Amants: recensione del film di Nicole Garcia #Venezia77

Il film in Concorso a Venezia 77 vede protagonista la bellissima Stacy Martin di Il racconto dei racconti e Nymphomaniac.

Amants

Arriva in concorso alla 77esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia Nicole Garcia che presenta il suo ultimo film, Amants, storia di un primo, lungo ed intenso amore corroborato da un’evoluzione lunga un’intera vita. Reduce dagli anni 50′ di Mal di pietre, sua ultima fatica dietro la macchina da presa, Nicole Garcia ritorna a raccontare l’amore attraverso gli occhi di personaggi femminili al centro di triangoli amorosi il cui unico comune denominatore sembra essere una prigione senza amore.

 

Se nel precedente film che vedeva protagonista Marion Cotillard, la donna al centro della vicenda era per sua scelta finita in un matrimonio senza sentimento. Questa volta il matrimonio della protagonista interpretata da Stacy Martin avviene per necessità. Infatti, tormentata da un prematuro abbandono del suo primo e unico amore, la Lisa di Amants si rifugia in un rassicurante legame privo di affetto per la paura di non riuscire a sopravvivere.

Amants, la trama

Amants racconta la storia di Lisa e Simon, inseparabili. Sono innamorati l’uno dell’altra da quando erano adolescenti. Capita una tragedia, provocata dalle attività criminali di Simon. Egli è in pericolo e fugge. Senza Lisa. Lei aspetta invano notizie da lui. Tre anni dopo, è sposata con Leo quando le loro strade si incrociano nuovamente su un’isola nell’Oceano Indiano.

Fin dalle prime battute, il film si rivela essere un dramma sentimentale incastrato nelle pieghe spinose di un melodramma, i cui personaggi sono tratteggiati in modo superficiale e sono quasi sempre in balia degli eventi senza essere veri artefici del proprio destino.

Lascia perplessa anche la regia del film, al limite del televisivo, prevedibile e scontata come del resto lo è tutta la storia. Seppur ricca di buone intenzioni, la vicenda non riesce mai a sorprendere veramente, finendo per diventare un involucro di elementi ricorrenti del cinema della regista francese quali passione, morte, senso di colpa e desiderio. Tematiche che non vengono affrontare di petto bensì di rigetto.

Infatti, non capiamo mai realmente il sentimento di Lisa, seppur interpreta ottimamente dalla sempre brava Stacy Martin, unica vera vittima della storia. Probabilmente sarebbe molto più interessante comprendere il suo stato d’animo e la sua esistenza condizionata inesorabilmente dalle brame di due uomini: il primo giovane, bello e dannato, il secondo vecchio e alla constante ricerca di qualcosa che non può comprare.

In questa condizione si innesta palesemente la percezione che il desiderio di Lisa è quello di isolarsi in un mondo senza amore e senza uomini ma almeno con la consapevolezza che nessun altro a parte lei possa determinare il suo destino.

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