Arrow 2×22: recensione dell’episodio con Stephen Amell

Il pre-season finale di Arrow, è stato un episodio dal fascino magnetico, intrigante, adrenalinico e molto riflessivo. Street Of Fire non solo conferma la profondità di un plot narrativo dalle grande aspettative, ma fa intuire come ogni episodio della serie, sia un crescendo di colpi di scena e situazioni al limite. Azzarderei che Street of Fire è l’episodio più scoppiettante di tutta la seconda stagione secondo solamente al backdoor pilot di The Flash.

In quel di Starling City è scoppiata una vera e propria guerra civile. I seguaci di Slade Wilson stanno mettendo a ferro ed a fuoco la fittizia cittadina americana, ed i nostri beniamini devono compiere un impresa quasi titanica per salvare i loro cari. Se da una parte troviamo Oliver e Laurel più affiatati che mai pronti a fuggire dai seguaci di Wilson, Felicity e Diggle cercano in tutti i modi di mettere mano alla cura per il Mirakuru, ma questo è solo l’inizio dei drammatici eventi. Thea si trova faccia a faccia con suo padre, il padre di Laurel si trova a capo della task force per debellare la minaccia, e la stessa Laurel scopre l’identità di sua sorella Sarah in un impeto di grandi emozioni. Un colpo di scena forse un po’ telefonato, chiude l’episodio preparando il pubblico al finale di stagione.

22 episodi per arrivare ad un evento del genere, è simbolo che gli stessi sceneggiatori, sono riusciti a dosare bene gli eventi della serie. In un gioco fatto di flashback e frasi intense e mai banali, Street of Fire conferma la grandezza di questa serie tv che, passo dopo passo, non ha mollato mai la presa riuscendo a superare se stessa. Eppure questo episodio ha una marcia in più rispetto ai precedenti; è intenso dal punto di vista dei sviluppi narrativi, ma soprattutto è spiazzate se guardiamo il lato dei personaggi. Se ormai Oliver convinto del suo status da eroe si trova quasi immobile di fronte a quanto sta accadendo, stupisce il personaggio di Laurel che accoglie a braccia aperte tutti i cambiamenti a cui è stata sottoposta. Non solo lei è un personaggio ha coraggio e determinazione da vendere, ma il suo carattere forte riesce ad infondere coraggio sia ad Oliver che a Sarah. Bellissimo infatti è l’incontro tra le due sorelle che con un far deciso, arriva in cima alla top ten dei momenti OMG della serie. Arrow quindi sta per arrivare alla sua conclusione, almeno per questa stagione, e sembra proprio che il finale sarà davvero memorabile.

  • Cosa ci è piaciuto in questo episodio: il personaggio di Laurel, i flashback dall’isola, la follia di Slade.
  • Cosa non ci è piaciuto di questo episodio: l’assenza di Roy

Arrow 2×22

Arrow 2 è la seconda stagione della serie tv ideata da Greg Berlanti, Marc Guggenheim e Andrew Kreisberg per la DC Entertainment e trasmessa dal network The CW.

La serie è basata sul personaggio di Freccia Verde, supereroe protagonista di una serie di fumetti pubblicata da DC Comics ed è incentrata su Oliver Queen, interpretato da Stephen Amell, che, dopo aver passato cinque anni su un’isola deserta, fa ritorno a Starling City nei panni del giustiziere mascherato Green Arrow.

In Arrow protagonisti sono Oliver Queen/Green Arrow (stagioni 1-in corso), interpretato da Stephen AmellDinah Laurel Lance/Black Canary (stagioni 1-4, guest star 5), interpretata da Katie Cassidy. Tommy Merlyn (stagione 1, guest star 2-3, 5), interpretato da Colin Donnell. John Diggle/Spartan (stagioni 1-in corso), interpretato da David Ramsey. Thea Queen/Speedy (stagioni 1-in corso), interpretata da Willa Holland. Moira Queen (stagioni 1-2, guest star 3, 5), interpretata da Susanna Thompson. Detective Quentin Lance (stagioni 1-in corso), interpretato da Paul Blackthorne. Felicity Smoak/Overwatch (stagioni 2-in corso, ricorrente 1), interpretata da Emily Bett Rickards.

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Carlo Lanna
Nato e cresciuto in un piccolo centro vicino Napoli, Carlo fin da ragazzino, è rimasto sedotto dal mondo del cinema e dalle serie tv.  Lettore accanito di saghe fantasy (la sua preferita è Il Ciclo di Shannara), conosce a memoria le battute del film Marnie del grande Alfred Hitchcock; divoratore onnivoro di serie tv, è cresciuto tra la generazione di Beverly Hills e quella di Dawson's Creek anche se la sua serie tv preferita rimane Buffy. Adora tutto ciò che il regista JJ Abrams partorisce dalla sua mente, e vorrebbe essere il confidente di Steven Spielberg. Con una camera piena di gadget e DVD, Carlo si sente americano per adozione e coltiva il sogno di lavorare in una redazione giornalistica, ma soprattutto di  andar via dal piccolo centro dove vive per poter rincorrere il suo ormai più che ventennale sogno nel cassetto.