John Carpenter’s Suburban Screams: recensione della serie Peacock

-

Alla notizia del ritorno del grande John Carpenter dietro la macchina da presa con la serie John Carpenter’s Suburban Screams il cuore ha saltato un battito. Anzi, piú di uno. A tredici anni dal suo ultimo film The Ward e a venticinque dall’ultimo vero capolavoro Vampires, il grande autore è tornato a cimentarsi col brivido in una serie che ripropone in maniera quasi calligrafica la formula portata al successo da Unsolved Mysteries, show che vedeva conduttore elegante Robert Stack (e Dennis Farina nella versione successiva).

 

John Carpenter’s Suburban Screams, di cosa si tratta?

L’idea consolidata consiste nel mescolare il racconto di storie del mistero realmente accadute e farle raccontare dai protagonisti ancora in vita, drammatizzando invece attraverso ricostruzioni di fiction gli eventi del passato. Un modo di fare spettacolo che ha decretato la fortuna di tantissimi programmi televisivi, tanto da spingere la piattaforma di streaming Peacock a tentare di riproporlo sfruttando appunto il nome del leggendario regista di horror.

- Pubblicità -
 
 

John Carpenter’s Suburban Screams possedeva certamente le carte in regola per calzare a pennello alla poetica dell’autore: ambientazioni di provincia, personaggi alle prese con eventi piû o meno inspiegabili se non esplicitamente soprannaturali, la possibilità di creare tensione sfruttando il genere nei momenti di ricostruzione drammatizzata. Il risultato però è quanto meno alterno.

Un risultato altalenante

Il primo episodio dedicato al mistero di una ragazza scomparsa e a un fantasma che perseguita un giovane troppo curioso rivela purtroppo la poca consistenza del progetto, sia a livello di narrazione che di produzione, in particolar modo. Carpenter adopera tutti i vecchi trucchi del mestiere per tentare di spaventare lo spettatore, ma ha a disposizione pochissimo altro.

Per fortuna la seconda puntata si dimostra maggiormente nelle corde di Carpenter, che ripropone al pubblico  la storia di un serial killer che, una volta scappato di prigione, torna a terrorizzare una piccola cittadina di provincia. Insomma, un qualcosa di molto vicino ad Halloween, che viene sfruttato dal cineasta per mettere in scena i momenti più densi e violenti della vicenda con un gusto del gore e dello slasher ancora capaci di lasciar intravedere il suo talento innato. Un netto passo avanti rispetto alla prima puntata che però non si conferma nelle successive, anch’esse mancanti di quella forza narrativa necessaria per fare da collante alle interviste da docuserie e ricostruzioni confezionate.

Suburban Screams procede storia dopo storia in maniera fin troppo piatta, addirittura prevedibile, garantendo qualche discreto momento di effettacci e succo di pomodoro in mezzo a uno spettacolo già ampiamente visto e digerito. L’idea di costruire uno show dal gusto retrò sfruttando un grande nome del passato si rivela decisamente troppo esile.

Tempo fa aveva dichiarato che dirigere non gli interessava piú preferiva continuare a incassare gli assegni provenienti dalle royalty e starsene a casa a guardare i suoi amati Los Angeles Lakers in TV. Accettando di realizzare Suburban Screams, John Carpenter ha probabilmente voluto sgranchirsi le gambe, e a noi non può che far piacere vederlo tornare a lavoro. Se questo progetto gli restituirà definitivamente la voglia di tornare a dirigere, saremo i primi ad essere felici. In modo da poter magari mettere da parte Suburban Screams come una parentesi necessaria per rimettersi in gioco su progetti maggiormente consoni allo status di uno dei grandi cineasti della storia del cinema contemporaneo.

Sommario

Accettando di realizzare Suburban Screams, John Carpenter ha probabilmente voluto sgranchirsi le gambe, e a noi non può che far piacere vederlo tornare a lavoro.
Adriano Ercolani
Adriano Ercolani
Nasce a Roma nel 1973. Laureato in Storia e Critica del Cinema alla "Sapienza", inizia a muovere i primi passi a livello professionale a ventidue anni, lavorando al tempo stesso anche nel settore della produzione audiovisiva. Approda a Coming Soon Television nel 2006, esperienza lavorativa che gli permette di sviluppare molteplici competenze anche nell'ambito del giornalismo televisivo. Nel 2011 si trasferisce a New York, iniziando la sua carriera di corrispondente di cinema dagli Stati Uniti per Comingsoon.it e Cinefilos.it - È membro dei Critics Choice Awards.

ALTRE STORIE

Accettando di realizzare Suburban Screams, John Carpenter ha probabilmente voluto sgranchirsi le gambe, e a noi non può che far piacere vederlo tornare a lavoro.John Carpenter’s Suburban Screams: recensione della serie Peacock