Pedro Almodovar racconta i suoi Amanti Passeggeri

amanti_img_al

 

“Ho un contatto diretto con la gente, l’unico sport che pratico è quello di passeggiare per la strade di Madrid continuamentePedro Almodovar ha esordito così durante la conferenza di presentazione del suo film, Gli Amanti PasseggeriLe persone mi fermano e mi salutano di continuo e ognuno vuole dire la sua sui miei film. Mi è capitato spesso però di sentirmi chiedere quando avrei fatto un’altra commedia ‘abbiamo riso tanto con te’ mi dicevano, ma avevo tanta voglia di tornare alla commedia. Ma non basta il desiderio, quando ho avuto anche una sceneggiatura ho dato il benvenuto a questa possibilità e con entusiasmo mi sono lanciato a farlo. Avevo anche voglia di tornare ai toni dei miei film dei primi anni ’80 da cui mi ero un po’ allontanato. Non si sa mai se si può tornare indietro e rievocare quello che si è stati, io credo di poterlo fare e quindi questo film è un tributo a quel decennio, un periodo molto importante per la Spagna, una esplosione di democrazia.”

Almodovar però ha confessato che la storia è frutto della sua immaginazione, e non di qualche esperienza sentita o vissuta in prima persona: “Io non so cosa succede negli aerei oltre alle indicazioni che ti danno ad inizio volo né mai ho avuto esperienze estreme su un aereo. La mia intenzione era di mettere tante persone nello stesso posto, un posto dal quale non potevano fuggire, e sottoporli ad una grande grande tensione. Non si sa se riusciranno a atterrare e hanno paura!

Uno dei migliori modi di intrattenimento è la parola, chiacchierare – continua il regista spagnolo – questo diventa lo spettacolo che esorcizza la paura. C’è anche un aspetto che volevo sottolineare, sono contro la televisione a cui si attribuisce il valore della confessione, cosa che non si fa mai di persona ma non si esita a parlare di se stessi davanti ad una telecamera”.

Gli Amanti Passeggeri uscirà al cinema il prossimo 21 marzo.

 

- Pubblicità -