Una donna promettente, la spiegazione del finale del film

L'opinione che si ha del finale dipende probabilmente dal genere in cui si pensa che il film rientri.

-

Potreste amare il film con Carey Mulligan, Una donna promettente (qui la nostra recensione). Potreste odiarlo. Potreste esserne indifferenti. Ma una cosa sembra quasi certa: proverete forti emozioni per il suo finale. La maggior parte del film, diretto da Emerald Fennell, sembra un’abile rivisitazione dei film di exploitation, in cui qualcuno che ha subito un torto si vendica. Mulligan interpreta Cassie, la cui migliore amica, Nina, è stata violentata quando le due frequentavano la facoltà di medicina. Nonostante Nina abbia denunciato lo stupro e nonostante ci fossero delle prove video, nessuno a scuola ha preso sul serio le sue affermazioni e ha punito i colpevoli. Sia Nina che Cassie hanno poi lasciato la scuola e si lascia intendere che Nina sia morta suicida.

Ora, Cassie vendica abitualmente Nina andando nei bar e fingendo di essere ubriaca. Inevitabilmente, un uomo la porta a casa e inevitabilmente cerca di andare a letto con lei senza il suo chiaro consenso. Prima che lui possa farlo, però, lei rivela il suo stratagemma, parlandogli in modo convincente e terrorizzandolo al pensiero di quello che ha appena fatto. Il piano di Cassie prevede anche una vendetta più diretta nei confronti delle persone che ritiene responsabili della morte di Nina, tra cui un ex amico che le ha abbandonate, l’avvocato che ha difeso lo stupratore in tribunale e il preside del college. Ma la persona in cima alla lista di Cassie, come prevedibile, è lo stupratore di Nina, Al, il quale sta per dare luogo al suo addio al celibato.

Cassie ottiene dunque il luogo della festa di Al da Ryan, il ragazzo con cui esce per gran parte del film, finché non si rende conto che anche lui non ha fatto nulla per aiutare Nina mentre veniva violentata di fronte a numerose persone durante una festa. Così Cassie si traveste da spogliarellista e si presenta all’addio al celibato di Al, dove intende compiere il suo ultimo atto di vendetta: incidere il nome di Nina sulla pelle di Al dopo averlo ammanettato al letto. Ma le cose non vanno secondo i piani. Ed è qui che nel film accade un punto di svolta sorprendente.

Carey Mulligan in Una donna promettente
Carey Mulligan in Una donna promettente. Foto di Focus Features – © 2019 PROMISING WOMAN, LLC. ALL RIGHTS RESERVED.

La spiegazione del finale di Una donna promettente

Ecco cosa succede: Al si libera da una delle manette e riesce a soffocare Cassie con un cuscino fino a farla morire. Il film cambia a questo punto prospettiva per seguire Al e il suo amico Joe mentre cercano di coprire il loro crimine. Più tardi, al matrimonio di Al, l’atto finale del piano di Cassie si compie quando la polizia si presenta per arrestare Al per il suo omicidio. La donna aveva infatti inviato il luogo dell’addio al celibato all’avvocato pentito che aveva difeso Al nel caso di stupro, avvisandolo che aveva intenzione di essere presente, nel caso in cui fosse scomparsa. Lui ha così contattato la polizia e alla fine Al è finito in prigione.

Questi sviluppi racchiudono gli ultimi 15 minuti del film, anche se si accetta il fatto che Una donna promettente ha già fatto accadere molti altri punti di svolta ancor prima di arrivare al finale. Ma la morte di Cassie fa capire quale fosse l’obiettivo della sceneggiatrice/regista Emerald Fennell: costringendo lo spettatore a vedere quanto profondamente il punto di vista di ragazzi come Al abbia soffocato la nostra cultura pop. “L’addio al celibato va a rotoli quando muore la spogliarellista e/o la lavoratrice del sesso” è ormai un cliché, ma la maggior parte delle storie di questo tipo sono raccontate dal punto di vista dei partecipanti all’addio al celibato, non da quello della spogliarellista o della lavoratrice del sesso.

Poiché Una donna promettente è così profondamente incentrato su Cassie che l’improvviso passaggio a una trama che sembra appartenere a un altro film è incredibilmente stridente. Tuttavia, questa stridente qualità ha uno scopo: aiuta gli spettatori a capire che la versione più tipica di questo film trasformerebbe la spogliarellista in un cadavere usa e getta – non le permetterebbe mai di essere la protagonista. “Come appare questa storia dal punto di vista di uno dei personaggi minori?” è una domanda utile che ogni scrittore deve porsi riguardo a ciò che sta scrivendo. Ma ciò che Fennell ha fatto in Una Donna Promettente è stato concentrarsi su un intero tropo attraverso il punto di vista della persona più spesso trattata come un sacrificio necessario per portare avanti la trama.

Una donna promettente Max Greenfield
Max Greenfield in Una donna promettente. Courtesy of © Focus Features

In effetti, saremmo molto sorpresi se Una donna promettente non fosse un’opera inversa, solo un po’, da “che aspetto ha la storia della spogliarellista che muore all’addio al celibato se è raccontata dal punto di vista della spogliarellista?“. Ricordandoci forzatamente di chi sarebbe la storia – ovvero di Al e Joe – Una donna promettente spinge il pubblico a riconsiderare tutti i cadaveri di donne senza nome che abbiamo visto in altri film e show televisivi, quelli che danno il via a una storia sugli uomini nelle loro vaghe vicinanze, a volte gli uomini che hanno effettivamente ucciso quelle donne. Con questa scelta ci sfida anche a spostare la nostra empatia da Cassie ad Al o Joe.

