Giovani ribelli – Kill
your darlings, vincitore delle Giornate degli Autori
alla Mostra del Cinema di Venezia, uscirà sugli schermi italiani il
17 ottobre. Diretto dall’esordiente John Krokidas,
il film è un omaggio alle pellicole noir a stelle e strisce degli
anni 40 e alla Nouvelle Vague francese, visto che i protagonisti
sono dei futuri intellettuali, legati a doppio fino da un
omicidio.
Si è
parlato molto della pellicola, in primis perché vede la
partecipazione di Daniel Radcliffe, che sta
facendo di tutto – riuscendoci – per scrollarsi di dosso l’immagine
di Harry Potter e per portare avanti la campagna contro l’omofobia
che attanaglia molti paesi del mondo, in primis la Russia
(nonostante abbia dichiarato alla stampa americana che la scelta
del personaggio non è stata guidata da ideali politici); in secondo
luogo perché, in Kill your Darlings,
Radcliffe interpreta il giovane Allen Ginsberg quando è ancora un
timorato e puritano studente universitario alla Columbia, nel 1944.
La sua vita e la sua personalità subiranno uno scossone quando
incontrerà il “genio e sregolatezza” Lucien Carr (Dane
DeHaan), che lo inizierà ai vizi e alle follie di New
York, nonché, secondo la trama ordita da Krokidas e da Austin Bunn,
all’amore.
Nonostante sia meno conosciuto dei colleghi, Carr, morto nel 2005 di un tumore, fu un esponente di spicco della Beat Generation e la storia vuole che sia stato proprio lui a mettere in contatto Ginsberg con Jack Kerouac (interpretato da Jack Huston, Boardwalk Empire) e William Burroughs (Ben Foster). L’altro protagonista di questo film quasi completamente “al maschile”, eccezion fatta per la presenza di Elizabeth Olsen e Jennifer Jason Leigh, è il talentuoso e innamorato intellettuale David Kammerer, che ha il volto di Michael C. Hall, anche lui impegnato a non farsi ricordare solo per Dexter.
Allen Ginsberg, alle prese con una mamma malata di mente e un papà poeta, incontra all’università l’affascinante, carismatico e tormentato Lucien, a sua volta oggetto dell’amore ossessivo di Kammerer. Dopo innumerevoli, allucinate scorribande per le strade e i locali notturni della città, i due ragazzi, insieme a un già ribelle Jack Kerouac e al già tossicodipendente William Burroughs, saranno coinvolti nell’omicidio dell’ammiratore di Carr. Buona parte del film ruota intorno al dubbio sulla colpevolezza dei giovani, connessi dalle velleità intellettuali, ma soprattutto dall’ammirazione per il bel Lucien, tanto desiderato quanto poco talentuoso rispetto ai suoi pari. Ben diversa l’opinione sul talento performativo di Dane DeHaan, che, secondo alcuni, oscura spesso e volentieri quello dei già noti colleghi.