Le Follie dell’Imperatore: 10 curiosità sul film Disney

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Uscito nel 2000 e diretto da Mark Dindal, Le Follie dell’Imperatore è forse uno dei film Disney più sottovalutati di sempre, nonché uno dei più divertenti, mentre segue le disavventure dell’imperatore/lama Kuzco e del buon Pacha, che lo prende sotto la sua custodia. Irresistibili anche Yzma e Kronk, la villian e il suo tirapiedi, le cui battute diventate iconiche si sprecano, complice anche, per l’Italia, del fantastico doppiaggio di Anna Marchesini. Semplicemente irresistibile.

Ma dopo 25 anni dalla sua uscita, siamo davvero sicuri di sapere tutto quello che c’è da sapere su questa irresistibile commedia on the road? Ecco 10 curiosità su Le Follie dell’Imperatore che forse ancora non conosci!

  • Kuzco prende il nome dall’antica capitale degli Inca, Cuzco. La città esiste ancora sulle Ande, nel Perù meridionale, a un’altitudine di 3.200 metri.
  • La moglie di Pacha (John Goodman), Chicha (Wendie Malick), è incinta. Secondo il commento dell’edizione in Home Video, questo è il primo film d’animazione Disney a mostrare una donna incinta. E una delle prime madri umane a non essere trasformata nella villain o uccisa.
  • Patrick Warburton improvvisò quando Kronk canticchia la sua sigla mentre trasporta Kuzco (David Spade) nella borsa verso la cascata. L’ufficio legale della Disney fece firmare a Warburton tutti i diritti della composizione canticchiata.
  • Nella scena in cui Pacha trasporta Kuzco attraverso la giungla, Pacha e Kuzco discutono del fatto che Kuzco ha un basso livello di zucchero nel sangue. Questa è un inside joke sul fatto che David Spade, che interpreta Kuzco, è diabetico nella vita reale.
  • Nella scena della cena in cui Kronk accende un paio di candele, il portacandele è una piccola figura. Si trattava di un personaggio delle prime versioni del film. Era un consigliere dell’Imperatore, ruolo poi cancellato.
  • A causa dell’allusione nel titolo, il film viene spesso erroneamente descritto come una versione di “I vestiti nuovi dell’imperatore” di Hans Christian Andersen. Sebbene alcuni tratti caratteriali del protagonista siano simili a quelli del protagonista della storia di Andersen, non ci sono ulteriori collegamenti. Piuttosto, la storia presenta molte più somiglianze con la fiaba “Kalif Storch” (Il califfo cicogna) di Wilhelm Hauff.
  • Il finale originale vedeva Kuzco costruire la sua enorme casa estiva sulla collina accanto alla casa di Pacha. Sting inviò una nota ai produttori obiettando che Kuzco non era cambiato davvero né aveva imparato nulla dalle sue esperienze se avesse comunque costruito la sua sfarzosa villa. Così, Kuzco costruisce (e si gode) una capanna molto più piccola, più adatta al villaggio e allo stile di vita contadino.
  • Quando Kronk e Yzma vanno al loro laboratorio segreto, oltrepassano diversi cancelli a forma di animale. Il primo è un gatto e si sente il suono di un gatto che miagola. Casualmente, Yzma si trasforma in un gatto alla fine di questo film. Questo è un omaggio al famoso ruolo di Eartha Kitt nei panni di Catwoman nella serie Batman (1966).
  • Nella sequenza in cui la mosca colpisce la ragnatela e viene mangiata, la mosca urla “Aiuto!”, proprio come nel classico cinematografico La mosca (1958), dove una mosca semiumana viene mangiata da un ragno.
  • Quando un gruppo di guardie riceve delle pozioni e si trasforma in vari animali, una di loro chiede: “Sono appena stata trasformata in una mucca, posso tornare a casa?” Si riferisce al detto “Till the cows come home”, che significa “per molto tempo”.
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
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