Cannes 2019: Nicola Winding Refn presenta Too Old To Die Young

Nicolas Winding Refn Too Old To Die Young

Dopo una lavorazione durata 18 mesi, il regista danese Nicolas Winding Refn presenta Fuori Concorso al Festival di Cannes 2019 la sua nuova creatura: Too Old To Die Young, la prima serie tv firmata dal regista di Drive e The Neon Demon, composta da 10 episodi è disponibile in streaming dal 14 giugno su Amazon Prime Video.

Interpretata da Miles Teller, la serie ha per protagonista un detective dalla doppia vita: di giorno garante della legge, di notte spietato assassino. Martin, questo il nome del protagonista, soffre di una crisi esistenziale, la quale lo conduce sempre più all’interno di un inferno fatto di omicidi, violenza e sangue. Questa cupa odissea lo porterà a scontrarsi con strani e temibili personaggi.

Arrivato in conferenza stampa, insieme a Miles Teller, Refn viene chiamato a raccontare da dove nasca l’idea di questa serie dal titolo così suggestivo. “Tutto nasce in un auto, a Los Angeles. Stavo lavorando a The Neon Demon a quel tempo. Era il periodo in cui Netflix si affermava sempre più come realtà grazie ai suoi contenuti. Tutti intorno a me sembravano volersi spostare in televisione. Io non la guardo molto in realtà, ma ero incuriosito dalle possibilità del mezzo. Era come accettare ed esplorare un modo totalmente nuovo di comunicare.”

“Contemporaneamente ho iniziato ad avere il desiderio di lavorare su qualcosa che avesse come tematiche la religione e la morte, – continua il regista – e il titolo Too Old To Die Young venne spontaneo. Chiamai Ed Brubaker, il co-creatore della serie, e gli esposi la storia, chiarendo che desideravo sviluppare una linea narrativa particolarmente lunga.”

“Quando inizi a lavorare ad una storia hai un’idea, un’intenzione, ma poi qualcosa di veramente strano accade durante il processo di scrittura. – prosegue Refn – Quando abbiamo iniziato a scrivere la serie era il periodo delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti. Io mi sentivo come un alieno, e mi sentivo influenzato da tutto quello che stava accadendo. Stavo sperimentando l’evoluzione di un Paese, e tutto ciò è finito inevitabilmente all’interno della serie, che parla a suo modo del collasso della società. E volevo indirizzarla in particolare ai giovani, che sono il futuro. Loro qui sono visti come una speranza, mentre gli uomini come un decadente fallimento.

La parola passa poi a Miles Teller, al quale viene chiesto di raccontare il rapporto lavorativo con Refn e il lavoro svolto su di un personaggio tanto impegnativo. “Quando fui contattato per il progetto lessi solo la sceneggiatura del primo episodio. Ero attratto, pur non avendo idea di come sarebbe evoluta la cosa. Ma desideravo lavorare con Nicolas, che adoro, e lui mi ha garantito che avremmo girato le scene in ordine cronologico. Questo mi ha portato ad affrontare la sfida di tenere con me un personaggio per un periodo di tempo veramente lungo, ed è stato affascinante poterne scoprire sempre nuove sfumature e poter apprendere sempre di più sull’arte del filmmaking da Nicolas.”

Nicolas Winding Refn Too Old To Die Young

Refn torna poi a parlare sulla natura del progetto e sul particolare stile che a partire dal film Drive ha raffinato sempre di più. “Questa non è una serie tv, è un film. Un film di 13 ore. E all’interno volevo che tutto dipendesse da due elementi: l’immagine e il silenzio. La prima è fondamentale per me, credo sia l’elemento più comunicativo che abbiamo. Il silenzio invece è un arma usata per rivelare, il più delle volte qualcosa di cui abbiamo paura. Il silenzio può dar vita a situazioni poco confortevoli, e questo era proprio ciò che desideravo esplorare.”

Nicolas Winding Refn è anche proprietario di un proprio servizio streaming attraverso il quale mette a disposizione degli utenti alcuni film classici o quelli che più hanno influenzato la sua carriera. “Qualche anno fa ebbi l’idea di creare la mia propria forma di piattaforma streaming. – racconta Refn  in proposito – Volevo dar vita ad una fondazione che si occupasse di preservare la cultura cinematografica, e volevo che fosse gratis. È nato come un esperimento, ma con il tempo la cosa è cresciuta ed è veramente interessante vedere le forme che sta assumendo.

 Concludendo la conferenza stampa, al regista viene chiesto se abbia inserito, come suo solito, una scena cardine anche in questo nuovo progetto. “In ogni mio film c’è una scena madre che racchiude il cuore del prodotto. C’è anche qui, certo. È nell’episodio 9 ma non vi dirò qual è. Dovrete scoprirlo da soli.”