Manifestando il suo debito, ma anche la sua spiccata differenza rispetto a prodotti come Skam, Prisma arriva su Prime Video con il suo secondo ciclo, a partire dal 6 giugno (qui il trailer). La seconda stagione parte immediatamente con un passo diverso, rispetto agli episodi precedenti, dal momento che i toni, decisamente più cupi, si adeguano alle vicissitudini dei protagonisti, che nelle puntate precedenti hanno subito, in maniera diversa e ognuno a suo modo, un trauma.
Prisma Seconda Stagione, dove eravamo rimasti?
Mentre Carola si trova a fare i conti con la terribile circostanza in cui un video in cui si vede che fa sesso con Daniele è stato messo on line, il ragazzo dal canto suo deve affrontare la stessa situazione, forse mitigata dal fatto che essendo un ragazzo, in una società innegabilmente patriarcale, per lui è più semplice gestire questo tipo di circostanze. In più, Daniele dovrà metabolizzare la scoperta che la ragazza di cui era innamorato, è in realtà Andrea, che in chat si fingeva una lei, mentre nella vita, accompagnato da Nina, esplorava la sua identità di genere. Riuscirà Daniele a non fare muro e ad aprirsi a una realtà che non comprende? E Riuscirà Andrea a trovare il coraggio di confrontarsi con il mondo e con suo fratello? Marco, dal canto suo, scottato dalla delusione con Carola e confuso da quello che sta accadendo al suo gemello, sembra incapace di mettere in discussione le sue certezze, e questo atteggiamento lo porterà in territori inesplorati per il suo personaggio.
Lontani dai colori dell’arcobaleno, nel nero
Il lavoro che Ludovico Bessegato e la sua squadra hanno fatto in questa seconda stagione, almeno stando ai primi tre episodi, è leggermente diverso rispetto a quanto già realizzato. La serie subisce una normalizzazione della narrazione, nelle atmosfere e nella forma, per affrontare in maniera più asciutta e precisa situazioni complesse, alla luce dei disastri accaduti in chiusura del primo ciclo. E l’impressione è quella che questa apertura di seconda stagione debba raccogliere i cocci di quanto accaduto in precedenza e tentare di rimetterli insieme nel migliore dei modi, passando attraverso cliché, passaggi di scrittura raffinati, trasformazioni, aperture, qualche luogo comune e soprattutto il dubbio, grande protagonista dell’inizio della seconda stagione di Prisma, seminato nel cuore di ognuno dei personaggi, i quali con le loro forze tentano di far fronte alle necessità.
Quello che in Prisma Seconda Stagione è evidente è che Bessegato sceglie di percorrere strade poco battute, senza la paura di far deviare i suoi protagonisti, senza santificarli o martirizzarli, ma rappresentandoli, seppure edulcorati, imperfetti e fallaci. E questo li rende un pochino più veri, più vicini, sicuramente capaci di fare il salto da personaggio a persona, divenendo reali.
Il giovane cast si conferma all’altezza del ruolo
Il merito è certamente dei protagonisti, Lorenzo Zurzolo, che brilla per fama e talento, le giovani Caterina Forza e Chiara Bordi, ma soprattutto Mattia Carrano, che torna nel doppio ruolo di Andrea/Marco. I due gemelli sembrano scambiarsi di posto, in questo inizio stagione: tanto diventa riservato e riflessivo Andrea, quanto Marco prova a trasformarsi in un animale sociale. E nessuna delle due trasformazioni appare forzata, in quanto per entrambi si tratta di reazioni commisurate al loro vissuto.
Con un valore produttivo sempre alto e una storia solida e avvincente soprattutto perché realistica e concreta, Prisma Seconda Stagione si prepara a rispondere a tante domande, rivelandosi “il secondo tempo” di una prima stagione con un finale aperto e la promessa di tanti cambiamenti.