40 anni di Tu mi turbi: intervista al co-protagonista Claudio Bigagli

Tu mi turbi Claudio Bigagli Roberto Benigni

È in corso dal 2 al 10 dicembre il Festival del Cinema di Porretta Terme, giunto al suo 22esimo anno, che ancora una volta si distingue come una manifestazione cinematografica volta a promuovere la cultura della settima arte presso il territorio e le giovani generazioni. Il Festival, oltre ad un concorso dedicato al cinema italiano e al premio Elio Petri (andato quest’anno al film Come pecore in mezzo ai lupi di Lyda Patitucci), offre anche una retrospettiva dedicata al regista Roberto Andò (La stranezza). Tra le tante altre attività del Festival, c’è però anche spazio per celebrare l’anniversario di Tu mi turbi, il primo film da regista di Roberto Benigni (protagonista anche del manifesto ufficiale, tratto da una foto di Luciana Mulas – a cui è a sua volta dedicata una mostra) che compie 40 anni.

 

Il film, che sarà proiettato sabato 9 dicembre, è composto da quattro episodi nei quali si affronta il rapporto con Dio e con la religione, sempre presentando quella vena umoristica e dissacrante a cui Benigni ha abituato il proprio pubblico. Di Tu mi turbi, in particolare, è rimasto celebre il quarto ed ultimo episodio, I due militi, interpretato dallo stesso Benigni insieme a Claudio Bigagli, attore formatosi all’Accademia nazionale d’arte drammatica e distintosi anche in opere d’autore quali La notte di San Lorenzo, Mediterraneo e Le rose del deserto. Proprio a Bigagli, raggiunto telefonicamente, chiediamo di raccontarci non solo la sua esperienza sul set di quell’episodio, ma anche il valore che il film nella sua totalità manifesta ancora oggi a 40 anni dalla sua realizzazione.

Claudio Bigagli, Roberto Benigni e Tu mi turbi

La mia partecipazione è nata, come sempre accade, a seguito di un provino, che fortunatamente andò molto bene. La cosa che mi colpì è che l’episodio era costruito come fosse un atto unico di uno spettacolo teatrale e lo girammo proprio così, dall’inizio alla fine, secondo l’ordine in cui era scritto. Naturalmente fu girato tutto in studio, non eravamo all’Altare della Patria. In ogni caso, ne ho un ricordo davvero bello, specialmente delle improvvisazioni a cui Roberto si lasciava andare e che hanno contribuito ad valore di cui l’episodio gode. Abbiamo però sempre rispettato molto i personaggi, attenendoci alla scrittura che di loro era stata fatta. Del mio ho ad esempio apprezzato il fatto che rimanga sempre un co-protagonista e non diventi mai una spalla”.

Di questo sono molto grato a Roberto. Lui all’epoca era già molto conosciuto, veniva dall’esperienza di Berlinguer ti voglio bene. Insomma, era già Roberto Benigni e che in quell’occasione dirigeva il suo primo film. Ma nonostante ciò non si è mai posto come protagonista assoluto, ha dato spazio a tutti gli attori intorno a lui. È stato molto generoso. Non è facile trovare una personalità che a quei livelli abbia l’umanità di dare importanza anche a suoi colleghi, più o meno conosciuti che siano”. Negli altri episodi di Tu mi turbi, accanto a Benigni, recitano – tra gli altri – gli attori Nicoletta Braschi, futura compagna di Benigni, Olimpia Carlisi, Giacomo Piperno e Carlo Monni.

Tu mi turbi Claudio Bigagli

“Una delle cose più belle della mia carriera”, Claudio Bigagli ricorda Tu mi turbi

Il film anticipa una ricerca della spiritualità di cui poi Roberto ha fatto una costante nella sua carriera. – racconta poi Bigagli – Non so se egli creda o meno in Dio, ma nelle cose che fa noto sempre una ricerca continua sul concetto di spiritualità attraverso l’arte, cosa che lo ha portato infine alle letture che ha fatto della Divina Commedia. Penso sia una ricerca propria anche della toscanità in sé, dove si mischia continuamente blasfemia e spiritualità. Spero ora di poter vedere anche nuovi sviluppi di questa sua ricerca, mi piacerebbe molto vedere un suo nuovo film ad esempio”.

Per me – spiega poi l’attore – di quel film è rimasto l’orgoglio di averlo fatto, perché è stata una delle cose più belle della mia carriera. Mi dispiace che quella collaborazione non si sia ripetuta, però a volte è come se il tempo non fosse mai passato. Qualche anno fa, ad esempio, io e Roberto ci siamo incontrati casualmente per ben due volte al bar sotto la casa in cui viveva al quartiere Testaccio. Questa cosa è capitata per ben due volte nel giro di breve e alla seconda volta lui mi disse “Bigagli, noi s’è fatto una grande cosa insieme”, riferendosi appunto al nostro episodio di Tu mi turbi. In quell’occasione mi disse anche che Federico Fellini, regista che stimo moltissimo, aveva espresso lodi nei miei confronti”.

Claudio Bigagli: dove lo vedremo prossimamente

Attualmente sto lavorando ad una serie per Rai 1 intitolata Libera, con Lunetta Savino, Gioele Dix e Roberto Citran, ed è un dramma giudiziario con qualche pennellata di commedia, dove Lunetta è una giudice ed io sono il suo ex marito vice questore, un personaggio che ho trovato molto bello. È una storia molto bella, in 8 puntate, con la regia di Gianluca Mazzella, un bravissimo regista con cui mi trovo molto bene. Abbiamo girato a Trieste e ora a Roma. Proprio per questo purtroppo non potrò essere presente alla proiezione di Tu mi turbi al Festival, alla quale mi avevano invitato a partecipare. Devo ammettere che sarei stato molto curioso di rivederlo in mezzo al pubblico, vedere che effetto fa oggi e come viene accolto anche dai più giovani”.

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