Sono Lillo: la recensione della serie Amazon con Lillo Petrolo

Chi si nasconde dietro il costume di Posaman? La serie con protagonista Lillo Petrolo porta alla scoperta dell'uomo dietro la maschera attraverso 8 episodi disponibili dal 5 gennaio su Prime Video.

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Da quando nel 2021 ha partecipato allo show comico LOL – Chi ride è fuori, disponibile su Prime Video, Lillo Petrolo (anche noto semplicemente come Lillo) ha conosciuto una nuova straordinaria popolarità, divenendo uno dei principali comici italiani del momento. Chiamato a partecipare a programmi televisivi, film, spot e chi più ne ha più ne metta, Lillo è riuscito ad affermarsi anche tra le generazioni più giovani, quelle di TikTok e della fruizione di contenuti in streaming. In particolare, il suo personaggio-supereroe Posaman e la battuta “So’ Lillo“, entrambi riproposti anche in LOL, sono divenuti dei tormentoni inaspettati. A partire da questo enorme successo, con tutto ciò che di positivo e negativo si porta dietro, nasce l’idea per la serie Sono Lillo.

 

Ideata da Lillo Petrolo, Matteo Menduni e Tommaso Renzoni, i quali hanno poi curato anche il soggetto e la sceneggiatura, e diretta da Eros Puglielli (Nevermind, Gli idoli delle donne), la serie si configura dunque come uno sguardo ravvicinato alla vita di Lillo, andando alla ricerca dell’uomo dietro la maschera. Il Lillo protagonista di questa serie, infatti, vive un profondo conflitto interiore e sente di non voler più interpretare Posaman, un personaggio nel quale gli sembra di star perdendo sé stesso e la propria vita privata. Da qui parte dunque la ricerca di nuove opportunità per ritrovare quell’equilibrio che l’accresciuta popolarità sembra aver messo in seria crisi.

Lillo contro Posaman

Chi è Posaman? Un simpaticissimo supereroe il cui potere è dar vita ad irresistibili pose da copertina, certo, ma chi è davvero Posaman? Ce lo spiega bene la sequenza d’apertura di Sono Lillo. Nel cuore della notte Lillo viene chiamato ad indossare il costume di Posaman per prendere poi parte alla festa di compleanno del figlio di un boss della camorra. Qui Lillo non deve fare altro che esibirsi in una sequenza di pose che suscitano l’ilarità e il plauso generale. È quello il suo ruolo. Posaman, dunque, è diventato un fenomeno alla mercé di tutti, prenotabile anche per feste ed eventi di dubbio gusto, sballottato qua e là senza un reale criterio.

Personaggi come questo, si sa, possono essere la fortuna e/o la rovina della persona che li interpreta. Lillo e i suoi co-autori giocano proprio su tale dinamica, forzandola e costruendo un vero e proprio scontro tra Lillo e Posaman, con il primo desideroso di liberarsi di quest’ultimo, il quale non manca di sbeffeggiare i vani tentativi dell’attore. Attorno a questo gioco sul doppio (Lillo e Posaman sono spesso e volentieri presenti insieme in scena), si muove tutto quel magico circo che è il mondo dello spettacolo, composto da agenti senza scrupoli e comici falliti sempre pronti a dispensare consigli non richiesti.

A partire dallo scontro di Lillo con questo contesto e il suo personaggio, la serie può essere vista come la volontà da parte di Petrolo di raccontare di più di quel sé stesso troppe volte offuscato dalla maschera. Per quanto utilizzi riferimenti espliciti alla personalità dell’attore e alla sua quotidianità, Sono Lillo non scade però mai nel mockumentary, muovendosi dunque su un tutt’altro che semplice equilibrio tra la realtà della vita di Petrolo e la sua reinvenzione in fiction. Una sorta di estremizzazione, dunque, di quello che potrebbe succedere se Posaman prendesse per sempre il sopravvento. Da questo punto di vista, il progetto risulta dunque più complesso rispetto ad un titolo simile come Vita da Carlo, di Carlo Verdone, e regala momenti di grande intrattenimento.

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Sono Lillo e il ruolo della comicità

Intrattenimento, certo, perché Lillo Petrolo è realmente uno dei più talentuosi comici oggi in attività in Italia e non lo si scopre certo solo ora. Con questa serie egli ce lo ricorda una volta di più, sfoggiando tempi comici invidiabili e proponendo gag genuinamente divertenti. Accanto a sé chiama poi alcuni altri grandi nomi della comicità italiana, da Pietro Sermonti Paolo Calabresi, da Marco Marzocca fino a guest star di puntata come Valerio LundiniEmanuela FanelliMaccio CapatondaCorradoCaterina Guzzanti. Una squadra a dir poco fenomenale, che permette a Sono Lillo di affermarsi come una serie spassosa, che regala numerose risate accanto alle più profonde riflessioni sull’identità e il ruolo del comico oggi in Italia.

Bisogna specificare che questa recensione si basa solamente sui primi tre episodi, gli unici resi disponibili per la visione in anteprima, e che dunque ne restano fuori altri cinque. Cinque episodi nei quali molto può ancora accedere e molte cose devono ancora essere svelate, tra cui una sottotrama che coinvolge Cristiano Caccamo, che interpreta il fratello minore di Lillo, e un mistero riguardante l’azienda vinicola di famiglia. Con la consapevolezza che dunque un giudizio complessivo potrà essere dato solo una volta conclusa la visione di tutti gli episodi, Sono Lillo sembra avere tuttavia gli elementi giusti per potersi rivelare come una piccola sorpresa nell’offerta italiana di Prime Video. Una serie divertente, ben diretta e con ambizioni narrative e tematiche non comuni a questa tipologia di prodotti.

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Gianmaria Cataldo
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Gianmaria Cataldo
Laureato in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è un giornalista pubblicista iscritto all'albo dal 2018. Da quello stesso anno è critico cinematografico per Cinefilos.it, frequentando i principali festival cinematografici nazionali e internazionali. Parallelamente al lavoro per il giornale, scrive saggi critici e approfondimenti sul cinema.
sono-lillo-recensione-lillo-petroloSono Lillo offre un ritratto satirico e allo stesso tempo riflessivo sul ruolo della comicità e dell'attore comico oggi in Italia. Lillo Petrolo utilizza inoltre sé stesso e i propri alter ego per dar vita ad un racconto attraverso cui ragionare sul peso della celebrità e sul desiderio di separare la maschera dall'uomo. Tematiche importanti, per una serie che non si dimentica di essere anche divertente in modo genuino.