I Puffi – Il Film: recensione del nuovo film d’animazione di Chris Miller

Il terzo lungometraggio animato del regista è pronto a sbarcare in sala da mercoledì

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I Puffi – Il film arriva nelle sale il 27 agosto 2025. La nuova avventura animata, diretta da Chris Miller – già coregista di Shrek Terzo e del primo Il gatto con gli stivali – segna il ritorno sul grande schermo dei celebri personaggi creati da Peyo nel 1958 e resi immortali dalla serie animata di Hanna & Barbera negli anni Ottanta.

Scritto da Pam Brady, collaboratrice storica di Parker & Stone su South Park e più di recente cosceneggiatrice di Ruby Gillman per DreamWorks, il film porta la firma di Paramount Pictures e Paramount Animation, con l’animazione curata dallo studio inglese Cinesite. Lo stile visivo mantiene il gusto moderno del 3D senza rinunciare alla freschezza bidimensionale delle espressioni originali dei Puffi.

Il film vanta un cast vocale internazionale con Rihanna, John Goodman, Nick Offerman e J. P. Karliak, mentre nella versione italiana le voci principali sono affidate a Paolo Bonolis e Luca Laurenti. Distribuito da Eagle Pictures, il film unisce animazione e musica in un viaggio di 92 minuti pensato per conquistare nuove generazioni e accendere la nostalgia di chi è cresciuto con i piccoli eroi blu.

La trama di I Puffi – Il film

Il tranquillo villaggio dei Puffi viene sconvolto quando il Grande Puffo cade vittima di un inganno e viene rapito dai perfidi stregoni Gargamella e Razamella. Puffetta, determinata a riportare a casa il suo mentore, prende in mano la situazione e guida i suoi amici oltre i confini del loro magico regno. Qui incontrano Ken, il fratello di Grande Puffo, assieme al quale partono per un’avventura che li conduce ben oltre quanto potessero immaginare. Lungo il cammino, i Puffi stringono nuove alleanze, come quella con la premurosa Mamma Poot e i suoi piccoli, e si trovano ad affrontare prove sempre più ardue. Tra magie oscure, trabocchetti e battaglie di astuzia, i piccoli eroi blu scopriranno dentro di sé una forza inattesa. Solo unendo la loro amicizia e il coraggio di Puffetta potranno contrastare il piano degli stregoni e salvare non solo il Grande Puffo, ma il destino stesso del loro universo.

I Puffi – Il film: il reboot firmato Miller

È a suo modo una prima volta questo I Puffi – il film. Almeno per lo statunitense Chris Miller. Non perché rappresenti il personale esordio dietro alla macchina da presa del cineasta; bensì perché il progetto, di fatto, segna una prima “escursione” dell’animatore dai fatati lidi del mondo DreamWorks – che, tra il 2007 e il 2011, lo ha visto coordinare i fortunati Shrek Terzo e Il gatto con gli stivali.
Dai due lungometraggi in questione Miller recupera senza alcun dubbio una certa vocazione al rimaneggiamento di materiale preesistente (suddiviso in questo caso tra grande e piccolo schermo). Eppure, I Puffi – il film regala al regista anche una certa libertà d’azione. Dal momento che, come accennavamo in precedenza, l’opera targata Paramount è stata pensata come terzo reboot cinematografico della serie dedicata agli amatissimi personaggi del belga Peyo.

Orientato a sfruttare dinamiche da road movie e pregno della volontà del suo autore di sfruttare buona parte della mitologia del brand – visibile specialmente dal punto di vista del numero di personaggi selezionati – il film di Miller costruisce così un mondo variegato e particolarmente affollato, approfittando delle possibilità creatrici tipiche del franchise per ampliare un universo già di per sé malleabile.

I Puffi – Il film: una cartina al tornasole

Al di là dei confini della coloratissima avventura proposta, che, beninteso, potrà senz’altro soddisfare il palato dei più giovani grazie alla varietà delle situazioni e dei paesaggi/set offerti, I Puffi – Il film è però forse più utile come cartina al tornasole di una certa tendenza dell’animazione contemporanea. Che, specie in alcune sue frange, sembra talvolta quasi accontentarsi del raggiungimento di un unico target: il pubblico dei bambini. Fatta eccezione per un paio di garbate soluzioni (si pensi ai tempi comici ben studiati di Puffo Effetti Speciali e alla citazione colta a Monsters & Co. riscontrabile nel finale), il progetto di Miller sembra infatti limitarsi a interloquire con i più piccoli, associandosi in qualche modo al brand Me contro Te (per citare l’esempio più illustre di tale meccanismo) e dissociandosi con forza da quelle che, ancora oggi, sono le principali linee guida delle grandi case di produzione animate – che il regista, tra l’altro, ben conosce.

Il problema, come già analizzato – seppur sotto una luce diversa – in occasione dell’uscita di Kung Fu Panda 4, non risiede tanto nel settorializzare determinati prodotti perché rispondano a esigenze specifiche (così come, in occasione della distribuzione del film di Mike Mitchell e Stephanie Ma Stine, la “denuncia” di un preoccupante abuso nella produzione di sequel non voleva essere un attacco alla singola operazione presa a sé stante). Quel che preoccupa, semmai, è constatare quanto, vista e considerata una progressiva perdita di originalità dell’universo animato tutto, una scelta di questo tipo sia in realtà una scelta di comodo, dettata da mancanza di idee o, forse ancora peggio, dal disinteresse nel pensare a prodotti intelligenti che possano attecchire su diverse fasce d’età.

Un vuoto creativo che, nei minuti precedenti la proiezione del film per la stampa, è stato involontariamente ingigantito dalla scelta di mostrare un corto muto ambientato nell’universo di Spongebob. Questo sì un prodotto che, grazie ad un misto tra comicità slapstick, caratterizzazioni intriganti e perfino demenzialità, ha mantenuto negli anni una freschezza invidiabile e paradossalmente adulta. E che, pur somministrata senza dialoghi e con minutaggio ristretto, ha contribuito a far luce sulla differenza lampante tra modalità diverse di concepire l’animazione.

I Puffi – Il film

Sommario

Per quanto colorato e caratterizzato da un paio di ottime trovate, il nuovo film di Chris Miller rischia di essere, più che altro, la cartina al tornasole di un’animazione dal target molto ristretto e dalle poche idee.

Dario Boldini
Dario Boldini
Laureato in Lettere Moderne all'Università Statale di Milano, ha collaborato con l'Associazione Culturale Lo Sbuffo a partire dal 2019, scrivendo articoli e approfondimenti sul mondo dello spettacolo. Ha poi frequentato la specializzazione in Critica cinematografica presso la rivista e scuola di cinema di Sentieri Selvaggi di Roma, con la quale collabora dal 2022. Appassionato di cinema e serie tv, collabora con Cinefilos dal 2023. A partire dal 2022 ha partecipato a diversi festival cinematografici su territorio nazionale, tra cui quelli di Venezia, Roma, Torino, Bergamo e Trieste.

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