La Prochaine fois je viserai le coeur: recensione del film

Il suo viso pulito, lo sguardo buono e il sorriso sempre a fior di labbra ci hanno dato un’immagine dell’attore francese Guillaume Canet che in suo ultimo film stravolgerà. Si intitola La Prochaine fois je viserai le coeur, è diretto da Cédric Anger e vede protagonista Canet nei panni di un gendarme che nasconde un terribile segreto.

 

Frank è un gendarme che di giorno va a caccia di criminali e cerca di far rispettare la legge e di notte si trasforma in un maniaco omicida, che insegue e uccide la sue vittime, tutte giovani donne. Quando questi suoi crimini, che ci tiene a commentare in lettere che poi spedisce alla Gendarmeria, diventano di tali proporzioni da coinvolgere nelle indagini anche la polizia, Frank si impegnerà in prima persona a condurre le operazioni di investigazione per cercare di occultare le prove che portano a lui. Nel frattempo però scopriamo anche le sue abitudini (inquietanti e masochiste), i suoi rapporti umani (difficili se non inesistenti) e le sue manie, che nascondono un passato misterioso, che forse ha contribuito a trasformarlo nel mostro che vediamo nella storia.

Il regista Anger si basa su una storia di cronaca degli anni ’70 e realizza un noir dal ritmo dilatato, dai toni cupi che non si crogiola nei risvolti sanguinolenti in cui si poteva indugiare e ci consegna un buon prodotto di narrazione. Guillaume Canet riesce con grande presenza scenica ad offrire un volto apparentemente impassibile al suo tormentato personaggio, rivelando allo spettatore una figura traumatizzata, in guerra con il mondo e, apparentemente, in alcuni momenti, anche con se stesso.

La Prochaine fois je viserai le coeur è un thriller dai ritmi lenti, privo del linguaggio adrenalinico tipico del genere, ma comunque un prodotto interessante, condotto da un ottimo protagonista.

- Pubblicità -