Divergent: recensione del film con Shailene Woodley

Divergent

Arriva nei cinema italiani, dopo un successo mondiale al botteghino, Divergent, diretto da Neil Burger e basato sul primo romanzo della trilogia di Veronica Roth. Protagonista della storia è la nuova stella in ascesa Shailene Woodley che interpreta qui l’agguerrita Tris, giovane donna che cerca di trovare una strada diversa per il suo futuro già segnato dalla rigida organizzazione sociale della sua comunità.

 

In Divergent infatti ci troviamo in un mondo del futuro, una Chicago post apocalittica in cui la società è divisa in cinque fazioni, Eruditi, Abneganti, Intrepidi, Candidi e Pacifici. Ogni adolescente dovrà sostenere un test per capire, in base alle sue caratteristiche, qual è la fazione nella quale vivrà per il resto della sua vita. Tris però non supera il test, non riesce ad essere classificata, è una ‘divergente’ e perciò  è pericolosa per l’ordine e la pace. Almeno questo vogliono farle credere. Così, al momento della scelta, lei si unirà agli Intrepidi, cercando di aggirare la sua ‘diversità’ e farsi accettare dal sistema sociale in vigore.

La storia ha tantissimi punti in comune con Hunger Games, a partire dalla protagonista femminile, forte e combattiva, fino all’ambientazione quasi post apocalittica e alla situazione di costrizione sociale in cui vive la popolazione. Forse proprio per questa grande somiglianza con il franchise di successo arrivato per primo al cinema, Divergent rischia di essere penalizzato. La confezione tuttavia non è priva di interessanti soluzioni stilistiche e scenografiche, che caratterizzano molto bene il prodotto da un punto di vista visivo. Felicissimo invece il pubblico dei teen, ai quali il film è rivolto, e che troverà sicuramente in questo film un altro fandom a cui aderire (se non si è già fan del libro ovviamente). Unici momenti davvero poco riusciti del film sono quelli molto drammatici, in cui eventi importanti vengono quasi lasciati al caso e privati del pathos che meritano.

Divergent

Divergent si avvale comunque di un messaggio costruttivo, che per quanto sbandierato non fa mai male in un prodotto indirizzato ai più giovani, e mette l’accento sull’importanza delle scelte sulla predeterminazione delle inclinazioni naturali. Shailene Woodley fa la sua bella figura, mostra ottime doti fisiche che si associano a quelle di buona attrice che aveva già dimostrato nelle sue prove precedenti, come in The Spectacular Now, in cui recita accanto a Miles Teller, anche lui tra gli Intrepidi di Divergent. Nel film, accanto a Woodley e Teller ci sono anche Theo James, inevitabile love interest della protagonista, Ashley Judd e una inquietante e sempre affascinante Kate Winslet nel ruolo del villain.

Divergent è un buon prodotto generazionale, che paga lo scotto di un periodo cinematografico in cui la canonizzazione e la saturazione dei generi è estremamente veloce, rendendo tutto il ‘già visto’ poco interessante.

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