Dopo la scalata al tempio di Giada e la proclamazione a Guerriero Dragone, Po si trova a fronteggiare una nuova minaccia che lo coglierà di sorpresa. Quando il maestro Shifu lo lascia a capo della scuola di Kung Fu, il giovane panda pensa di avere dei problemi, ma quello che non sa ancora è che un incontro dal suo passato dimenticato e una nuova tremenda minaccia chiederanno al Guerriero Dragone di rimettersi in gioco e di imparare ancora una volta la via della grandezza.
Diretto da Alessandro Carloni e Jennifer Yuh, Kung Fu Panda 3 ripercorre la struttura drammaturgica dei primi due film, partendo da un assunto che sembra impossibile per il protagonista, arrivando poi alla risoluzione, a lieto fine, e a una nuova consapevolezza di sé, pur mantenendo intatte le caratteristiche fondamentali che rendono Po l’inconfondibile eroe panciuto.

Con un italiano alla regia in casa DreamWorks, riempie d’orgoglio poter dire che le scenografie e le evoluzioni registiche di questo film rappresentano un passo in avanti rispetto ai film precedenti. Pur mantenendo una rappresentazione a tratti stilizzata dei personaggi, Kung Fu Panda 3 rincara la dose d’azione e colore, conferendo al film una vivacità visiva notevole e una bella esperienza anche per il più scaltrito spettatore adulto.
