Shrinking, recensione della serie con Jason Segel e Harrison Ford

Shrinking recensione

Dopo il successo di The Shrink Next Door con Will Ferrell e Paul Rudd, Apple TV+ propone Shrinking, una nuova serie dramedy, creata da Brett Goldstein, Bill Lawrence e lo stesso Jason Segel che la interpreta, che vede protagonisti un gruppo di psicoterapeuti, ognuno di essi alle prese con i propri problemi personali.

 

Shrinking, la trama

Al centro della storia di Shrinking si trova Jimmy (Jason Segel), il quale dopo aver perso la moglie in un tragico incidente non riesce a rimettere in piedi la propria vita. A farne le spese è principalmente sua figlia adolescente. Sua collega è Gaby (Jessica Williams), donna che riesce a vedere il lato positivo di ogni cosa, anche del divorzio che sta affrontando. A capo dello studio si trova invece il veterano Phil (Harrison Ford), affetto dalle prime fasi del Morbo di Parkinson. Insieme questi tre terapeuti devono affrontare non soltanto i pazienti che si presentano loro ma anche una serie di piccole, grandi catastrofi di tutti i giorni.

Fin dal pilot di Shrinking si può facilmente comprendere come ogni elemento dello show sia stato curato con discreta precisione, dall’ambientazione alla delineazione psicologica dei personaggi. Tutti i tasselli del puzzle sono stati incastrati con cura, a formare un ritratto che non possiede sbavature o imprecisioni. Il che però non significa necessariamente essere in grado di catturare l’attenzione del pubblico o rimanere impresso nella memoria.

Mancanza di originalità

Poiché per quanto non si riescano a trovare evidenti difetti nelle varie puntate di Shrinking, ugualmente si fatica a scovarne un minimo di originalità. Ogni elemento dello show realizzato per Apple TV+ possiede un vago sapore derivativo, il quale sembra essere stato già provato  – e probabilmente gustato con maggiore efficacia – da qualche altra parte. Certo, quando poi hai nel cast attori consumati alla commedia come Jason Segel (How I Met Your Mother) o Christa Miller (Scrubs), a cui aggiungere una leggenda vivente come Harrison Ford, è quasi scontato che non ci si annoi.

Harrison Ford, un’icona inossidabile

In particolare proprio l’attore che non vediamo l’ora di rivedere nel ruolo di Indiana Jones “gioca” con discreta intelligenza con il suo essere un’icona apparentemente inossidabile. E così gli episodi di Shrinking scorrono via leggeri e spigliati, lasciando comunque la sensazione costante che avrebbero potuto regalare allo spettatore qualche brivido emotivo in più, un momento di malinconia o addirittura di melodramma capace di produrre quella lacrimuccia che in fondo ci aspettiamo in produzioni di questo tipo. Tutto sommato il personaggio che convince maggiormente è quello di Gaby, anche perché Jessica Williams rappresenta l’elemento di novità e freschezza rispetto al resto del cast.

Creata da Brett Goldstein, Bill Lawrence e lo stesso Jason Segel, Shrinking è una serie dramedy che a conti fatti non aggiunge o toglie nulla al proprio genere di appartenenza. e questo è probabilmente il suo maggior difetto. Un prodotto che avesse rischiato qualcosa in più uscendo fuori dai binari del consueto, magari rischiando anche qualche strafalcione nel tono o nella linea narrativa, avrebbe probabilmente suscitato una maggiore curiosità rispetto uno show che invece scivola via pacato, fin troppo, tanto da non incidere mai veramente. Rimane l’efficacia di qualche duetto, il divertimento assicurato da alcune situazioni più propriamente di genere, elementi che di certo non bastano a fare di Shrinking uno show degno di essere ricordato a lungo…

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