Goool! film 2 Amadeo è un ragazzo timido e introverso, ma quando gioca a biliardino, dove si allena tutti i giorni nel bar della sua piccola cittadina, non perde mai. Riesce persino a sconfiggere il bulletto Grosso, che prima di allora non aveva mai subito una sconfitta nella sua vita. Ma Grosso tornerà più forte di prima, un campione del calcio realmente giocato e non del biliardino, per prendersi a tutti i costi la sua rivincita. Amadeo non ha speranze, finchè i piccoli giocatori del biliardino non prendono vita…

 

Si pensi proprio al biliardino: di fronte all’apparente dinamicità di una partita uno contro l’altro, c’è una sottotrama statica, dove ogni “calciatore” è relegato alla sua circoscritta porzione di gioco e può svolgere una sola funzione. Cosa succederebbe se tali personaggi prendessero vita? Probabilmente avrebbero un’immediata voglia di muoversi oltre quello spazio. Ed è proprio ciò che accade. Che sia mossa da un’immaginazione fuori dal comune o da qualche forza misteriosa, la voglia di libertà, di sconfinare e di rendere tutto possibile, prende il sopravvento, attestandosi solo come mezzo per un fine più grande.

Il successo di Goool! sta nel riuscire ad umanizzare all’ennesima potenza i personaggi del biliardino, con delle caratterizzazioni diverificate. Così, anche se la pellicola funziona meglio nell’invenzione dei singoli personaggi, rispetto alla costruzione narrativa nel suo complesso, ciascun protagonista riempie talmente lo schermo, da raccontare a sua volta una storia. Goool! filmUna storia che nasce dentro ai confini del calcio balilla, ma che perde la sua essenza originale ed elimina le differenze tra biliardino-campo di gioco reale, fondendoli in un unico mondo. Diventa un concetto che va oltre lo sport e si toccano temi di fratellanza, amicizia, amore, importanza dell’immaginazione, senza farsi mancare qualche punzecchiata più adulta.

Pur non essendo propriamente un film “sul calcio”, la passione che Campanella deve avere per questo sport è palpabile: addirittura cita 2001: Odissea nello spazio ad inizio film, con le scimmie che giocano a pallone, utilizzando un teschio come improbabile sfera di gioco.

L’argentino Juan José Campanella, abbandonando le gialle e drammatiche atmosfere de Il segreto dei suoi occhi, che gli ha regalato l’oscar per il miglior film straniero nel 2009, fa centro al primo confronto con l’animazione. Per i bambini, Goool! sarà una favola divertente, dove si ride e si tifa in crescendo col passare del film; per gli adulti, una godibile esperienza visiva, anche tecnicamente valida, dove apprezzare le numerose gag tagliate su misura per “i grandi” e assaporare come il film abbia, in un costante sottofondo, un cuore.

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