Kung Fu Panda 3 recensione del film di Alessandro Carloni

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Dopo la scalata al tempio di Giada e la proclamazione a Guerriero Dragone, Po si trova a fronteggiare una nuova minaccia che lo coglierà di sorpresa. Quando il maestro Shifu lo lascia a capo della scuola di Kung Fu, il giovane panda pensa di avere dei problemi, ma quello che non sa ancora è che un incontro dal suo passato dimenticato e una nuova tremenda minaccia chiederanno al Guerriero Dragone di rimettersi in gioco e di imparare ancora una volta la via della grandezza.

 

Diretto da Alessandro Carloni e Jennifer Yuh, Kung Fu Panda 3 ripercorre la struttura drammaturgica dei primi due film, partendo da un assunto che sembra impossibile per il protagonista, arrivando poi alla risoluzione, a lieto fine, e a una nuova consapevolezza di sé, pur mantenendo intatte le caratteristiche fondamentali che rendono Po l’inconfondibile eroe panciuto.

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kung fu panda 3 poster italianoIl messaggio edificante del film si fonde però questa volta con un racconto molto più vivace e frenetico. Veniamo a contatto con l’allegra comunità dei panda, annunciata nel finale del secondo film, e ci troviamo a confrontarci con una situazione del tutto nuova per un personaggio che, dopo aver passato gli ultimi anni a trasformarsi in qualcosa che non era, adesso farà lo sforzo opposto e cercherà di ricostruire le proprie origini. Notevole è il colpo di fortuna con cui questo film arriva sul mercato italiano, il 17 marzo 2016. In un momento storico, nel nostro paese, in cui adozioni e coppie di fatto sono un tema caldo per la comunità e la politica, Po si troverà ad avere due padri, uno biologico e l’altro sociale, per così dire, che dovranno lavorare insieme per trasmettere al protagonista i valori e la fiducia necessaria a raggiungere il suo scopo.

Con un italiano alla regia in casa DreamWorks, riempie d’orgoglio poter dire che le scenografie e le evoluzioni registiche di questo film rappresentano un passo in avanti rispetto ai film precedenti. Pur mantenendo una rappresentazione a tratti stilizzata dei personaggi, Kung Fu Panda 3 rincara la dose d’azione e colore, conferendo al film una vivacità visiva notevole e una bella esperienza anche per il più scaltrito spettatore adulto.

Sommario

Kung Fu Panda 3 rincara la dose d’azione e colore, conferendo al film una vivacità visiva notevole e una bella esperienza anche per il più scaltrito spettatore adulto.
Chiara Guida
Chiara Guida
Laureata in Storia e Critica del Cinema alla Sapienza di Roma, è una gionalista e si occupa di critica cinematografica. Co-fondatrice di Cinefilos.it, lavora come direttore della testata da quando è stata fondata, nel 2010. Dal 2017, data di pubblicazione del suo primo libro, è autrice di saggi critici sul cinema, attività che coniuga al lavoro al giornale.

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