Dalla vita in poi è un film scritto
e diretto da Gianfrancesco Lazotti con protagonisti i noti Filippo
Nigro, Cristiana Capotondi, Nicoletta Romanoff.
Il film racconta la storia di tre personaggi le cui vite sono
intrecciate tra loro in maniera complicata: Rosalba (Nicoletta
Romanoff) ama Danilo (Filippo Nigro), un ragazzo che dovrà
trascorrere parecchi anni in carcere. Per alleviargli la sofferenza
della detenzione decide di scrivergli ogni giorno una lettera. Così
si fa aiutare da Katia (Cristiana Capotondi), la sua amica del
cuore, costretta a vivere su una sedia a rotelle.
Katia diventa la penna di questa corrispondenza amorosa, portandola
inevitabilmente a provare lei stessa, le emozioni di cui scrive.
Quando Rosalba e Danilo si lasciano, Katia lo va a trovare in
carcere e conferma l’amore e le emozioni provate per
corrispondenza. Dopo vari incontri, Danilo ricambia il suo amore e
decidono di sposarsi. Tutto il carcere partecipa. Quando il giudice
accorda a Danilo il primo permesso per incontrare la sua giovane
moglie fuori dal carcere, Katia, con la complicità di Rosalba, gli
organizza una fuga. Danilo naturalmente coglie al volo l’occasione
ma mentre sta fuggendo comprende che da latitante non potrà vivere
in tranquillità il suo amore per Katia, quindi decide di rientrare
e di rimettere ogni cosa in ordine continuando ad incontrare in
carcere sua moglie.
Il regista Lazotti ci spiega che Dalla Vita in Poi è un film
ispirato ad una storia vera. Katia, Danilo e Rosalba esistono,
anche se hanno un altro nome, così come esiste il quartiere
Colleverde e il carcere di Rebibbia. “Scrivendo, modificando,
inventando, camuffando e stravolgendo i fatti mi sono accorto che
la verità di questa storia, per quanto la si manometta, riaffiora
sempre, come la filigrana delle banconote che ne certifica
l’autenticità”.
Si tratta dunque di una storia ispirata dalla verità, infatti gli
attori hanno incontrato la vera Katia, ma il regista precisa che
hanno incontrato solo lei e per poco tempo, perché gli attori
dovevano interpretare un personaggio, non copiare il modello reale.
Ad esempio Filippo Nigro ha totalmente inventato il suo personaggio
e anche Cristiana ha messo molto di suo nell’interpretazione.
“Katia, Danilo e Rosalba sono testimoni di un’esistenza marginale
vissuta con orgoglio, costruttori di un futuro senza fondamenta e
senza progetto che, proprio per questo, è anche senza limite”,
continua il regista, ”Katia ha un handicap fisico, Danilo sta in
galera. Due vite senza futuro che proprio in questo limite trovano
la loro assonanza”.
È una storia d’amore che ha un che di epico, ci conferma
Cristiana Capotondi, la quale ha voluto incondizionatamente
partecipare al progetto di Lanzotti. “Amo l’epica. I due sposi si
conoscono tramite una corrispondenza che è un sistema di
comunicazione che ha radici antichissime. Più che un film è un
romanzo epistolare”. E Lanzotti puntualizza: “Ma si tratta anche di
un sistema molto recente, che attraverso i Social network e le Chat
sta riprendendo il sopravvento:
le persone si conoscono in chat e si confidano segreti molto prima
di conoscersi fisicamente”.
Anche Nicoletta Romanoff ha partecipato con molta soddisfazione
al film, anche perché era sorpresa che un regista l’avesse scelta
per questo ruolo di ragazza di periferia, dato che molti altri la
scartano per i ruoli duri “a causa” della sua bellezza fine e
ricercata.
Lazotti infatti conferma di averla voluta scegliere proprio perché
non rappresentava in maniera perfetta la ragazza di periferia: “Io
non amo le caratterizzazioni, le maschere. Vorrei che la
recitazione superasse la fisionomia di un viso o la particolarità
di un corpo”.
Il film ha partecipato a giugno al Taormina Film Fest in Sicilia, vincendo i seguenti Premio “Tauro” Migliore Film, Premio Migliore Attore a Filippo Nigro, Premio Migliore Attrice a Cristiana Capotondie il 21 agosto al Festival desFilmsdu Monde de Montreal, vincendo il GrandPrixSpécialduJury.
Dalla vita in poi uscirà nelle sale italiane venerdì 19 novembre, è prodotto da Rosa Film, Facciapiatta in collaborazione con Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution in 70 copie.