Con il film del 2022 Dead for a Dollar (qui la recensione), Walter Hill torna dietro la macchina da presa con un western asciutto e crepuscolare che rinnova i temi tipici del genere. Ambientato nel 1897, il film segue il cacciatore di taglie Max Borlund (interpretato da Christoph Waltz) nel suo incarico apparentemente semplice: riportare a casa la moglie di un uomo facoltoso. Ma come spesso accade nei western firmati Hill, niente è davvero come sembra. In questo approfondimento analizziamo la trama, i nodi centrali della storia e soprattutto il significato del suo finale, riflettendo su come il film si inserisce nel percorso autoriale del regista di I guerrieri della notte e Johnny il Bello.
Un passato irrisolto: chi è davvero Joe Cribbens?
La storia prende il via con Max Borlund, esperto cacciatore di taglie e funzionario al servizio del governo degli Stati Uniti, che visita la prigione di Albuquerque per incontrare un vecchio nemico: Joe Cribbens (Willem Dafoe). I due condividono un passato turbolento. Borlund aveva arrestato Joe anni prima per rapina in banca e furto di cavalli, ma ora Cribbens sta per uscire. Secondo alcune voci, l’uomo avrebbe intenzione di vendicarsi. Sebbene Joe affermi di volersi solo ritirare in Messico a giocare a carte e divertirsi, lo sguardo sfuggente e i modi ambigui non convincono Borlund, che lo mette in guardia: qualunque tentativo di seguirlo o fargli del male sarà ricambiato con la stessa moneta.
Poco dopo, Borlund riceve una nuova missione: Martin Kidd, un ricco imprenditore, sostiene che sua moglie Rachel (Rachel Brosnahan) sia stata rapita da un disertore dell’esercito, Elijah Jones (Brandon Scott), e chiede che venga riportata indietro. In realtà, il riscatto è già stato chiesto, ma Martin preferisce pagare Borlund — 500 dollari in anticipo — per salvare la reputazione sua e della moglie. Ad accompagnare il cacciatore c’è il sergente Poe (Warren Burke), apparentemente loquace e cordiale, ma non privo di sorprese. La missione li porta così verso la regione desertica di Roca Rosa, nel Chihuahua, dove le certezze iniziano a sgretolarsi.
Una fuga d’amore sotto accusa
Il viaggio si complica quando Poe rivela di conoscere Elijah e sostiene che questi non avrebbe mai potuto rapire una donna. Anzi, afferma che Rachel è fuggita volontariamente con lui. I due si sarebbero rifugiati presso una baita di proprietà di un uomo di nome Hannon, legato a vari traffici illeciti e sospettato di avere legami con Joe Cribbens. Elijah aveva lasciato a Poe una mappa per raggiungerli, sperando proprio che l’amico lo raggiungesse. La verità inizia così a delinearsi: quello con cui Max ha a che fare non è un rapimento, ma una fuga consensuale.
Nel frattempo, Rachel e Elijah vengono raggiunti da Romero, emissario del potente gangster Tiberio (Benjamin Bratt). Hannon, per saldare un debito di gioco con il criminale, aveva pattuito con lui la consegna dei due fuggiaschi in cambio di parte del riscatto. Elijah e Rachel accettano a malincuore il piano di essere condotti a Veracruz per poi imbarcarsi per Cuba, nonostante i dubbi sulla lealtà del gangster. Poco dopo, Tiberio e i suoi uomini incontrano Borlund e Poe, pretendendo un pagamento per il “diritto” di passaggio su quel territorio. La tensione è palpabile, ma Borlund non si lascia intimidire.
Borlund e Poe raggiungono infine la baita di Hannon. Il criminale punta un’arma contro Rachel, ma viene prontamente ucciso da Borlund. Mentre Elijah seppellisce il corpo, Rachel — ancora diffidente verso Borlund — lo minaccia con una pistola, salvo poi abbassare l’arma dopo che lui le dichiara le sue reali intenzioni: rispettare la legge, sì, ma non a scapito della verità. È il primo segnale che Max sta iniziando a mettere in discussione le apparenze del caso.
La verità su Martin Kidd e il motivo della fuga
Nel frattempo, Joe Cribbens è ormai libero e si stabilisce a Pueblo de Guadalupe. Si presenta come semplice giocatore d’azzardo, ma i guai lo trovano subito. Dopo una partita con Palmer, socio inglese di Tiberio, la tensione esplode: Palmer lo minaccia con un’arma e Joe lo uccide. Romero a quel punto lo raggiunge per informarlo che Tiberio vuole incontrarlo. In un incontro successivo, Tiberio propone a Joe un nuovo “lavoro”: eliminare Borlund. Joe accetta, ma il tentativo fallisce grazie a Poe e Rachel, che lo disarmano. Dopo l’umiliazione, Cribbens viene scaricato anche da Tiberio.
Borlund, nel frattempo, comincia a capire che le versioni ufficiali non reggono. Rachel gli racconta la sua storia: da giovane donna ribelle, si era sposata con Martin dopo poche settimane di corteggiamento. L’uomo si era poi rivelato un truffatore e un donnaiolo, che la trattava come una proprietà. Elijah, studente della scuola in cui lei lavorava, era stato quindi per lei un’ancora di salvezza. La loro fuga era un tentativo di sottrarsi al controllo e alla violenza di Martin. Con questa nuova consapevolezza, Borlund accetta la situazione e le restituisce la pistola per difendersi.
Quando infine Martin Kidd arriva finalmente a Ciudad de Trinidad Maria, non cerca nemmeno di vedere sua moglie: si reca direttamente alla prigione e uccide Elijah. Corrompe poi le guardie per coprire l’assassinio. Rachel, distrutta, si vendica a quel punto uccidendo a sua volta il marito. In seguito, tenta il suicidio, ma cambia idea. Comprende che ora ha il potere di scegliere come vivere. Tiberio, però, non ha ancora detto l’ultima parola.
Il significato del finale di Dead for a Dollar
Tiberio lancia a quel punto un attacco contro l’hotel in cui si trova Rachel. I suoi uomini vengono fermati anche grazie al coraggio della receptionist, ma Rachel rimane ferita al volto. In quel momento arriva Joe Cribbens, che uccide Tiberio, convinto che il gangster gli abbia rovinato la vendetta contro Borlund. Infine, lo stesso Cribbens affronta Borlund in un duello, ma ha ancora una volta la peggio e viene ucciso. Poe invece, seppur ferito, sopravvive e fa ritorno all’esercito.
Nel finale, Rachel – senza più nulla che la leghi a quei luoghi – lascia il Messico e si unisce al movimento suffragista a Filadelfia. La cicatrice sul volto diventa il simbolo della sua rinascita e del suo diritto all’autodeterminazione. Max Borlund, invece, torna alla sua attività di cacciatore di taglie, ma qualcosa in lui è cambiato. Se all’inizio era una figura fredda, quasi burocratica, nel corso della storia matura una coscienza morale. Invece di seguire alla lettera ordini sbagliati, impara a distinguere tra giustizia e legge. Quando restituisce la pistola a Rachel, fa molto più che proteggerla: le riconosce finalmente la libertà di decidere per sé.