Jack and Jill

In Jack and Jill, Jack è un pubblicitario di successo, abita a Los Angeles, è sposato con una bella e paziente donna, (Katie Holmes) ha due figli simpatici, di cui uno adottato di origini indiane, un simpatico giardiniere messicano e vive a quattro ore di aereo dall’elemento della famiglia con cui ha il rapporto peggiore: sua sorella gemella Jill.

 

Jill ha sempre vissuto con i genitori e ora che la mamma è morta decide che può dedicare più tempo a suo fratello con cui pensa di avere un rapporto molto più empatico di quello che in realtà lui voglia. Ad una partita di basket Jill incontra Al Pacino, che Jack sta cercando di convincere ad essere testimonial per una nota catena di fast food, il quale, sull’orlo della crisi di nervi, vede in Jill la musa e la Dulcinea che gli permetterà di interpretare Don Chisciotte. Tra varie vicissitudini, gli equilibri familiari si sposteranno e Jack e Jill troveranno un modo per vivere insieme.

Vedendo Jack and Jill, il pensiero corre immediatamente al tipo di pubblico a cui è destinato. Giovani teenager che un paio di mesi fa, quando Jack e Jill è uscito in patria, sono andati in sala. La sequenza è dominata dalle flatulenze. Tre minuti di dialogo inframmezzato da rumori dei bassifondi. A questo punto i ragazzini saranno impazziti, la scureggia, così come la caduta, fanno sempre ridere. Infatti per il target a cui si indirizza questo film, appunto una fascia che va dai 10 al massimo ai 18 anni, è tutto perfettamente calibrato. Tempi comici, battute e appunto rumori. Il tutto per sollazzare gli istinti più basici dello humour umano, paragonabile all’effetto nostrano dei nostri Soliti idioti.

Adam Sandler però negli Stati Uniti è un’istituzione: ha presentato anche il Saturday night live, è lui stesso a produrre e sceneggiare questo film, ha un po’ lo stesso potere che negli anni ’90 ebbe Chevy Chase, detentore di una quasi infinita saga di commedie natalizie che si susseguivano sotto il nome di National Lampoon’s . A livello comico in Jack and Jill assistiamo ad una prova eccellente di un comico che conosce bene i tempi e che riesce a rendere bene due personaggi buffi e goffi in maniere diverse, due gemelli, di sesso opposto, cresciuti in modo diverso. Il tocco in più è dato dalla presenza di Al Pacino e di altre guest star che più o meno interpretano loro stesse; c’è ad esempio John McEnroe che ad una festa dà di matto con un ateo, Johnny Depp che assiste ad una partita di basket insieme a Pacino e indossa, autoironicamente, una maglietta con Justin Bieber, mentre Pacino interpreta se stesso sull’orlo di una crisi di nervi.

La sorpresa di De Niro che interpreta una commedia screwball, come è stata la serie di Ti presento i miei, ovviamente non c’è più, e quindi la soluzione che trovano gli sceneggiatori è quella, a dire il vero abbastanza interessante, ma sviluppata superficialmente, di fare in modo che Pacino veda in Jill una donna nobile, una musa, che lo aiuti a interpretare al meglio il suo personaggio di Don Chisciotte. E’ vero come afferma il direttore della fotografia che quando c’è Pacino la scena cambia. La sua interpretazione aggiunge  una certa serietà all’assurdità che domina lo schermo per novanta minuti.

Jack and Jill esce da noi quasi fuori tempo massimo, è una commedia natalizia, che esce a Febbraio, ma grazie al maltempo di questi giorni, forse è ancora contemporanea. Sarà nelle nostre sale da Venerdì 17 Febbraio.

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