Hitchcock: recensione del film di Sacha Gervasi

Hitchcock film

Hitchcock è il film del 2012 diretto da Sacha Gervasi, basato sul saggio di Stephen Rebello Come Hitchcock ha realizzato Psycho. Come nasce un capolavoro? In molti si sono chiesti a cosa pensasse Leonardo mentre dipingeva la sua Giconda, e tantissimi sono stati gli studi e le ricerche su Michelangelo concentrate nel periodo in cui dipingeva la Cappella Sistina.

 

Lo sceneggiatore Sacha Gervasi, al suo esordio alla regia con Hitchcock, ha deciso di raccontarci cosa c’è dietro un dei più grandi film della storia del cinema, un archetipo del genere e un saggio di grande narrazione cinematografica: Psycho del maestro Alfred Hitchcock. Il film racconta infatti il periodo della produzione del film, dalla scelta turbolenta del soggetto da raccontare fino allo straordinario successo al botteghino, passando per le riprese compulsive, il braccio di ferro con la censura, il rapporto morboso con le sue protagoniste e soprattutto la lunga, sofferta e fondamentale storia d’amore di Hitch con Alma Reville, sua compagna di vita e stretta collaboratrice di ogni suo film. Gervasi si avvale di un cast stratosferico che vede Anthony Hopkins nel ruolo impegnativo e iconico di Alfred Hitchcock, Helen Mirren nei panni della moglie Alma e ancora Scarlett Johansson nei panni di Janet Leigh, Jessica Biel è Vera Miles e James D’Arcy è un impressionante Anthony Perkins, straordinariamente somigliante per ti, movenze e aspetto fisico.

Il ritratto che viene fatto di Hitch è quello di un uomo ossessivo, perseguitato dai suoi fantasmi e dai suoi assassini, ma soprattutto sopraffatto dall’ideale della “bionda alla Hitchcock”, ovvero il prototipo di donna che il regista di Vertigo sceglieva sempre per i suoi film: che fosse Grace Kelly, Kim Novak o la stessa Janet Leigh, le sue attrici finivano sempre in foto sulla sua scrivania, vera e propria ossessione di una moglie devota fino all’annullamento di sé, che minaccia di abbandonare il marito proprio nel momento di maggiore difficoltà della sua carriera. Hitchcock procede con un certo gusto per la citazione, il richiamo, la bellezza e la bravura degli attori e un quasi lezioso citazionismo che piacerà tantissimo ai cinefili più incalliti, lasciando forse tiepidi gli spettatori comuni.

Nota di merito va a Jessica Biel e Scarlett Johansson perché pur essendo riconosciute come brave attrici, non si sono lasciate inghiottire dalle icone che sono state chiamate ad interpretare sullo schermo, soprattutto la bella Scarlett che in alcuni momenti grazie ad un gran trucco, riesce addirittura a somigliare alla Leigh. Ovviamente tra queste bellezze spicca la Mirren; straordinariamente affascinante con tutte le imperfezioni dell’età, l’attrice riesce a calamitare l’attenzione dello spettatore come e più del suo compagno di set Hopkins, forse sopraffatto dall’immensa mole di protesi che ha ricoperto il suo corpo durante le riprese.

Hitchcock

Lo stile di Gervasi è piuttosto piano, ligio alle regole classiche del racconto, pur indulgendo in alcune sequenze meta-cinematografiche e oniriche che ci fanno entrare nella testa del Maestro del Brivido e che ci restituiscono una piccola parte, forse in maniera un po’ stonata rispetto al film, il gran numero di turbe psicologiche che un tale genio doveva assolutamente avere. Hitchcock si pone in quella categoria di film per pochi, ma che riuscirà a staccare qualche biglietto in più grazie al grande appeal del suo cast. Un film cinefilo per cinefili, su un maestro del cinema.

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