Conferenza stampa di Un Giorno Speciale, di Francesca Comencini

È stato presentato ieri alla Casa del Cinema di Roma Un Giorno Speciale di Francesca Comencini, in concorso alla 69^ Edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Insieme alla regista romana erano presenti in sala Filippo Scicchitano e Giulia Valentini, i due protagonisti, Claudio Bigagli, l’autore del libro “Il cielo con un dito” da cui è tratto il film, e il produttore Carlo Degli Esposti.

 

Il film, realizzato esclusivamente dalla casa di produzione indipendente Palomar e distribuito in 50 copie dalla Lucky Red, dimostra, secondo il parere della Comencini, che “si possono ancora realizzare pellicole a basso costo che dicono qualcosa. […] Quando ho letto il libro di Claudio – continua la regista – ho capito che era quello il film volevo fare. Mi sono innamorata da subito di questi due ragazzi e ho cercato di raccontare la loro storia con semplicità.” Tuttavia, chiarisce come la scelta di questa vicenda dipenda soprattutto dai temi attuali che la toccano in profondità: uno è il valore che danno i politici alla vita della gente che governano e l’altro è il mostro della TV, che, spiega la regista, “rende normale ciò che non lo è e per questo bisogna ritornarci sempre con chiavi interpretative diverse. Bisogna eliminare questa tendenza alla rimozione che c’è Italia, senza smettere di raccontare una cosa solo perché è alle nostre spalle.”

All’autore del libro, Claudio Bigagli, è stato chiesto un parere sul film e sulle modifiche apportate dalla regista: “Il libro è scritto da un uomo ed è la ragazza ad avere un gesto di ribellione che s’intuisce in tutto il racconto, mentre il film ha il punto di vista di una donna e la ribellione della ragazza traspare solo dal suo carattere sfrontato, ma non nelle decisioni importanti.” Conclude, dicendo: “Mi sono trovato in perfetta sintonia con le scelte di Francesca e con la sua diversa interpretazione della storia.”

Durante la conferenza ci sono stati un paio di riferimenti al neorealismo per via del cast, di cui una buona parte è stato preso “per strada”. La madre di Gina e il ragazzo, che le acconcia i capelli intonando “Lascia ch’io pianga” di Handel, sono due parrucchieri; la stessa Giulia Valentini (Gina), ammessa da poco al Centro Sperimentale, è stata trovata attraverso la distribuzione di volantini presso scuole e centri sportivi della periferia romana. Filippo Scicchitano, invece, è stato scelto dalla Comencini dopo aver visto “Scialla!”, che gli ha anche procurato la menzione speciale per il premio Biraghi. Dopo la proiezione, entrami i protagonisti hanno ricevuto molti complimenti per la loro interpretazione, in particolar modo Scicchitano, che ha commentato così il paragone con Mastroianni ricevuto in un’altra occasione: “Fa parte del gioco; a volte si esagera, stavolta si è esagerato un po’ troppo”. Quando gli viene chiesto un parere sulla società attuale e sul rapporto dei giovani con la politica, ecco cosa ci risponde: “Anch’io durante il provino con Francesca ho risposto alla domanda sulla politica con ‘Non me ne frega niente dei politici, che si scannassero tra di loro’, però adesso mi rendo conto che è sbagliato; non possiamo lasciar perdere una cosa così importante. Credo in parte la colpa sia anche degli adulti che dovrebbero darci l’esempio: se non importa a loro, noi non siamo stimolati a interessarcene.” Mentre l’opinione della Valentini sulla scelta finale di Gina e di molte altre ragazze nate in questa società, prodotto della TV spazzatura, è una severa condanna senza condizionale: “Essendo arrivata al cinema in maniera diversa, non so cosa spinga le donne a fare queste cose, ma se una ragazza crede in se stessa non le fa, anzi ce la mette tutta per riuscirci da sola. E poi non capisco come ragazze così giovani possano andare a letto con persone di 30/40 anni più vecchie di loro.”

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