta affrontando una crisi mistica e che vuole a tutti i costi smascherare finti miracoli e impostori.

Christian è un prodotto che, al pari di Anna, si pone in quella esigua eppure molto valida schiera di prodotti Sky Original che si prestano felicemente all’esportazione, per il linguaggio cinematografico che propongono, la confezione tecnica di alta qualità, ma anche e soprattutto per l’originalità. La serie di Cinardi mescola con grande intelligenza crime, commedia, mistery, condendo il tutto con un spolverata di supereroismo, rarissimi nel nostro panorama, ma che guarda ammiccante l’estero e si presta bene a raccontare questa storia di fede, perdizione, scelta.

ChristianNon solo i temi, ma anche l’ambientazione fa di Christian una serie che alla base ha un’idea. A differenza di molti altri prodotti (non solo italiani, ma di tutto il mondo) fa lo sforzo di inventare un non luogo che in qualche modo ne racchiude molti ma che diventa teatro perfetto per una storia a cui bisogna affidarsi, come succede con la fede. Città-Palazzo è il posto in cui si svolge la vicenda, una periferia romana (lo immaginiamo dagli accenti dei suoi abitanti) che però si trova a pochi passi dal Vaticano, ma che allo stesso tempo come urbanistica e come ambiente ricorda le Vele di Scampia, un posto che diventa un luogo dell’esistenza e della resistenza, così come resistono Rachele e Italia, amica, sorta di sorella minore, e madre di Christian. 

Un viaggio mistico e umano

Se da una parte Christian è tutto incentrato sul viaggio del suo protagonista, un percorso “mistico” spaventoso che lo lascia incerto e confuso, dall’altra si popola di un’umanità variegata, autentica, sfaccettata, che arricchisce il racconto e gli fa prendere strade impensate. È anche questa la forza della serie, l’imprevedibilità, la capacità di muoversi con agilità trai generi, sorprendendo di continuo lo spettatore, e rivelandosi un racconto dall’idea forte e dalla struttura solida. 

A questi elementi narrativi preponderanti, fanno da contorno una serie di elementi tecnici di grande spessore, dalla regia che tende ad inquadrare dall’alto, come un occhio vigile e attento, le situazioni, alla fotografia, sempre cupa ma sempre tagliata da punti di luce, come volesse anch’essa indicare la strada giusta, fino alla scenografia, che, come detto, diventa un vero e proprio personaggio caratterizzante.

Edoardo Pesce ha la possibilità di brillare in tutto il suo splendore di interprete solido e delicato, regalandoci un personaggio dall’umanità sconfinata, nei suoi difetti, nei suoi timori e paure, ma soprattutto nel suo cuore grande, che solo un supereroe sa avere.

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Chiara Guida
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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
christian-sky-original-edoardo-pesceEdoardo Pesce ha la possibilità di brillare in tutto il suo splendore di interprete solido e delicato, regalandoci un personaggio dall’umanità sconfinata, nei suoi difetti, nei suoi timori e paure, ma soprattutto nel suo cuore grande, che solo un supereroe sa avere.