Questo documentario è un viaggio attraverso l’Italia delle case chiuse anni ’50 e dell’evoluzione delle stesse oggi, negli altri paesi d’Europa, sottolineando anche come il mestiere più antico del mondo sia anche il più persistente nelle arti, con immagini di film che sono ambientati del tutto, come Salon Kitty di Tinto Brass, in video anche come esperto, se non di bordelli quanto meno di sensualità e sessualità femminile e film che sono rimaste nell’immaginario cinematografico, come quella del film Roma di Federico Fellini.

 

I ricordi vengono poi alternati dalla lettura, di fatto l’elemento in più del documentario, delle lettere che le “donne di piacere” delle case di tolleranza, inviarono all’allora senatrice Merlin, madre della legge che abolì le case chiuse.

Sono lettere sofferte, di madri, donne, alcune volte malate, che vivono la professione come un qualsiasi altro lavoro, aldilà di ogni pudicismo, come un mestiere che bisogna saper fare, così come rimarca anche la giovane Safina, starlette del locale Artemis di Berlino in cui si “forniscono servizi” come afferma la ragazza, per i quali si assicura professionalità.

E’ una nuova affermazione di come, questo mestiere, non a torto definito il più antico del mondo, ve ne sono tracce anche in un papiro proveniente dall’Antico Egitto conservato presso il Museo Egizio di Torino, abbia attraversato le epoche e spesso ispirato artisti, romanzieri e pittori, come Henri de Toulouse Lautrec.

Il documentario fa parte della sezione Extra del Festival del film di Roma di prossimo inizio e verrà proiettato in Sala Teatro studio il prossimo 3 Novembre.

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