Esordio alla regia in solitaria di Eric Tosti, A spasso con Willy è una simpatica avventura spaziale, indirizzata ai più piccoli, che non manca di aspetti affascinanti che riescono a catturare anche l’attenzione dei più grandi.
Willy è figlio di due esploratori spaziali e il suo sogno è quello di seguire le orme dei genitori: scoprire e catalogare nuove specie animali in giro per la galassia. Giunti alla fine di una missione nello spazio, la famiglia è pronta a rientrare alla base, ma una tempesta di asteroidi li colpisce. Willy riesce a trovare rifugio in una capsula di salvataggio, ma per i genitori non c’è niente da fare: l’astronave esplode, mentre il bambino non può fare altro che guardare lo spettacolo da lontano. La capsula approda su un pianeta misterioso, dove Willy è completamente solo, con l’eccezione di Buck, robot tutto fare che ha il compito di proteggerlo e garantirne l’incolumità. I due, accompagnati da un simpatico animaletto che incontreranno sul pianeta ignoto, vivranno tantissime avventure, fino a giungere al felice epilogo della vicenda.
La caratteristica evidente di A Spasso con Willy è che si presenta come un prodotto per i più piccoli, un prodotto semplice ed efficace che cerca di portare emozione e sorrisi ai più piccoli, con una trama lineare e uno sviluppo scontato, ma non per questo noioso. Il design e i colori delle location, soprattutto il pianeta misterioso su cui Willy impara a prendersi cura di sé, sono accattivanti e le scenografie fondono la fantascienza e il fantasy più puro.
Il film è una semplice storia di maturazione, un rito di passaggio in cui il protagonista diventa un giovane uomo e affronta le difficoltà che gli si presentano, imparando a contare sulle sue forze ma anche a dare il giusto valore all’amicizia.