Sin da bambino
Quentin Tarantino ha coltivato la passione per
il cinema fino a diventare un esperto cinefilo prima e un regista
poi. Non ha frequentato nessuna scuola di cinema: è stato un comune
spettatore che ha appreso da autodidatta e ci ha restituito
capolavori come Pulp Fiction, Kill Bill, Sin City e
il più recente Bastardi senza gloria. Denominatori
comuni della sua produzione cinematografica sono i dialoghi
pregnanti (non a caso Tarantino ha ottenuto l’Oscar per la migliore
sceneggiatura originale in Pulp Fiction), la violenza, le scene
disposte alla rinfusa.
Per Django Unchained il regista si è cimentato in un nuovo genere di cui però ha da sempre confessato di essere un fanatico: lo spaghetti western. Potevamo intuirlo dai suoi registi preferiti, tra cui figurano molti italiani che si sono dedicati al genere: Sergio Leone, Sergio Corbucci, Mario Brava, Elio G.Castellari.
Django Unchained è un omaggio e non un remake del Django di Sergio Corbucci del 1966. A quei tempi un aitante Franco Nero interpretava un reduce di guerra che cercava vendetta per l’assassinio della moglie, mentre era in atto una guerriglia tra i messicani rivoluzionari di Rodriguez e la fazione razzista di Jackson.

Nella compagnia di attori scelta dal regista compare per la terza volta Samuel L. Jackson, dopo l’incredibile performance in Pulp Fiction (1994), la partecipazione a Jackie Brown (1997) e un cameo in Kill Bill vol. 2 (2004). Per Christoph Waltz si tratta invece della seconda volta accanto a Tarantino, dopo che la sua carriera internazionale è stata inaugurata grazie a Bastardi senza gloria, per cui ha ottenuto l’Oscar e il Golden Globe per il migliore attore non protagonista.
Sarà curioso, invece, vedere Leonardo DiCaprio vestire i panni di villain. Da anni l’attore, che vanta una vasta filmografia, ha sfiorato l’Oscar e questa sembra una buona occasione per fare un nuovo tentativo.

Quentin Tarantino porta alla ribalta un genere che da tempo non si vedeva nella sale cinematografiche e lo fa avvalendosi di un cast stellare e imprimendo il suo marchio di fabbrica. Il suo è un esempio di come il cinema moderno per quanto possa essere innovativo, ha sempre qualcosa da imparare dai maestri del passato. Il 17 gennaio e dunque attesissimo da chi ha apprezzato la rivisitazione storica di Bastardi senza gloria o per chi è un fanatico del genere che tornerà al cinema assaporando un po’ di passato.
Seguite il nostro speciale – Django Unchained
[nggallery id=31]

