Suburra 3: la recensione della serie con Alessandro Borghi

I sei nuovi e conclusivi episodi della serie tv originale Netflix sono disponibili sulla piattaforma dal 30 ottobre.

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Disponibile dal 30 ottobre su Netflix, la prima serie originale italiana della piattaforma, quella Suburra – la serie, che si era proposta come prequel del film di Stefano Sollima, e che oggi arriva a concludere il suo arco, con almeno un paio di criticità che vi racconteremo di seguito.

 

Nel 2017, Suburra – la serie era stata annunciata come un progetto in tre stagione che avrebbe dovuto raccontare la trinità profana formata da Chiesa, Stato, Crimine, e che ora giunge alla fine. Se la prima stagione ruotava attorno al Vaticano e all’acquisizione dei terreni di Ostia per la costruzione di un porto e la seconda stagione era incentrata sulla competizione per il potere politico sulla città con l’elezione di un nuovo sindaco, l’epilogo avrà come unico palcoscenico le strade di Roma, dove prenderanno vita nuove e inaspettate alleanze in una battaglia ricca di colpi di scena per determinare chi alla fine siederà sul trono di Roma. Sulla trama non c’è altro da dire, dal momento che andrà scoperta durante i sei episodi che aspettano gli appassionati in piattaforma.

La trama e il cast di Suburra 3

Diciamo in più che in questo terzo ciclo di episodi tornano i protagonisti che il pubblico ha imparato ad amare: Aureliano (Alessandro Borghi), Spadino (Giacomo Ferrara), Amedeo Cinaglia (Filippo Nigro), Samurai (Francesco Acquaroli), Manfredi Anacleti (Adamo Dionisi), Sara Monaschi (Claudia Gerini), Angelica (Carlotta Antonelli), Nadia (Federica Sabatini), Alice Cinaglia (Rosa Diletta Rossi), Adelaide Anacleti (Paola Sotgiu), Cardinale Fiorenzo Nascari (Alberto Cracco) e Adriano (Jacopo Venturiero).

Ad Arnaldo Catinari è stata affidata la regia, mentre storia e sceneggiatura sono di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, la sceneggiatura di Ezio Abbate, Fabrizio Bettelli, Andrea Nobile, Camilla Buizza e Marco Sani.

suburra 3 recensioneLa serie si presenta, come le precedenti stagioni, molto cruda e questa volta, scendendo completamente al livello della strada, si sporca ancora di più, presentando dei colpi di scena notevoli, che però sanciscono una verità che fino a questo momento ci era stata tenuta nascosta. La serie finisce “fuori continuity” ed è quindi impossibile che sia un prequel del film di Sollima. In valore assoluto, questo non sarebbe un problema, se non fosse che metà dei personaggio dello show sono gli stessi che troviamo nel film, e questo potrebbe sicuramente generare confusione nei fan. In pratica, Suburra film e Suburra serie intrecciano, alla luce della terza e ultima stagione, lo steso rapporto di Gomorra film e serie. Le storie sono realtà parallele o alternative, ambientate nello stesso luogo e nello stesso tempo.

Troppo breve e fuori continuity

Per ragioni che sfuggono alla nostra conoscenza, Suburra – la serie stagione 3 è composta da sei episodi, anche in media più brevi rispetto alle puntate delle stagioni precedenti, invece degli otto di primo e secondo ciclo. Per quanto in fin dei conti, la storia sia soddisfacente, resta troppo non detto e molti momenti sono risolti frettolosamente, lasciandoci immaginare che arrivare agli otto episodi canonici avrebbe reso maggiore giustizia a personaggi e trame.

Di questa terza stagione resta immutata l’ammirazione per un cast stellare, assolutamente perfetto e per una cura del dettaglio, dalla messa in scena alla fotografia, che riesce a conferire allo show il suo tratto distintivo, tanto che alla vista di un solo singolo fotogramma, si capisce che si tratta di un’immagine tratta dalla serie Netflix. Riconoscibilità e tono fanno di questa terza e conclusiva stagione una degna chiusura per lo show, pionieristico per Netflix Italia.

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