Free Guy – Eroe per gioco, la recensione del film con Ryan Reynolds

Un'avventura tecnologica a suo di pixel, in un mondo digitale che si rivela essere molto più umano di quanto non si possa immaginare a prima vista.

Free Guy - Eroe per gioco

Con un’uscita programmata per l’estate 2020 e poi rimandata a causa della pandemia, arriva finalmente al cinema, l’11 agosto 2021, Free Guy – Eroe per gioco, il film diretto da Shawn Levy con protagonista Ryan Reynolds. Una commedia ambientata nel mondo dei gamer e dei videogiochi, o più esattamente, all’interno di un videogioco, in cui le più ambiziose volontà umane prendono forma e un nuovo mondo diventa possibile.

 

La trama di Free Guy – Eroe per gioco

La storia comincia mentre, per le strade di Free City, seguiamo Guy, un impiegato di banca che nella sua vita ordinaria e perfetta avverte la mancanza di qualcosa, di una donna che possa essere al suo fianco, che ami la musica pop e che sia esattamente come la immagina. Questo suo vagheggiare romantico è esclusivamente teorico, fino a che, un giorno, per caso, incontra una ragazza che sembra rispecchiare tutte le caratteristiche della donna dei suoi sogni. Innescato da questo incontro, Guy comincerà ad “osare”, a fare cose inaspettate, ad uscire dalla sua routine. Questa scelta lo catapulterà in una nuova realtà, ad un livello completamente nuovo dell’esistenza, fino a farlo interrogare della sua stessa realtà. Diventerà un “eroe per gioco”, come recita il titolo italiano del film, chiamato a salvare il suo mondo e tutti quelli che lo popolano.

Interpretato da Ryan Reynolds, Jodie Comer, Lil Rel Howery, Joe Keery, Utkarsh Ambudkar e Taika Waititi, Free Guy – Eroe per gioco è una vera e propria boccata d’aria fresca, un blockbuster ad alto budget con una storia originale, che non appartiene a nessun franchise esistente, quindi economicamente rischioso, e che anzi prende in giro proprio l’atteggiamento cauto di chi vorrebbe produrre soltanto sequel per mantenere tranquilli e appagati i consumatori. 

Una boccata d’aria fresca

Ambientato nel mondo dei gamer, il film presenta un linguaggio specifico che in italiano suonerà bizzarro se non per i frequentatori di Twitch o per i gamer stessi che forse si possono identificare meglio dentro ai personaggi, giocanti o meno che siano. Non solo i gamer, Free Guy racconta anche di programmatori, di coloro che attraverso codici e numeri riescono a vedere mondo bellissimi e avventure stellari, un vero e proprio regalo che i giocatori di tutto il mondo e di tutte le età. 

Ambientato in una realtà virtuale, il film sembra porre in sottofondo tutte le tematiche legate a queste esistenze parallele e non tangibili che non si possono più definire finte, dal momento che generano relazioni e sentimenti e che toccano corde di “realtà reale” assolutamente concrete. Non solo, l’idea alla base del film è che le intelligenze artificiali possano esistere davvero e si possano evolvere in base alla loro esperienza di gioco, come accade a Guy, come accade alla cameriera del bar dove Guy va a fare colazione.

Uscire dalla propria confort zone

Non solo, Free Guy sembra anche rivolgersi alle persone reali, agli spettatori normali, invitandoli ad uscire dalla loro confort zone, a mettersi in gioco e a fare nuove esperienze per arricchire la propria vita. 

Tuttavia l’idea brillante di partenza di Free Guy – Eroe per gioco, non sarebbe niente senza gli interpreti che l’hanno postata in vita. Partendo dall’affermato protagonista Reynolds, fino a Taika Waititi che si destreggia con agilità nei panni del villain, passando per il delizioso Joe Keery che abbiamo amato in Stranger Things e adoreremo in questo film, ogni singolo personaggio ha delle sfumature particolari, un linguaggio, un carattere che non appartengono solo alla sceneggiatura, ma che sono frutto di grandi interpretazioni, che troppo spesso vengono sottovalutate quando si parla di commedia. Su tutti però brilla la splendida Jodie Comer, ancora sconosciuta ai più (o almeno a quelli che non l’hanno già adorata in Killing Eve). Con un viso grazioso da bambina, una fisicità decisa e uno sguardo grintoso, Comer è perfettamente a suo agio sia nei panni di Molotov Girl, l’agguerrito avatar che incarna in Free City, sia in quelli di Millie, brillante programmatrice, romantica e volitiva, tenace e con un fortissimo senso di giustizia.

Free Guy – Eroe per gioco è un grande giocattolo che gronda Easter Eggs e che non mancherà di divertire tantissimo gli spettatori, trasporta in un mondo assurdo e violento e ci mostra quali sono le potenzialità dell’intelletto umano e dell’uomo stesso di determinare il proprio destino con un po’ di coraggio e di rischio. Soprattutto per la performance di, si consiglia la visione in lingua originale.

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Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.
free-guy-eroe-per-giocoFree Guy - Eroe per gioco è un grande giocattolo che gronda Easter Eggs e che non mancherà di divertire tantissimo gli spettatori, trasporta in un mondo assurdo e violento e ci mostra quali sono le potenzialità dell’intelletto umano e dell’uomo stesso di determinare il proprio destino con un po’ di coraggio e di rischio.