Scritto da Amy Adams
(intervista di Amy Spencer)
Da bambina giocavo con le Barbie immaginando che fossero Lois e Clark. Adoravo Lois Lane che affiancava Christopher Reeve e inventavo storie su di loro. Avevo una cotta per Superman. Usavo la carta stagnola per riprodurre il ghiaccio di Superman II, quando lui decide di rinunciare ai suoi poteri per Lois al fine di diventare mortale e stare con lei.
Lois Lane era completamente estranea al mondo in cui vivevo. Era stupendo vedere questa donna indipendente in una grande metropoli che metteva a repentaglio la sua vita in nome della verità. Lois era una figura rivoluzionaria. Oggi una donna reporter non suscita stupore, non ci stupisce una donna in missione a Baghdad o in Siria. E speriamo di continuare su questa strada. (Ma dobbiamo tutt’ora superare la disparità dei compensi fra uomini e donne!)
La cosa essenziale che caratterizza il rapporto fra Superman e Lois è la fiducia. Lui si fida di lei perché Lois gli consente di essere vulnerabile. E lei gli affida la sua vita. In qualità di giornalista, Lois crede nella speranza e nell’integrità, eppure è esausta. Prendere qualcuno in parola è una cosa nuova per lei. Superman rappresenta la speranza e l’integrità, quindi riesce a familiarizzare con lei grazie al suo lato ottimista. Il lavoro di Lois non consiste nella conquista di attenzioni o premi. Si tratta della ricerca della verità.
Lois garantisce l’equilibrio di Superman. Senza di lei, sarebbe comunque fisicamente forte, ma Lois è una superdonna a modo suo dal punto di vista emotivo. Non si tratta semplicemente di essere dotati di forza fisica, velocità o invisibilità. Nessuno può reggere il confronto fisico con Superman, ma essere alla pari non significa possedere le stesse forze. La stessa cosa accade a me e mio marito: lui ha le sue potenzialità, io ho le mie, ma siamo più forti soltanto quando uniamo le forze. Ciò che rende umano Superman è la sua relazione con una donna forte e la conseguente possibilità di mostrare una debolezza umana. È questo a renderlo mortale.
Inoltre adoro la volontà di Lois di mettere da parte le sue paure. Valuta i rischi e dice: “Probabilmente è una pessima idea, ma lo farò comunque”. È una cosa che cerco di insegnare a mia figlia: non si tratta di essere senza paura, ma di superare le tue paure e provarci sempre. Anche se molte donne stanno conquistando ruoli che vengono tradizionalmente considerati maschili, penso che sia importante avere un posto in cui mostrare la tua versione di femminilità. Ho lavorato molto su questo aspetto: essere forte ma anche dolce allo stesso tempo. Mi sento più sicura se so di avere un posto in cui essere me stessa.
Indubbiamente la posta in gioco è più alta nel rapporto fra Superman e Lois, perché affrontano una minaccia che mira al dominio sul mondo. Ma hanno problemi simili a quelli delle altre coppie, relativi alle questioni fondamentali. In Batman v Superman i loro problemi riguardano la comunicazione, la capacità di parlare con l’altro e di fidarsi delle sue parole. Un po’ come quando chiedo a mio marito: “Ci sarai quando avrò ottant’anni?”. E bisogna credere che quando dicono di sì, lo intendono davvero. È difficile per ogni coppia.
Penso che il focolare domestico di Lois e Superman sia molto bello. Secondo me, cucina meglio lui. Lei viaggia molto per lavoro, quindi magari si limita al servizio in camera. Superman è sempre in giro, va da un posto all’altro, dunque sa badare a se stesso. Ma non sono una coppia eccitante, probabilmente si rilassano a casa. Forse a Lois piace guardare i notiziari e cerca di convincerlo a guardare The Bachelor. Ma a Superman non interessa, è impegnato a preparare la cena. E immagino che lui le massaggi i piedi.
Spero che in futuro la storia di Lois e Superman continui a essere raccontata. Come una vacanza. Non credo che faranno un film intitolato “Lois e Superman in vacanza”, ambientato all’Atlantis Resort alle Bahamas. Ma hanno bisogno di un po’ di leggerezza. Loro due e basta, dimenticando i reportage di lavoro, il mondo in pericolo… solo una bella capanna!