Jimmy Bobo – Bullet to the Head: recensione del film

Bullet to the Head

Dopo le adrenaliniche e un po’ costruite esperienze nel primo e secondo I Mercenari, Sylvester Stallone torna in un film che unisce azione, ironia, botte e un super cattivo da sconfiggere: tutti elementi che fanno gola a Sly, i quale ancora una volta dimostra di avere ancora tanto da dire al suo affezionato pubblico.

 

L’occasione è l’ultimo film di Walter Hill, Bullet to the Head, in cui Stallone è il protagonista Jimmy Bobo, un criminale che commette omicidi su commissione e che è costretto ad allearsi con un giovane detective della polizia (Sung Kang di Fast Five) per vendicare l’assassinio del partner per mano del temibile Keegan (Jason Momoa). Intenzionato a giocare ‘pulito’, Bobo verrà messo in una situazione difficile quando verrà rapita la figlia Lisa (Sarah Shahi).

Bullet to the Head

Walter Hill dirige un film perfetto, con una grande sceneggiatura firmata dall’italiano Alessandro Camon e splendidamente girata per le strade di New Orleans. Tratto da un fumetto francese, il film omaggia e riprende tutti i temi cari al genere anni ’70, deformandoli e modernizzandoli, e riportando in auge il nodo fondamentale alla base di tanti classici dell’action: il conflitto morale. E’ questo nodo che regola i rapporti di Jimmy con il detective, e sarà questo nodo  a tenere alta la tensione anche trai buoni per tutto il film.

Arma vincente della sceneggiatura è l’ironia costruita soprattutto sull’imperturbabilità del personaggio di Sylvester Stallone. L’attore e regista si sente perfettamente  a suo agio nel ruolo del sicario dal cuore d’oro e interpreta con perfetta cadenza ogni battuta, dimostrando dei tempi comici insospettati; inoltre è ammirevole la sua forma fisica che, con o senza ritocchi chirurgici, sembra resistere sempre meglio all’incombere dell’età.

Bullet to the Head Walter Hill si conferma un regista in grado di raccontare storie adrenaliniche senza per questo perdere di vista la storia e il racconto, dimostrandosi eccezionale in alcune intuizioni come la scena finale in cui l’eroe e l’anti-eroe combattono con due asce (scena presagita nel trailer) e in cui l’attuale Conan il Barbaro, le da e le prende di santa ragione dell’inossidabile Sly.

Bullet to the Head è un film da vedere perché mantiene tutte le promesse che fa al pubblico, cn un pizzico di ironia in più rispetto a quanto ci aspetteremo.

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