Il pubblico ha la tendenza a dare un po’ di tregua a un protagonista, e una volta che Cassie è morta, a Una donna promettente manca del tutto un protagonista. Al potrebbe intervenire per riempire questo vuoto. Dopo tutto, nessuno di noi vorrebbe che una donna vendicativa incidesse il nome della sua migliore amica sulla propria pelle. Ecco perché il finale del film, in cui Cassie manda Al in prigione dall’oltretomba, è così importante. Senza di esso, il film non si concluderebbe solo con una nota negativa, ma comprometterebbe attivamente tutto ciò che è accaduto prima e rischierebbe di lasciare agli spettatori il ricordo primario di un altro uomo terribile che la fa franca per una cosa terribile.

La domanda su quale sia il genere a cui appartiene Una donna promettente è molto importante per il suo finale

Prima di diventare un film su un addio al celibato finito male, Una donna promettente passa agilmente tra tre generi molto diversi: la commedia romantica, il thriller d’exploitation e lo studio di un personaggio“. Il genere a cui appartiene più propriamente è l’ultimo, poiché l’azione del film è per lo più dedicata a cercare di capire cosa fa scattare Cassie. Ma per capirlo è necessario seguirla mentre terrorizza i ragazzi che la riaccompagnano a casa dal bar o affronta le persone che ritiene responsabili della morte di Nina (la trama del thriller d’exploitation del film). E poi bisogna anche vedere chi è Cassie nel contesto della sua relazione con Ryan (il suo lato da commedia sentimentale).

Ma nei momenti conclusivi di  Una donna promettente, quando il piano di Cassie fa cadere Al al suo stesso matrimonio, il film punta tutto sul thriller d’exploitation. La commedia sentimentale è finita, con Ryan che si è rivelato un infame. E poiché Cassie è morta, anche lo studio del personaggio è finito, perché non possiamo più approfondire la sua conoscenza. In effetti, se il film fosse stato un puro studio dei personaggi, Al e Joe l’avrebbero probabilmente fatta franca. Ma poiché Una donna promettente ha ancora una carta da thriller d’exploitation nella manica, mette in atto un ultimo trucco.

Carey Mulligan è Cassie in Una donna promettente
Carey Mulligan in Una donna promettente. Foto di Focus Features – © 2019 PROMISING WOMAN, LLC. ALL RIGHTS RESERVED.

I thriller di sfruttamento spesso coinvolgono persone tradizionalmente svantaggiate che affrontano chi detiene il potere. Cassie, per esempio, è una donna che lotta contro la cultura dello stupro e il patriarcato, quindi le persone che affronta sono degli ubriachi che si credono bravi ragazzi. I thriller di sfruttamento finiscono quasi sempre con una sorta di vittoria dell’eroe, per quanto donchisciottesca. Anche se l’eroe muore, sarà fatta giustizia. (Un altro esempio famoso, tratto da un altro film che utilizza le caratteristiche del thriller d’exploitation per i propri scopi: Kill Bill, che termina con la sua eroina che si gode la pace dopo aver ucciso tutti coloro che l’hanno usata, abusata e oppressa).

Il finale di un thriller d’exploitation è proprio il finale di Una donna promettente. Molti spettatori potrebbero essere contrariati dal fatto che molte cose devono andare per il verso giusto perché il piano di Cassie funzioni: deve sperare che l’avvocato faccia la cosa giusta, deve sperare che la polizia prenda sul serio un messaggio dall’oltretomba, deve persino programmare una serie di messaggi da inviare a Ryan (che sta partecipando al matrimonio di Al) proprio nel momento giusto per ottenere il massimo impatto drammatico. Nel contesto di un thriller d’exploitation, tutto questo è assolutamente ragionevole.

La sequenza finale a cascata di Una donna promettente non è più incredibile di quella di Cassie che va a casa con dozzine di uomini, li umilia e li spaventa, e poi non incontra alcun problema oltre a quello del loro arrabbiarsi con lei. All’interno di questo genere, le regole della realtà sono legittimamente un po’ più flessibili. Infine, la sua morte permette di mostrare quanto le donne siano usa e getta in un mondo gestito da uomini, un punto che il fiilm ha già sottolineato e sovvertito molte volte prima della morte della protagonista. La Fennell ha dunque distorto diversi eventi del suo film per arrivare alla scena finale, un approccio che sembra un imbroglio in uno studio sui personaggi, ma che risulta trionfante in un thriller d’exploitation.

Gianmaria Cataldo
Gianmaria Cataldo
Laureato con lode in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza e iscritto all’Ordine dei Giornalisti del Lazio come giornalista pubblicista. Dal 2018 collabora con Cinefilos.it, assumendo nel 2023 il ruolo di Caporedattore. È autore di saggi critici sul cinema pubblicati dalla casa editrice Bakemono Lab.
- Pubblicità -

ALTRE STORIE

- Pubblicità -