This Is Me… Now rappresenta per Jennifer Lopez qualcosa di diverso rispetto a quanto fatto in precedenza. Diretto da Dave Meyers, questo film-concerto si rivela un concentrato di musical e vicenda autobiografica che strizza l’occhio alla storia gloriosa di questo genere. In arrivo su Prime Video il prossimo 16 febbraio, il progetto ci è stato raccontato con grande sincerità dalla sua sceneggiatrice, produttrice e ovviamente carismatica protagonista.
Questo progetto è differente da qualsiasi cosa lei abbia fatto in precedenza. Come ha avuto l’idea di trasformare l’album in un film? E perché proprio ora?
Sono molto fiera di averlo fatto a questo punto della mia vita. Si tratta di un’idea ispirata da momenti molto personali. Questa storia possiede qualcosa che va oltre la musica, e volevo esprimerlo. Sentivo di non poterlo fare con la formula classica del video musicale, di un promo o delle solite altre forme. Sentivo che c’era un messaggio più grande. Così ho chiamato il regista Dave Meyers abbiamo iniziato a parlarne, gli ho fatto ascoltare alcune canzoni e gli ho detto che volevo farne qualcosa di diverso, ma non sapevo ancora cosa, e questo è il motivo per cui abbiamo creato qualcosa che non è mai stato fatto in precedenza, che non può essere inquadrato in una categoria specifica. Dopo alcuni giorni di incontri emotivamente stremanti Dave mi ha detto: “Questa è la storia che mi hai raccontato, questo è ciò che dovremmo farne.” Così abbiamo iniziato a metterlo su carta, e allo stesso tempo descriverlo ad alcune persone. Non l’hanno davvero capito, così abbiamo dovuto scrivere una sceneggiatura in modo che lo capissero.
I fan di Jennifer Lopez e gli spettatori in generale lo percepiranno come un film personale, una versione drammatizzata della sua storia. Come ha organizzato finzione e realtà in This Is Me… Now?
Non c’è un progetto in cui sia stata coinvolta in cui non ho messo qualcosa della mia vita, delle esperienze personali. Come artista devi fidarti della tua esperienza o di quelle di coloro che ti circondano. Questo film possiede questa qualità, arriva in un momento di svolta nella mia vita, come donna e come artista, ho potuto finalmente guardarmi indietro e vedere le cose in cui sono riuscita, mettere quello che sapevo di me stessa nella storia. Ci sono parti fortemente autobiografiche e altre che invece riflettono gli stati d’animo provocati da cose che sono successe. This Is Me… Now è un film vero e onesto, anche quando ci siamo presi alcune licenze per favorire la narrazione drammatica. È un mix di sincerità e voglia di fantasticare, di essere surreali. Abbiamo creato qualcosa di emozionante e insieme reale.
Quali musical l’hanno ispirata nella preparazione di This Is Me… Now?
Ogni musical che abbia mai visto, sono una grande fan di questo genere. Mia madre lo era e praticamente ci sono cresciuta. Ma anche crescere negli anni ‘80 e ‘90 con MTV e tutti quegli incredibili video musicali realizzati all’epoca. Rifacendoci a tutto questo siamo stati capaci di creare qualcosa di unico. Funny Girl, West Side Story, The Music Man, tutti i film della Disney che abbia mai visto che contengono canzoni. Ma anche tutti i film drammatici con cui sono cresciuta. Al giorno d’oggi ci sono molti video fatti con un budget minimo e girati con un iPhone, è un tipo differente di produzione artistica. Crescendo però nella Golden Age dei video e del cinema, puoi vedere che c’era un diverso tipo di immaginazione, qualcosa che volevo riprodurre. Dave Meyers si è rivelato il partner ideale perché possiede un genio visivo epico: quello che ha creato con questo film, trasformando tutte le scene in green screen nello spettacolo che potete vedere, è qualcosa di miracoloso. Avevamo un budget adeguato ma non i 50, 60 milioni di dollari che invece sembrano essere stati spesi per gli effetti speciali di This Is Me… Now.
Jennifer Lopez racconta This is me… Now
Cosa può invece raccontare delle coreografie dei vari numeri musicali?
Sono tutte differenti tra loro, ognuna è stata tratta come un piccolo film indipendente. Ogni canzone ha una personalità diversa, cosĩ mi sono affidata a diversi coreografi che ritenevamo adatti per i vari toni delle canzoni. C’è un tributo a Cantando sotto la pioggia che mi preoccupava davvero perché volevo farlo in maniera maggiormente contemporanea ma non avevo mai ballato in quello stile, più vicino alla ballata classica. Ero molto nervosa a riguardo. Ho lavorato con una coreografa fantastica, Tessa, che mi ha fatto capire come la cosa importante era sentire l’emozione del ballo e lasciare che il corpo reagisse ad essa. Ha fatto un lavoro magnifico sia con me che con la coreografia, è uno dei miei momenti preferiti del film.
Quale è stata la sfida maggiore nel mettere in piedi un progetto come This is Me…Now?
Tutto è stato una sfida. Prima di tutto far capire alla gente cosa intendevamo fare. I conigli al computer e tutti gli effetti speciali sono stati realizzati a tempo di record. Lo stesso vale per le prove. Abbiamo avuto un coreografo che ha dovuto lasciarci per preparare il Super Bowl, abbiamo dovuto trovare un sostituto in tempi brevissimi. Anche scrivere la sceneggiatura è stata una sfida. Ogni momento in cui siamo sentiti ad un punto morto l’abbiamo preso come una sfida ulteriore per elevare la qualità del progetto, anche quando non pensavamo di poterlo fare.
Senza fare spoiler, come Jennifer Lopez è riuscita ad avere così tanti attori famosi nei vari cameo contenuti nel film?
Anche quella è stata una sfida. Molti sono venuti nello stesso giorno, abbiamo dovuto girare la sequenza improvvisando e adoperando tutti i mezzi che avevamo a disposizione. Allo stesso tempo dovevamo riscrivere i dialoghi per adattarli alla loro personalità o al modo di recitare. Molti di loro sono amici intimi, non posso che ringraziarli per lo sforzo che hanno fatto. Devo ammettere che non tutti hanno capito perfettamente cosa stessero facendo, con quei costumi strani e il green screen. “Fidati di me, andrà tutto bene, non ti farei mai sembrare pazzo” dicevo loro, anche se alla fine un po’ pazzi lo sembrano… Ma alla fine tutto è andato bene, hanno visto il film e ne sono rimasti entusiasti.
Come vede This Is Me… Now inserirsi nel suo percorso? Rappresenta un momento di evoluzione di Jennifer Lopez come artista?
Di solito non scrivo sceneggiature, non è il mio lavoro. Invece Ben mi ha detto: “Guarda che invece lo fai. Inizia a prenderci confidenza”. Sento che in qualche modo questo film chiude un viaggio di vent’anni, un sacco di dubbi che avevo sull’amore e sul mio essere un’inguaribile romantica. Allo stesso tempo mostra cosa significhi entrare in una fase della tua vita più salutare, in cui ti accetti maggiormente. Il film mostra che ci sono stati momenti duri che non volevo condividere, tenere per me stessa. Poi ho sviluppato la fiducia nell’essere vulnerabile, di ammettere certe cose di fronte al mondo. Mi ha messo a mio agio con me stessa, mi ha reso più forte. Adesso posso iniziare una nuova fase della mia vita, come artista ed essere umano, un nuovo capitolo tutto per me. Oggi mi sento libera di esprimermi in maniere diverse. E ne sono eccitata.