Supacell: recensione della nuova serie Netflix

Ambientata in una realtà di supereroi di colore, la serie è disponibile dal 27 giugno in piattaforma.

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I prodotti cinematografici sui supereroi sembrano attirare sempre il pubblico. Dopo decenni di film e serie Marvel e DC , lo spettatore viene attratto dall’idea di avere un dono, un superpotere. Supacell però rappresenta un nuovo tipo di supereroi. Scritta, diretta e ideata da Rapman, la serie presenta un gruppo di mutanti, accomunati dall’essere di colore e dall’avere delle particolari abilità. Supacell è al momento formata da una sola stagione da sei episodi, ognuno di circa 50 minuti. Il cast è formato da figure già note nel panorama cinematografico: l’attore Tosin Cole (Bob Marley: one love, Doctor Who) qui interpreta Michael, mentre Calvin Demba (Kingsman: il cerchio d’oro, Last Christmas) è nel ruolo di Rodney.

 
 

Supacell: i mutanti del sud di Londra

Michael, Andre, Sabrina, Taser e Rodney vivono delle vite apparentemente normali: ognuno di loro affronta i propri demoni quotidiani, dalla mancanza di denaro, fino ai demoni passati e ad un imminente matrimonio. Tutto però sembra lentamente cambiare: in maniera quasi inconsapevole, tutti loro reagiscono a situazioni di difficoltà o di stress emotivo usando dei loro poteri.

Andre scopre di essere dotato di una super forza colpendo per rabbia uno sportello automatico, Sabrina spinge indietro il suo ex traditore con la telecinesi e Rodney, per cercare di prendere un autobus, si ritrova ad aver corso fino a Edimburgo con la sua super velocità. Ma il potere cruciale per la squadra è quello di Michael: gli spostamenti spazio-temporali. E’ così che Michael riesce a viaggiare nel futuro, per scoprire che la sua amata Dionne morirà a distanza di pochi mesi dal suo presente e, per impedirlo, dovrà allearsi con gli altri mutanti.

Ma gli incappucciati sono alla loro ricerca, per portarli nello strano centro mostrato allo spettatore dai primi attimi del primo episodio. Non è chiaro, però di cosa si tratti: i mutanti vengono usati per ricerche o qui vengono repressi i loro poteri?

Supacell – Immagine dal set

I supereroi nella realtà

Il primo elemento che risalta in Supacell è la rappresentazione dei personaggi come persone totalmente normali. In molte pellicole dei supereroi, specialmente dell’universo Marvel, si tende ad individualizzare gli eroi, estraniandoli talvolta dalla realtà quotidiana. A differenza di Tony Stark, Peter Parker o Steve Rogers, questi mutanti vivono i problemi della vita “comune”: Andre ha problemi economici e non riesce a trovare un lavoro per via dei suoi precedenti penali, Sabrina spera di ottenere una promozione come infermiera senior, Rodney viene respinto dalla sua famiglia e cerca di guadagnare il necessario facendo lo spacciatore.

Inoltre, in Supacell i personaggi sembrano provenire da sfondi sociali ben diversi tra loro. Questo si nota già confrontando la realtà di rivalità tra gang che vive Taser e la tranquilla e agiata vita di città di Michael.

Un finale aperto

Questa prima stagione di Supacell lascia molte questioni in sospeso. I primi sei episodi sembrano essere stati più una sorta di preparazione per sviluppi successivi: restano aperte tutte le domande sul centro in cui vengono portati i mutanti, mostrato brevemente qui nel primo e negli ultimi episodi. Di conseguenza non si ha un effettivo scontro tra i cinque supereroi e gli “scienziati cattivi”, in particolare non si è arrivato al momento futuro che vede Michael nel primo episodio.

Tutto lascia presumere che l’obiettivo della prima stagione fosse principalmente presentare i  personaggi e gettare le basi per un possibile proseguimento. Nonostante ciò, Netflix non si è ancora propriamente sbilanciata a riguardo, ne sulla possibilità di una seconda stagione ne, naturalmente, sulle tempistiche di produzione e distribuzione.

Ana Blumenkron/Netflix

Supacell: una storia avvincente

Altro fattore interessante nella serie è l’attenzione alle inquadrature, specialmente nei primi episodi. I cinque mutanti originariamente non si conoscono, l’unica cosa che sembra accomunarli oltre il potere sembra la zona in cui vivono, il Sud di Londra, e, per alcuni, il criminale Crazy. E’ proprio nel covo di Crazy che tutti loro, meno Michael, si incontreranno. Prima di questo, però, si tende a rappresentare una sorta di forza che li attrae l’un l’altro facendoli spesso ritrovare fianco a fianco, quasi per caso. Michael incontra Rodney dal primo episodio, quando quest’ultimo gli offre della marjuana, mentre Michael e Andre vengono inquadrati in un ristorante seduti in due tavoli separati, schiena contro schiena.

Nonostante la parziale staticità della trama, dovuta a tanti nodi della storia lasciati incompiuti e irrisolti, Supacell mantiene salda l’attenzione del pubblico con l’alternarsi della quotidianità dei personaggi e diverse scene d’azione, prima tra la gang di Taser e le organizzazioni rivali, e poi contro gli incappucciati.

Sommario

Supacell stimola la curiosità del pubblico, portandolo tutto l'un fiato all'ultimo episodio alla ricerca di risposte che però non si ritrovano in questa stagione.
Ilaria Denaro
Ilaria Denaro
Laureata in Scienze politiche e delle relazioni internazionali all'Università degli studi di Messina e studentessa di relazioni internazionali alla Sapienza, ha iniziato la propria attività da redattrice nella testata multiforme dell'Università di Messina, per poi entrare a far parte della redazione di Cinefilos nel 2022.

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